Dopo la sconfitta in Supercoppa Italiana, la Juventus ha ripreso il suo cammino in Campionato. All'Allianz è sbarcata un'Udinese a caccia di punti salvezza e reduce dall'emerganza Covid.
Per l'occasione, Allegri ha rivoluzionato la squadra, cambiando ben 8 giocatori rispetto alla partita contro l'Inter. A centrocampo, Locatelli ha lasciato spazio alla coppia Arthur-Bentancur, mentre in attacco Kean ha vinto il ballottaggio con Morata.
La Juventus è partita molto lenta e svogliata e il primo quarto d'ora è stato buono soltanto per chi soffre d'insonnia. Si è vista una squadra incapace di accelerare e di tenere un ritmo alto. Tanti passaggi all'indietro, possesso palla sterile e nessun tiro in porta.
Non è un caso, dunque, che il gol del vantaggio bianconero sia arrivato grazie a un rimpallo in area di rigore sfruttato da Dybala. L'argentino, tra l'altro, non ha nemmeno esultato, ma ha guardato ripetutamente verso la tribuna, come a voler sfidare chi gli chiede che il rinnovo deve guadagnarselo.
Nonostante un'Udinese passiva e rinunciataria, la Juventus ha giocato un primo tempo dai ritmi troppo cadenzati, con pochi spunti interessanti e un gioco lento e involuto. I bianconeri hanno tirato in porta soltanto in occasione del gol, per il resto si è visto soltanto tanto possesso palla (71,5%) e una stucchevole accademia.
Nel secondo tempo, l'Udinese è scesa in campo con ben altro piglio, mentre la Juventus non ha cambiato il suo atteggiamento svogliato e quasi annoiato. Giocate sicure ed elementari, poco coraggio nell'uno contro uno e attaccanti serviti con il contagocce.
Gli unici strappi sono arrivati da Bernardeschi e Dybala, al momento i soli calciatori che sembrano avere i mezzi tecnici per rendere il gioco della squadra più piacevole e meno prevedibile.
Il raddoppio della Juventus, a dieci minuti dalla fine, è arrivato quasi d'inerzia, complice anche l'ingresso di De Sciglio, molto più preciso e propositivo di Pellegrini.
Nel complesso, la partita è stata noiosa, con un tasso di spettacolarità minimo. Tuttavia, era talmente importante stasera portarsi a casa i tre punti che si possono chiudere tutti e due gli occhi.
Si è vista una Juventus a immagine e somiglianza del suo allenatore, solida ed equilibrata, ma spuntata in avanti e poco incline al bel gioco. Ottima per chi è convinto che vincere sia l'unica cosa che conta.
Szczesny 6: Corre pochissimi rischi e gode di una serata di (quasi) riposo, tirando fuori una bella parata a pochi minuti dalla fine.
Cuadrado 6: Gioca col freno a mano tirato, affonda pochissime volte, fermandosi quasi sempre sulla linea del centrocampo, forse perché impegnato a fare il vice Bonucci nell'impostazione da dietro.
Rugani 5.5: Non deve fare molto, ma in quei pochi casi in cui viene chiamato in causa, mostra troppa ansia e insicurezza.
De Ligt 6.5: In difesa è lui che comanda e dalle sue parti è dura passare, anche perché gioca spesso alto e in anticipo sugli attaccanti dell'Udinese.
Pellegrini 5: Rientrava da un infortunio e ha mostrato di essere ancora indietro con la forma atletica. Qualche svarione e alcune giocate discutibili. Dal 56' De Sciglio 6.5: Altra marcia rispetto a Pellegrini, dimostra subito di essere in fiducia.
Arthur 5.5: Era un po' che chiedeva di partire titolare, ma non ha sfruttato l'occasione, troppi passaggi elementati e ritmi sempre bassi e si fa ammonire ingenuamente. Dal 46' Locatelli 6: Subentra per dare un po' più di velocità alla manovra, ma stavolta si limita al compitino.
McKennie 7: Per tutta la partita è stato il più pericoloso della Juventus, grazie ai suoi inserimenti sempre più frequenti e letali. Alla fine, riesce a buttarla dentro, dimostrando, ancora una volta, la sua generosità e il suo irrinunciabile dinamismo.
Bentancur 6: Nel primo tempo ha dato segnali di vita, recuperando un buon numero di palloni e guidando qualche ripartenza. Nel secondo si è seduto a fumarsi una sigaretta. Dall'81' Rabiot SV
Kulusevski 5: Anche lui, come Arthur, non coglie la palla al balzo e gioca una partita timida e insicura, senza riuscire mai ad accendersi. Dal 46' Bernardeschi 6.5: Mette in campo la sua brillantezza e la sua voglia di diverirsi.
Dybala 6: Segna il gol del vantaggio, sfidando con lo sguardo la tribuna, ma poi non incide più di tanto, soprattutto nel secondo tempo quando, ogni tanto, lo si vede vagare per il campo.
Kean 5: Altra partita non sufficiente per l'attaccante, sia per i suoi limiti, soprattutto tecnici, sia per l'incapacità dei compagni di metterlo davanti alla porta. Dal 63' Morata 5.5: Rispetto a come era entrato a Roma, compie un passo indietro, tornando a essere troppo frenetico e poco preciso.
Allegri 5: Manda in campo l'ennesima formazione anomala e torna sui suoi passi già alla fine del primo tempo. Con una confusione del genere, è dura per i giocatori capirci qualcosa.
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