SPROFONDO JUVE: UNA RESTAURAZIONE FALLITA?

 

Con la sconfitta contro l'Atalanta, in una partita fondamentale per rilanciare la Juventus in Campionato, è calato il sipario sulle speranze di scudetto o di qualificazione in Champions per l'anno prossimo.

Rimangono in ballo ancora diversi trofei, tra cui la Champions League stessa, ma da quanto visto fino a oggi le aspettative non possono essere rosee, anzi. Non solo, infatti, sono arrivate due brutte sconfitte consecutive, ma non si sono visti progressi che possano lasciare qualche speranza per il futuro.

Ieri è stata la conferma che la restaurazione provata da Agnelli, richiamando Massimiliano Allegri alla guida della squadra per rinverdire i successi passati sta fallendo miseramente. È vero, i bilanci si stilano a fine stagione, ma a dicembre la situazione è davvero deprimente e preoccupante.

La squadra scende in campo senza idee, senza gioco, senza coraggio e voglia di vincere. Tutto è lasciato all'improvvisazione dei singoli che, ogni tanto, mascherano i limiti evidenti della Juventus. Una giocata di Dybala, un'accelerazione di Chiesa, un guizzo di Morata non bastano a fare dei bianconeri una squadra, anzi.


Dopo ogni sconfitta, Allegri continua a trincerarsi dietro parole ormai stucchevoli e surreali, sottolineando, appena ne ha la possibilità, i limiti della sua squadra. Eppure, sembra incapace di cambiare le cose. 

Le abilità di un allenatore si vedono proprio quando si ha a che fare con una rosa da costruire e da trasformare in squadra. E, fino a oggi, Allegri non solo ha fallito, ma ha penalizzato coloro che la scorsa stagione avevano trascinato la Juventus alla vittoria di due trofei.

Giocatori come Federico Chiesa, Matthijs de Ligt, Dejan Kulusevski sono diventati irriconoscibili, quest'ultimo, addirittura, è ormai disperso in panchina. Alcuni giocano fuori ruolo, altri scendono in campo nonostante evidenti limiti

D'altronde, Allegri non è mai stato un allenatore in grado di ricostruire, alla sua prima esperienza alla Juve era arrivato prendendo in mano una squadra già plasmata da Conte e trasformata in un gruppo vincente. 


Fatta eccezione per la partenza di Ronaldo e l'arrivo di Locatelli, la rosa è quella che la scorsa stagione ha vinto due trofei, eppure sembra un'altra squadra, sembrano calciatori che non hanno mai giocato insieme. 

Il malessere è profondo, sia tra i giocatori sia tra i tifosi e come primo bilancio della stagione c'è da salvare soltanto la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Tuttavia, per quanto visto a Londra contro il Chelsea, non ci sono motivi per pensare che la Juventus possa fare meglio delle ultime due stagioni.

Ad Allegri lasciamo il beneficio del dubbio, ma da qui in avanti nulla verrà perdonato, perché nessun tifoso della Juve si merita questa squadra, si merita questi giocatori, si merita questo allenatore e si merita una società allo sbando. 


(Marcello Gagliani Caputo)


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