ULTIME ORE DI MERCATO: LA JUVENTUS SEMPRE PROTAGONISTA

 
Se c'è una squadra che deve essere incoronata in questa sessione invernale di mercato, è la Juventus. I bianconeri, infatti, sono stati i maggiori protagonisti e dopo Dusan Vlahovic, hanno chiuso gli acquisti di Denis Zakaria e di Federico Gatti

Il primo è un centrocampista di sostanza ma con piedi buoni prelevato dal Borussia Mönchengladbach, mentre il secondo è un promettente centrale di difesa che rimarrà al Frosinone fino a giugno.

Quest'ultimo, in particolare, è stato un colpo a effetto della dirigenza bianconera che ha strappato il calciatore ai cugini del Torino, quando ormai l'accordo con i granata sembrava cosa fatta.


La chiusura delle trattative è prevista per stasera alle ore 20.00, ma per la Juventus il mercato potrebbe ancora non essere arrivato al termine, perché i bianconeri sono vigili su altri due fronti. 

Da un lato, infatti, si cerca l'affondo decisivo per portare a Torino anche Nahitan Nandez, poliedrico centrocampista del Cagliari, mentre dall'altro si sta provando a trovare una destinazione ad Aaron Ramsey, ormai fuori rosa da mesi ma che pesa tanto col suo ingaggio di circa 7 milioni all'anno.


Visto quanto accaduto in questi frenetici ultimi giorni di mercato, tutto è ancora possibile, anche perché Cherubini & Co. sembrano decisi a dare ad Allegri una squadra nuovamente al top e in grado di risalire la classifica, assicurando per lo meno la qualificazione in Champions League.

La trattativa per Nandez sembra ben avviata, ma c'è da convincere il Cagliari ad accettare la formula, ovvero il prestito con diritto o obbligo di riscatto, all'interno del quale potrebbe essere inserito Kaio Jorge.

I sardi, al momento, preferirebbero soldi subito, ma senza l'addio di Ramsey sarà difficile che la Juve voglia investire ancora, per cui non resta che attendere le ultime ore di mercato. 



MERCATO, ORE CALDISSIME IN CASA JUVENTUS

 
Dopo il colpo Vlahovic, sono ore caldissime per la Juventus che continua a essere al centro di diverse trattative di mercato, sia in entrata sia in uscita.

I tifosi, infatti, si aspettano un innesto anche a centrocampo dove, fino a oggi, si sono evidenziati i maggiori problemi della squadra, soprattutto in fase di costruzione della manovra. 

Nelle ultime ore, è uno il nome che sta avanzando in maniera prepotente, ovvero Denis Zakaria, il centrocampista svizzero in forza al Borussia Mönchengladbach. Secondo alcune indiscrezioni, la Juventus avrebbe già raggiunto l'accordo con il giocatore e ora sta lavorando per convincere i tedeschi ad accettare l'offerta.


In alternativa, rimane viva la pista che porta a Nahitan Nandez del Cagliari, ma prima di qualsiasi operazione i bianconeri devono prima sfoltire la rosa.

I principali indiziati a lasciare Torino sono Rodrigo Bentancur e Dejan Kulusevski, per cui sembra forte l'interesse dell'Aston Villa e, soprattutto, del Tottenham di Antonio Conte e Fabio Paratici, pronto a ingaggiarli tutti e due.

Per lo svedese, infatti, ci sarebbe già un accordo che prevede il prestito a 5 milioni + 35 di obbligo di riscatto al verificarsi di determinate condizioni, mentre per l'uruguaiano le due squadre sono ai dettagli

Fino a ora, le offerte pervenute alla dirigenza juventina non sono state ritenute soddisfacenti, ma la sensazione è che almeno uno dei due trasferimenti andrà in porto, così da permettere l'affondo su Zakaria.


Per lo svizzero, la Juventus pare abbia offerto 5 milioni di euro al Borussia e un contratto da 3 milioni netti a stagione per il giocatore, il quale dovrebbe firmare per quattro anni. 

Nonostante manchino ormai circa 48 ore alla chiusura del mercato di gennaio, trapela ottimismo per la positiva soluzione della trattativa. Zakaria, infatti, è in scadenza di contratto, per cui i tedeschi potrebbero perderlo a zero a giugno.

Se anche questo colpo andrà a segno, Allegri si troverà in mano una squadra più completa e, soprattutto, maggiormente propensa ad attaccare. Pertanto, l'assalto alla qualificazione in Champions League diventerà una priorità e un obiettivo da non fallire.


DUSAN VLAHOVIC A TORINO PER LE VISITE MEDICHE

 
Dopo ore di attesa palpitante, finalmente è arrivato il giorno di Dusan Vlahovic. Stamattina, infatti, l'ex attaccante della Fiorentina è arrivato a Torino e si è recato al J-Medical per le visite mediche

Non appena sceso dall'auto, il serbo si è intrattenuto coi tifosi per qualche foto e per firmare autografi, poi è entrato nella clinica da cui uscirà tra qualche ora per sugellare un contratto quinquennale a circa 7 milioni netti a stagione.


Il colpo di scena è, dunque, ufficiale, un affare a cui in pochi credevano e che ha lasciato tutti a bocca aperta. La società bianconera è stata brava a lavorare sotto traccia, senza lasciar trapelare nulla e ha chiuso l'acquisto in poco più di 48 ore, scatenando l'entusiasmo tra i tifosi.

Da quanto trapelato, Vlahovic indosserà la maglia numero 28 e sarà subito a disposizione di Allegri che, forse, potrà schierarlo già il 6 febbraio contro il Verona, all'Allianz Stadium.


A questo punto, si attendono solo le foto ufficiali della firma sul contratto e poi il nuovo centravanti juventino potrà cominciare la sua avventura e provare a dare una mano per rimettere in carreggiata una stagione fino a oggi deficitaria. 

Nel frattempo, proprio nel giorno del suo 44° compleanno, anche Gigi Buffon ha parlato dell'arrivo di Vlahovic alla Juventus, definendolo «l’acquisto più bello, grande, sorprendente: con Haaland e Mbappé, è il miglior giovane al mondo. Ha qualcosa di diverso, la presenza scenica dei grandi 9. E poi è un’evoluzione: ai miei tempi, non esistevano i giocatori di 1.90 con quel dinamismo».


JUVENTUS, MERCATO GIOVANI IN FERMENTO

 
In attesa della tanto sospirata ufficialità del passaggio di Dusan Vlahovic dalla Fiorentina alla Juventus, i bianconeri stanno lavorando su altri fronti e, in particolare, su quello dei giovani.

Attualmente, la Juventus è una delle squadre che sta valorizzando meglio il proprio vivaio e diversi profili, in primis Nicolò Fagioli, stanno già facendo parlare di sé, tanto che il giocatore è stato convocato da Roberto Mancini per lo stage della Nazionale.

Discorso simile per l'altro Nicolò, ovvero Rovella che potrebbe rientrare a Torino già da questa sessione invernale di calciomercato, seppur il Genoa stia provando a fare muro contro muro nella speranza di tenerlo almeno fino a giugno.


In questi frenetici giorni di fine mercato invernale, sono molti i giovani in orbita Juventus che vengono cercati da diversi club italiani. Il primo è Kaio Jorge, l'attaccante brasiliano che fino a oggi ha avuto pochissimo spazio in prima squadra, ma che è corteggiato sia dal Cagliari sia dalla Salernitana.

Se per i sardi potrebbe essere la carta giusta per portare Nandez alla Juventus, per i campani non è il solo bianconero nel mirino, visto che la squadra del neopresidente Iervolino vorrebbe ingaggiare anche Dragusin dalla Sampdoria.

Fino a oggi, il giovane difensore rumeno non ha trovato molto spazio tra i blucerchiati, per cui per lui potrebbe essere l'occasione di conquistarsi un posto da titolare, proprio come per Kaio Jorge.


Nel frattempo, pare stia volgendo verso il lieto fine la telenovela Ihattaren, dopo il mistero della sua scomparsa di alcuni mesi fa. Juventus e Ajax, infatti, sembrano arrivati a un accordo per il prestito del calciatore che, così, ritornerebbe in patria dopo la sfortunata parentesi italiana.

Riguardo, invece, i gioielli dell'Under 23, ovvero Aké, De Winter e Soulé, la Juventus sembra intenzionata a tenerli e a inserirli, seppur gradualmente, in prima squadra. 

In ogni caso, il futuro di questi giovani di talento dipenderà dalle prossime mosse di mercato della dirigenza che, dopo Vlahovic, sembra intenzionata a mettere a segno altri colpi.


QUALE FUTURO PER LA JUVE DOPO L'ARRIVO DI VLAHOVIC?

 
In attesa dell'ufficialità dell'affare Vlahovic, tutto il mondo juventino è un subbuglio. Il sempre più probabile arrivo del serbo, infatti, ha fatto letteralmente saltare il banco e la Juventus è tornata alla ribalta in maniera prepotente.

Dovunque si parla e si discute su quanto e su come le conseguenze dell'investimento  possano condizionare il futuro della squadra e della società. Se da una parte si evidenzia il solito "rosicamento" dei tifosi avversari, di nuovo in preda al delirio complottistico, dall'altra, serve una seria riflessione, perché l'acquisto di Vlahovic è un passo fondamentale per il mondo bianconero e potrebbe portare a un vero terremoto.

Le ipotesi sul tavolo sono tante e ciascuno diversa dall'altra: si parte dall'immediata cessione di uno tra Bentancur e Arthur, oltre che di Morata, fino alla possibilità di non rinnovare il contratto a Dybala, così da alleggerire ancora di più il monte ingaggi, per concludere con la cessione di De Ligt

Ciò che sembra certo è che dopo la notizia bomba arrivata 48 ore fa, nessun giocatore della Juventus sembrerebbe più incedibile, sia in nome di un rinnovamento atto ad abbassare l'età media della squadra sia per il controllo del bilancio dopo il  recente aumento di capitale. 


Spendere circa 75 milioni di euro sembrava fantascienza, soprattutto tenuto conto dello stato delle finanze bianconere e degli strascichi pesanti che il Covid continua a portare con sé, a cominciare dagli stadi semivuoti.

Eppure, la dirigenza bianconera non si è fatta, ancora una volta, spaventare e come accaduto con Cristiano Ronaldo, ha affrontato con coraggio e determinazione (anche un pizzico di incoscienza?) il delicato momento. L'affare Vlahovic non è soltanto una prova di forza, ma anche la scossa necessaria a una squadra in difficoltà e sempre più sterile in attacco.

Oggi si torna a parlare della profezia di Andrea Agnelli, il quale tre anni fa aveva "promesso" di ingaggiare un nuovo Ronaldo, ma più giovane e, in effetti, l'identikit di Vlahovic si avvicina a quel tipo di giocatore, seppur con tutte le dovute differenze.

Tuttavia, rimane da capire in quale ottica rientrerà questo straordinario acquista e quali saranno le mosse della Juventus nei prossimi mesi, perché se a fronte dell'insistente filosofia della prudenza di Arrivabene, corrispondono operazioni di questo tipo, tutti noi rimaniamo spiazzati.

I futuri passi della dirigenza bianconera saranno decisivi per capire se Vlahovic si rivelerà soltanto un colpo di teatro, come a suo tempo era stato Ronaldo, oppure se dietro all'acquisto del serbo ci sia un vero piano di rilancio.

Come non è bastato l'arrivo dell'asso portoghese per primeggiare in Europa, non basterà quello dell'attaccante serbo, il quale dovrà fare parte di una squadra completa e competitiva. Non illudiamoci che possa essere lui la soluzione a tutti i problemi, perché a vincere non è mai il singolo ma il collettivo.


Se arriverà, Vlahovic dovrà essere soltanto la prima pedina di uno schieramento molto diverso da quello attuale, in cui il centrocampo dovrà tornare a essere decisivo e in cui la difesa dovrà avere altri punti di riferimento, oltre Bonucci e Chiellini.

Molti parlano che i sacrificati all'altare di Vlahovic potrebbero essere Dybala e de Ligt, ma che senso avrebbe prendere uno degli attuali centravanti più forti del mondo e privarsi di due pezzi da novanta? O la società ha in serbo altre clamorose sorprese, oppure, più semplicemente, mira a rientrare dell'investimento grazie agli 80 milioni previsti per la qualificazione in Champions League.

Certo, in quest'ultimo caso, nessuno di noi vorrebbe essere nei panni di Massimiliano Allegri che, a questo punto, dovrà assolutamente agguantare almeno il quarto posto in classifica. Inoltre, non avrà neppure più alibi, perché con Vlahovic l'attacco della Juventus dovrà subito cambiare marcia.


(Marcello Gagliani Caputo)


VLAHOVIC ALLA JUVENTUS: IL CERCHIO SI STRINGE

 
Dopo l'intervento a SportItalia di Daniele Pradé, Direttore Sportivo della Fiorentina, giornali e social sono impazziti. Sarebbe, infatti, a un passo l'accordo tra Juventus e viola per l'acquisto, prima della chiusura della finestra invernale di calciomercato, di Dusan Vlahovic.

L'attaccante serbo, fortissimamente voluto dalla tifoseria bianconera, arriverebbe a Torino grazie a un'offerta ancora non ben specificata, ma che sarebbe intorno ai 60-67 milioni di euro, mentre per il contratto si parla di un quinquennale da 7 milioni netti a stagione.


Le parole di Pradé sono state molto chiare, come anche la richiesta di 70 milioni cash senza contropartite e senza dilazioni nel pagamento, ma, nello stesso tempo ha sottolineato che la Juventus è una delle pretendenti più quotate

Inoltre, la forte volontà del calciatore di vestire la maglia bianconera potrebbe pesare e spingere la società viola ad abbassare le proprie pretese e ad andare incontro all'offerta della Juventus.

Come spesso accade, qualcuno si è già spinto oltre e ha ipotizzato perfino il giorno delle visite mediche che dovrebbero avvenire tra giovedì e venerdì, ma si attendono conferme ufficiali da parte delle due società, il cui rapporto non è sempre stato idilliaco. 


L'arrivo di Vlahovic rappresenterebbe un colpo straordinario da parte della Juventus che, nonostante i problemi di bilancio e la questione ingaggi, darebbe una dimostrazione di forza e migliorerebbe il reparto che quest'anno ha faticato di più.

Ci aspettano giornate di attesa febbrile, in cui smorzare i facili entusiasmi e ricorrere a una giusta dose di scaramanzia non potrebbe fare che bene. 


MILAN-JUVENTUS: RITORNO AGLI ANNI '80

 
Con il pareggio di ieri sera a San Siro contro il Milan, la Juventus ha concluso il tour de force di questo mese di gennaio in cui ha affrontato diversi scontri diretti.

Il bilancio è abbastanza positivo, perché sono arrivati due pareggi con Napoli e Milan e una vittoria con la Roma. Unico neo, la sconfitta nella Supercoppa Italiana arrivata all'ultimo secondo dei tempi supplementari.

Eccezion fatta per quest'ultima partita, probabilmente chiunque avrebbe messo la firma per uscire con 5 punti dai tre match, eppure la Juventus continua a lasciare parecchi dubbi, sia in fase di costruzione sia, soprattutto, in quella di finalizzazione


Anche ieri abbiamo assistito a una partita d'altri tempi, con 0 tiri in porta e con Rugani e Chiellini migliori in campo. In 90 minuti, i bianconeri si sono difesi a oltranza, provando, ogni tanto, qualche contropiede

Il pareggio, da molti considerato un punto d'oro, non è altro, in realtà, che l'ennesima dimostrazione di una squadra mediocre e incapace di vincere anche un solo scontro diretto con le squadre che la precedono in classifica,

L'impostazione del match ha ricordato molto gli anni '80, quando un pareggio in trasferta era considerato quasi una vittoria. Sui social è stato ricordato un altro storico 0-0 tra Milan e Juventus, nell'ultimo anno di Marchesi, quando i bianconeri combattevano per arrivare allo spareggio di qualificazione alla Coppa UEFA.

Allora, come ieri sera, gli undici di Marchesi scesero in campo decisi a difendere lo 0-0, con una squadra imbottita di difensori e giocando una partita di contenimento e contropiede. Allegri, forse, ha preso spunto, perché si è vista una Juve battagliera, ma disinteressata a fare risultato.

Morata è stato abbandonato a se stesso, Dybala ha giocato a centrocampo, i centrocampisti non sono mai arrivati al tiro. Il mercato di gennaio potrà anche portare Vlahovic, ma poco cambierà se la mentalità rimarrà la stessa. 

Il serbo, infatti, non è Cristiano Ronaldo, capace di fare reparto da solo e vincere le partite da solo e se verrà (non) servito come oggi viene servito Morata, a poco servirà la sua vena realizzativa


In molti, ottusamente, continuano a dire che Allegri sta facendo il massimo con la squadra che ha a disposizione, ma i dubbi permangono, soprattutto tenuto conto di alcune prestazioni dei bianconeri, ultima quella di Coppa Italia dove si è visto un atteggiamento e una voglia di divertirsi rari in questa stagione.

Il mister continua a rimandere gli esami, da dicembre è passato a gennaio e da gennaio a febbraio. A febbraio, probabilmente, dirà di aspettare marzo e forse neppure si accorgerà che il Campionato, nel frattempo, è finito.

Nel calcio, come nella religione, la fede è sacra, ma a un certo punto bisogna anche guardarsi allo specchio e andare oltre l'irrazionale e rendersi conto che una Juventus tanto brutta non la vedevamo da anni. E non si parla di una sola partita, ma di un'intera stagione.


(Marcello Gagliani Caputo)


MILAN-JUVENTUS 0-0: COMMENTO E PAGELLE

 
Dopo la spettacolare parentesi della Coppa Italia, la Juventus ha ripreso il suo cammino in Campionato e ha affrontato il Milan a San Siro.

Dopo le vittorie delle squadre davanti, fare risultato stasera contro i rossoneri era fondamentale per gli undici di Allegri, a caccia del quarto posto in classifica.

Per l'occasione, l'allenatore bianconero ha schierato l'ennesima formazione inedita ed è stato costretto a fare a meno di de Ligt (per lui problemi gastrointestinali). In difesa, De Sciglio e Alex Sandro sulle fasce, mentre a centrocampo, spazio alla coppia Locatelli-Bentacur, nonostante le ottime impressioni riscosse dal duo Locatelli-Arthur in Coppa Italia. In attacco, invece, confermata la coppia Morata-Dybala

Le due squadre sono partite molto bene e hanno tenuto alto il ritmo per tutto il primo tempo. Lo 0-0 con cui sono andate negli spogliatoi ha rappresentato al meglio l'equilibrio in campo, con un paio di occasioni per parte e tre ammoniti (due per i rossoneri e uno per la Juventus).

Durante i primi 45' minuti di gioco si è vista una Juve attenta ma non rinunciataria, intelligente a sfruttare le ripartenze e pronta ad alzare il baricentro non appena possibile. Tuttavia, è mancato l'ultimo passaggio, tanto che gli unici tiri in porta sono arrivati dal limite dell'area di rigore. 

Molto bene Rugani in difesa, mentre Morata in attacco ha fatto molta fatica, sempre spalle alla porta, oppure in fuorigioco. Dybala molto mobile e volitivo, ma poco aiutato dai compagni. 


Anche nel secondo tempo, le due squadre non si sono risparmiate e hanno offerto uno spettacolo apprezzabile, seppur troppo spezzettato dagli interventi dell'arbitro. L'ottima organizzazione difensiva dei rispettivi reparti, ha ridotto le occasioni da gol, ma l'intensità non è mai mancata. 

Con lo scorrere dei minuti, però, la stanchezza ha pesato ed è cominciata a mancare la lucidità. Poche occasioni da gol, tanta battaglia a centrocampo, difese troppo superiori a due attacchi che hanno sparato a salve. 

Nonostante i cambi (abbastanza discutibili, tra l'altro), la Juventus non è mai riuscita a imporre il proprio gioco, badando a contenere e rimanendo sempre in attesa, nella speranza di qualche ripartenza o di un errore degli avversari. Tanto sacrificio da parte dei giocatori, ma poca voglia di vincere.

Il pareggio era un risultato inutile per tutte e due le squadre, ma alla fine sia Milan sia Juventus si sono accontentate. I rossoneri vengono agganciati al secondo posto in classifica dal Napoli e i bianconeri rimangono quinti in classifica, seppur al decimo risultato utile consecutivo, tra Campionato e Coppa Italia.

Quella che doveva essere la rincorsa di gennaio si è rivelata una crescita abbastanza sterile, vista la classifica ancora deficitaria e un gioco bloccato e troppo ossessionato dall'aspetto difensivo. 




PAGELLE:

Szczesny 6.5: Nel primo tempo effettua una gran parata su tiro di Leao, per il resto buona gestione. 

De Sciglio 5.5: In difesa, Leao gli a vedere i sorci verdi, mentre in avanti non assiste mai Cuadrado. Troppo timido e preoccupato. 

Rugani 7: Impeccabil durante i primi 45 minuti, nel secondo tempo soffre un po' di più, ma è sempre molto attento. 

Chiellini 6.5: In difesa è una certezza e dà fiducia anche a Rugani. Gestisce bene sia Ibrahomovic sia Giroud.

Alex Sandro 5.5: Solita partita elementare con troppi passaggi all'indietro e affondi praticamente inesistenti. 

Cuadrado 6.5: Spesso gode di grande libertà e spinge costantemente, ma nel primo caso è rivebile nell'ultimo passaggio, mentre nel secondo non riceve alcun appoggio dai compagni Dal 64' Bernardeschi 5.5: La sua freschezza sarebbe servita come il pane, ma preferisce giocare a nascondino e gestire la palla. 

Locatelli 6: La precoce ammonizione lo condiziona, così gioca preoccupato e con il freno a mano tirato. Dal 64' Arthur 6.5: Con lui in campo, si vede qualche verticalizzazione, ma manca sempre l'ultimo passaggio.

Bentacur 6: Recupera qualche pallone, ma in fase di costruzione si limita al compitino, con passaggi orizzontali o al compagno più vicino. Dall'89' Rabiot: SV

McKennie 6: Meno brillante rispetto alle precedenti uscite, corre tanto ma spesso a vuoto e in avanti i suoi inserimenti non incidono. 

Dybala 6.5: Si muove a tutto campo, cerca sempre la giocata e spesso gli riesce anche, ma lì davanti c'è il deserto, quindi è spesso costretto a forzare la conclusione. Dall'89' Kulusevski: SV

Morata 5.5: Serata in ombra, poco preciso e troppo spesso anticipato dagli avversari. Non tira mai in porta. Dal 73' Kean 6: Ci mette tanta voglia e grinta, ma è sempre frenetico e poco preciso a gestire la palla.  

Allegri 5.5: Imposta la partita sul classico "prima non prenderle" e neppure al momento dei cambi azzarda qualcosa di diverso dal solito. 


(Marcello Gagliani Caputo)



CONFERENZA STAMPA MILAN-JUVENTUS, ALLEGRI: «NON FACCIAMO PROGETTI, VIVIAMO PARTITA DOPO PARTITA»

 
Alla vigilia della delicata sfida contro il Milan, l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha risposto alle domande dei giornalisti durante la consueta conferenza stampa.

I bianconeri arrivano a San Siro in un ottimo momento di forma e dopo nove risultati utili consecutivi, per cui sarebbe fondamentale vincere per proseguire la risalita in classifica ed entrare a tutti gli effetti nella corsa Champions.

A proposito del momento della squadra, Allegri ha detto che «stiamo vivendo un buon momento, ma il percorso è lungo e siamo indietro in classifica. Domani sarà una partita bella da giocare, importante, dovremo fare bene. Peccato perché ci saranno solo 5 mila persone».


Inoltre, ha aggiunto che «i ragazzi stanno lavorando bene in questo momento, tutti: chi va in campo e chi subentra. Hanno capito che è una questione di rispetto, si danno tutti una mano, se abbiamo questo equilibrio i risultati arrivano».

Nel match di andata, a Torino, il Milan aveva costretto la Juventus sull'1-1, nonostante l'iniziale vantaggio dei bianconeri e, in proposito, Allegri ha sottolineato che «all'andata abbiamo giocato bene per 75 minuti, ma poi il Milan ha rischiato addirittura di vincere, perché è una squadra imprevedibile, domani servirà molta attenzione».

A chi gli ha chiesto un confronto tra le due squadre, il mister ha risposto che «il Milan in questi anni ha lavorato bene, e sta raccogliendo i risultati; noi siamo arrivati da nove Scudetti di fila, una cosa straordinaria, quest'anno è andato via Ronaldo, e spesso abbiamo giocatori in campo fra 20 e 23 anni, che devono fare esperienza».

Riguardo i giocatori disponibili, il mister ha precisato che «stiamo tutti bene e disponibili tranne Bonucci e Ramsey, speriamo di azzeccare la formazione... Cerchiamo di fare risultato domani, non sarà semplice, il Milan fa bene da tempo e faccio i complimenti a Pioli».


Sulle chance di recupero in classifica, invece, Allegri tiene a precisare che «non facciamo progetti, viviamo partita dopo partita, a fine febbraio vediamo dove stiamo. I tre punti domani sono importanti, ma sappiamo che non è semplice, il Milan ha caratteristiche tecniche di alto livello e ha fatto tanti risultati positivi».

Dopo le brillanti prove delle ultime partite, l'allenatore bianconero spende due parole per Dybala: «Fisicamente Dybala  sta bene, e mentalmente è molto sereno, il che lo aiuta nel gioco, potrà darci molto».

Viste le voci sull'arrivo imminente di Vlahovic, Allegri fa chiarezza sul mercato della Juventus:  «Mercato? La rosa è questa e rimarrà questa, lo ripeto. Arthur veniva da sei mesi di inattività, sta aumentando il minutaggio e i risultati si vedono, è un giocatore che non si discute». 


MILAN-JUVENTUS, ARBITRO E PROBABILI FORMAZIONI

 
Mentre sui giornali rimbalza la notizia di un'offerta della Juventus alla Fiorentina per avere subito Dusan Vlahovic (35 milioni + Kulusevski), i bianconeri stanno preparando la delicatissima sfida di domenica sera contro il Milan.

Per la squadra di Allegri è un vero crocevia della stagione, perché una vittoria potrebbe significare rientrare nel gruppo non solo della Champions ma, addirittura, dello scudetto. Al momento, infatti, la Juventus è staccata di sette punti dal secondo posto e vincere a San Siro rappresenterebbe un bel balzo in avanti.

Dopo nove risultati utili consecutivi in Campionato, i bianconeri sembrano aver cambiato marcia e trovato quella continuità che era mancata fino a oggi e il match contro il Milan potrebbe dare un'ulteriore quanto decisiva conferma della svolta.


In attesa della conferenza stampa della vigilia, Massimiliano Allegri non ha dato indicazioni sulla formazione che scenderà in campo, ma non dovrebbe discostarsi molto da quella vittoriosa contro l'Udinese.

In porta verrà confermato Szczesny, mentre in difesa Rugani potrebbe lasciare il posto a Chiellini che farà coppia con De Ligt. Sulle fasce, dovrebbero agire Cuadrado e Pellegrini

A centrocampo, nonostante le buone cose messe in mostra dalla coppia Locatelli-Arthur, sarà difficile che Allegri li ripresenti, visto che li ha sempre considerati l'uno l'alternativa dell'altro. Dunque, l'ex Sassuolo dovrebbe essere affiancato da Bentancur, con ai lati McKennie e Bernardeschi.

In attacco, infine, largo alla coppia Morata-Dybala, con l'argentino a caccia di un'altra prestazione positiva dopo i gol contro Udinese e Sampdoria. 

Questi i probabili schieramenti delle due squadre:

MILAN: Maignan, Florenzi, Kalulu; Romagnoli, Hernandez, Tonali; Krunic, Saelemaekers, Diaz; Leao, Ibrahimovic - All. Pioli

JUVENTUS: Szczesny, Cuadrado, Chiellini; De Ligt, Pellegrini, Locatelli; Bentacur, McKennie, Bernardeschi; Dybala, Morata - All. Allegri


Ad arbitrare la partita sarà Daniele Orsato, coadiuvato da Costanzo e Passeri, mentre al Var agirà Di Bello

Nelle ultime cinque stagioni, la Juventus ha vinto a San Siro per tre volte, uno è stato il pareggio e una la vittoria del Milan. In totale, tra rossoneri e bianconeri sono state disputate 173 partite e il bilancio parla di 67 vittorie della Juventus, 51 del Milan e 55 pareggi.

La partita si giocherà domenica 23 gennaio alle ore 20.45 e verrà trasmessa, in esclusiva, su DAZN.


JUVENTUS-SAMPDORIA 4-1: COMMENTO E PAGELLE

 
Per la Juventus è cominciata l'avventura della Coppa Italia, trofeo vinto l'anno scorso con Pirlo in panchina. Agli ottavi di finale, i bianconeri hanno affrontato la Sampdoria, fresca di cambio di allenatore.

Nonostante l'impegno infrasettimanale e il Milan alle porte, Allegri non ha stravolto la squadra e ha deciso di non far giocare nessuno dei promettenti giovani in rosa. Si è, invece, affidato, ai suoi fedelissimi e ha rilanciato Danilo dal primo minuto dopo oltre un mese di stop per infortunio.

Da detentrice del titolo, per la Juventus la Coppa Italia è un obiettivo importante, soprattutto dopo la sconfitta in Supercoppa Italiana e Allegri lo ha confermato anche nell'intervista prima della partita. 

Fin dal fischio d'inizio, i bianconeri si sono stabiliti nella metà campo avversaria e hanno messo sotto pressione la difesa avversaria. Per i primi 25' è stato un autentico monologo della Juventus che, per la prima volta, è scesa in campo con il baricentro alto e pressando la Sampdoria fin dalla costruzione della manovra. 

Nel primo tempo si è vista una squadra vogliosa di giocare e di divertirsi, molto propensa alla verticalizzazione e, soprattutto, fisicamente in palla. Il gioco si è sviluppato in maniera veloce e fluida e, seppure il gol del vantaggio sia arrivato da calcio di punizione, la manovra ha avuto una marcia in più rispetto al passato. 

La presenza concomitante di Arthur e Locatelli in campo ha aiutato senza dubbio, perché la palla è scivolata via più veloce e, soprattutto, con maggiore precisione e imprevedibilità. Forse si è perso qualcosa in fisicità, ma il centrocampo ha usufruito di un tasso qualitativo decisamente migliore del solito. 

È mancata la cattiveria per chiudere subito la partita, ma l'intensità vista in questo primo tempo mancava davvero da tanto tempo ed è, soprattutto, un ottimo segnale per il prosieguo della stagione. 


La musica non è cambiata nel secondo tempo, con la Juventus ancora lì a premere e a recuperare ogni pallone vagante e la Sampdoria intimorita e incapace di imbastire un'azione degna di nota. 

Il raddoppio è arrivato come naturale conseguenza del piglio aggressivo e deciso della squadra e grazie a un gran colpo di testa di Rugani, al suo primo centro stagionale. Dopo il momentaneo 2-1 e un breve black-out, la Juventus ha ripreso le redini del gioco e ha ristabilito le distanze, segnando i gol mancati nel primo tempo. 

Pur giocando contro un'avversaria passiva e rinunciataria, una Juventus così tonica non si era vista neppure con squadre come la Salernitana, il Cagliari o il Genoa. Gli undici in campo hanno dato l'impressione di stare bene e lo schieramento scelto da Allegri (o Landucci?) ha dato i suoi frutti. 

Finalmente, abbiamo assistito a una bella partita, giocata con l'atteggimento e il coraggio necessari, senza troppo calcoli o inutili timori. Abbiamo ammirato giocatori fisicamente rigenerati e leggeri di testa, tutto il resto è arrivato in maniera naturale. 



PAGELLE:

Perin 6: Non viene mai chiamato in causa e può fare poco sul gol della Sampdoria.

De Sciglio 7: In questo momento è una certezza e uno dei migliori. Se il fisico non lo tradisce per l'ennesima volta, potrebbe dare ancora molto. 

Danilo 6: Al rientro dopo quasi due mesi, gioca una partita ordinata e tranquilla, perfetta per testarne il recupero. Dal 61' Chiellini 6: Dà quella sicurezza necessaria per affrontare l'ultima mezz'ora del match. 

Rugani 6.5: Dietro viene impegnato poco, per cui si concede diverse puntate in attacco e in una di queste trova l'imperioso stacco di testa per il 2-0.

Alex Sandro 6: Dà qualche segnale di vitalità, ma in questo momento rimane uno dei punti deboli della squadra, tanto da trovarsi nella posizione sbagliata in occasione del gol sampdoriano. 

Locatelli 7: Insieme ad Arthur gestisce alla grande il centrocampo, dominando in lungo e largo. Grazie alla copertura del compagno, è libero anche di concedersi qualche incursione in avanti. 

Arthur 7: Finalmente ha dato prova della sua straordinaria capacità di costruire la manovra e di controllare il ritmo della partita, non sbaglia praticamente un passaggio. Dal 73' Bentancur SV

Cuadrado 7: Dopo qualche passaggio a vuoto, torna a essere la spina nel fianco della difesa avversaria, aiutato dall'atteggiamento aggressivo e propositivo della squadra. Dal 73' Aké 6.5: Entra e si guadagna subito il calcio di rigore del 4-1 con un'accelerazione da centometrista. 

Rabiot 6: L'atteggiamento aggressivo e propositivo della squadra serve anche a lui che gioca con più convinzione e corsa. Va perfino vicino al gol, scheggiando il palo. 

Kulusevski 6: Si impegna e cerca di svariare su tutto il fronte d'attacco, ma gli manca lo spunto e l'accelerazione decisiva per diventare letale come in passato. Dal 61' Dybala 6.5: Entra, segna ed esulta infiammando lo stadio. La polemica di qualche giorno fa va in soffitta. 

Morata 6.5: Riesce a buttarla dentro soltanto su rigore, ma non si risparmia, giocando al servizio della squadra. Dal 78' Kaio Jorge SV

Allegri 6: Come già successo per la partita contro la Roma, è un voto con il beneficio del dubbio, non sapendo quanto ci sia di suo in questa bella Juventus.


(Marcello Gagliani Caputo)


JUVENTUS, TORNA LA COPPA ITALIA

 
Dopo la vittoria in Campionato contro l'Udinese, per la Juventus è già ora di tornare in campo per gli ottavi di finale di Coppa Italia. L'avversaria è la Sampdoria in piena crisi di risultati e con l'ombra del ritorno di Giampaolo che pende su D'Aversa.

In vista anche del delicatissimo match contro il Milan in programma domenica 23 gennaio, Allegri, che sarà squalificato, farà riposare qualcuno e darà spazio a chi, fino a oggi, ha giocato di meno.

In porta, dunque, ci sarà spazio per Perin che torna dopo aver giocato bene la sfortunata finale di Supercoppa Italiana, mentre in difesa molte scelte saranno obbligate visti gli infortuni e le indisponibilità. Sulle fasce dovrebbero agire De Sciglio e Alex Sandro, mentre al centro Rugani dovrebbe fare coppia con Chiellini, visto che De Ligt è squalificato.


A centrocampo possibile la conferma della coppia Arthur-Bentancur, con il rientro di Bernardeschi sulla fascia destra e di Rabiot in quella sinistra.

In attacco, anche complice la squalifica di Moise Kean, dovrebbe esserci spazio per Alvaro Morata dal primo minuto. Come suo partner, Dybala gode dei favori del pronostico, ma occhio a Kaio Jorge che potrebbe avere la sua prima chance da titolare. 

Dopo aver perso il primo trofeo della stagione, per la Juventus sarà importante vincere, così da dare continuità ai risultati in Campionato e mantenere vivo un altro obiettivo fondamentale per dare un senso a questa difficile annata. 


Questi i probabili schieramenti delle due squadre:

JUVENTUS: Perin; De Sciglio, Chiellini, Rugani, Alex Sandro; Bernardeschi, Bentancur, Arthur, Rabiot; Dybala, Morata - All. Allegri

SAMPDORIA: Falcone; Conti, Dragusin, Chabot, Murru; Candreva, Thorsby, Ekdal, Ciervo; Gabbiadini, Quagliarella - All. D'Aversa

La partita si giocherè martedì 18 gennaio alle ore 21.00 all'Allianz Stadium di Torino e verrà trasmessa, in esclusiva, su Canale 5. La vincente incontrerà una tra Sassuolo e Cagliari, sempre in gara unica


CASO DYBALA: CHI GUADAGNA PIU' ALLA JUVENTUS?

 

Dopo l'esultanza polemica di Paulo Dybala seguita al gol contro l'Udinese, sui social e sui giornali si è aperto il dibattito sul difficile momento che sta vivendo l'argentino e sulle complicazioni del rinnovo del suo contratto.

Anche se nell'immediato dopo partita, Dybala ha smentito di aver lanciato sguardi di sfida alla dirigenza in tribuna, non ha potuto fare a meno di mandare un chiaro messaggio e ha dichiarato che "io non devo dimostrare niente a nessuno".

Una dichiarazione che ha alzato i toni della polemica e diviso la tifoseria juventina tra chi appoggia Dybala e chi, invece, è a favore dell'atteggiamento rigido della dirigenza. Una situazione che, surreale per quanto sia, non può fare bene all'ambiente bianconero, soprattutto in un momento delicato della stagione come questo.

Se il problema del rinnovo di Dybala è la richiesta di adeguamento economico, allora è giusto fare il punto della situazione sull'attuale monte ingaggi della Juventus, in cui quello dell'argentino non è il più pesante né, tanto meno, quello peggiore in rapporto alle prestazioni.

Ecco, infatti, la top 5 dei giocatori più pagati dalla società bianconera:

Matthijs de Ligt: 8 milioni + 4 di bonus (fino al 2024)
Paulo Dybala: 7,3 milioni fino al 2022
Adrien Rabiot: 7 milioni + 2 di bonus (fino al 2023)
Aaron Ramsey: 7 milioni (fino al 2023)
Wojciech Szczesny: 7 milioni (fino al 2024)

Come si vede, Dybala guadagna meno di Rabiot e poco più Ramsey e Szczesny, giocatori che, in questa stagione ma non solo, hanno dimostrato di non valere questi soldi e di pesare molto di più dell'argentino, a oggi il miglior marcatore della Juventus nonostante gli infortuni (10 reti e 4 assist).

Se per il francese e il gallese la situazione è ormai disperata e si attende soltanto la loro cessione, il portiere polacco quest'anno è stato protagonista di un inizio stagione horror e ha fatto perdere almeno sei punti alla Juventus che oggi sarebbe in piena lotta scudetto.

Molti rimproverano a Dybala le scarse prestazioni e le troppe assenze, ma oggi l'argentino rimane il calciatore tecnicamente migliore dei bianconeri che, penalizzati dal gioco involuto di Allegri, hanno bisogno di lui per dare qualche spunto in più e rendere meno prevedibile la manovra.
La domanda che tutti si fanno è se Dybala valga lo stipendio che chiede (circa dieci milioni all'anno tra ingaggio e bonus), allora sarà forse utile un ripasso sui numeri del numero 10 da quando è alla Juventus.

In sette anni con la maglia bianconera, la Joya ha segnato 110 gol in 275 partite, ha vinto 12 trofei, ha giocato una finale di Champions League, conquistata proprio grazie a lui e al partner d'attacco dell'epoca Gonzalo Higuain. Inoltre, si trova all'undicesimo posto per gol segnati nella storia bianconera, al primo posto per i gol segnati in Supercoppa Italiana e al terzo per i gol segnati in Champions League.

Tuttavia, è anche vero che in questi anni non ha mai dimostrato lo stesso carisma di altri numeri 10, basti pensare ai più recenti, ovvero Del Piero e Tevez, eppure continua a essere uno dei giocatori migliori a disposizione della Juventus, eccezion fatta, naturalmente, per la parentesi Cristiano Ronaldo.

Probabilmente, non sapremo mai cosa sta davvero succedendo in questo momento tra Dybala e la dirigenza della Juventus, ma l'argentino è un patrimonio e come tale va protetto e tutelato.

Un accordo tra le parti va trovato, Dybala non va fatto partire a zero né, tanto meno, venduto al miglior offerente, perché la Juventus ha ancora bisogno di lui. Tuttavia, non vanno ignorati i limiti fisici mostrati ultimamente, per cui è anche giusto che si trovi una soluzione che soddisfi tutti.


(Marcello Gagliani Caputo)


JUVENTUS-UDINESE 2-0: COMMENTO E PAGELLE

 
Dopo la sconfitta in Supercoppa Italiana, la Juventus ha ripreso il suo cammino in Campionato. All'Allianz è sbarcata un'Udinese a caccia di punti salvezza e reduce dall'emerganza Covid.

Per l'occasione, Allegri ha rivoluzionato la squadra, cambiando ben 8 giocatori rispetto alla partita contro l'Inter. A centrocampo, Locatelli ha lasciato spazio alla coppia Arthur-Bentancur, mentre in attacco Kean ha vinto il ballottaggio con Morata.

La Juventus è partita molto lenta e svogliata e il primo quarto d'ora è stato buono soltanto per chi soffre d'insonnia. Si è vista una squadra incapace di accelerare e di tenere un ritmo alto. Tanti passaggi all'indietro, possesso palla sterile e nessun tiro in porta.

Non è un caso, dunque, che il gol del vantaggio bianconero sia arrivato grazie a un rimpallo in area di rigore sfruttato da Dybala. L'argentino, tra l'altro, non ha nemmeno esultato, ma ha guardato ripetutamente verso la tribuna, come a voler sfidare chi gli chiede che il rinnovo deve guadagnarselo. 

Nonostante un'Udinese passiva e rinunciataria, la Juventus ha giocato un primo tempo dai ritmi troppo cadenzati, con pochi spunti interessanti e un gioco lento e involuto. I bianconeri hanno tirato in porta soltanto in occasione del gol, per il resto si è visto soltanto tanto possesso palla (71,5%) e una stucchevole accademia. 


Nel secondo tempo, l'Udinese è scesa in campo con ben altro piglio, mentre la Juventus non ha cambiato il suo atteggiamento svogliato e quasi annoiato. Giocate sicure ed elementari, poco coraggio nell'uno contro uno e attaccanti serviti con il contagocce.

Gli unici strappi sono arrivati da Bernardeschi e Dybala, al momento i soli calciatori che sembrano avere i mezzi tecnici per rendere il gioco della squadra più piacevole e meno prevedibile. 

Il raddoppio della Juventus, a dieci minuti dalla fine, è arrivato quasi d'inerzia, complice anche l'ingresso di De Sciglio, molto più preciso e propositivo di Pellegrini. 

Nel complesso, la partita è stata noiosa, con un tasso di spettacolarità minimo. Tuttavia, era talmente importante stasera portarsi a casa i tre punti che si possono chiudere tutti e due gli occhi.

Si è vista una Juventus a immagine e somiglianza del suo allenatore, solida ed equilibrata, ma spuntata in avanti e poco incline al bel gioco. Ottima per chi è convinto che vincere sia l'unica cosa che conta. 



PAGELLE:

Szczesny 6: Corre pochissimi rischi e gode di una serata di (quasi) riposo, tirando fuori una bella parata a pochi minuti dalla fine.

Cuadrado 6: Gioca col freno a mano tirato, affonda pochissime volte, fermandosi quasi sempre sulla linea del centrocampo, forse perché impegnato a fare il vice Bonucci nell'impostazione da dietro.

Rugani 5.5: Non deve fare molto, ma in quei pochi casi in cui viene chiamato in causa, mostra troppa ansia e insicurezza.

De Ligt 6.5: In difesa è lui che comanda e dalle sue parti è dura passare, anche perché gioca spesso alto e in anticipo sugli attaccanti dell'Udinese. 

Pellegrini 5: Rientrava da un infortunio e ha mostrato di essere ancora indietro con la forma atletica. Qualche svarione e alcune giocate discutibili. Dal 56' De Sciglio 6.5: Altra marcia rispetto a Pellegrini, dimostra subito di essere in fiducia. 

Arthur 5.5: Era un po' che chiedeva di partire titolare, ma non ha sfruttato l'occasione, troppi passaggi elementati e ritmi sempre bassi e si fa ammonire ingenuamente. Dal 46' Locatelli 6: Subentra per dare un po' più di velocità alla manovra, ma stavolta si limita al compitino. 

McKennie 7: Per tutta la partita è stato il più pericoloso della Juventus, grazie ai suoi inserimenti sempre più frequenti e letali. Alla fine, riesce a buttarla dentro, dimostrando, ancora una volta, la sua generosità e il suo irrinunciabile dinamismo. 

Bentancur 6: Nel primo tempo ha dato segnali di vita, recuperando un buon numero di palloni e guidando qualche ripartenza. Nel secondo si è seduto a fumarsi una sigaretta. Dall'81' Rabiot SV

Kulusevski 5: Anche lui, come Arthur, non coglie la palla al balzo e gioca una partita timida e insicura, senza riuscire mai ad accendersi. Dal 46' Bernardeschi 6.5: Mette in campo la sua brillantezza e la sua voglia di diverirsi.

Dybala 6: Segna il gol del vantaggio, sfidando con lo sguardo la tribuna, ma poi non incide più di tanto, soprattutto nel secondo tempo quando, ogni tanto, lo si vede vagare per il campo. 

Kean 5: Altra partita non sufficiente per l'attaccante, sia per i suoi limiti, soprattutto tecnici, sia per l'incapacità dei compagni di metterlo davanti alla porta. Dal 63' Morata 5.5: Rispetto a come era entrato a Roma, compie un passo indietro, tornando a essere troppo frenetico e poco preciso. 

Allegri 5: Manda in campo l'ennesima formazione anomala e torna sui suoi passi già alla fine del primo tempo. Con una confusione del genere, è dura per i giocatori capirci qualcosa.