DYBALA E MORATA TORNANO AL GOL INSIEME

 

Fino a oggi, la sterilità dell'attacco è stato uno dei limiti più penalizzanti per la Juventus. Tuttavia, quanto visto contro la Salernitana potrebbe offrire qualche indicazione importante per Massimiliano Allegri.

Nel match contro i campani, la Juventus ha giocato con un modulo più offensivo rispetto al solito e ha messo in campo, contemporaneamente, quattro giocatori d'attacco come Kulusevski, Bernadeschi, Dybala e Kean (poi sostituito da Morata).

I risultati si sono visti immediatamente, grazie a una squadra più alta e a una manovra in grado di far arrivare più palloni agli attaccanti. Certo, c'è sempre da considerare il livello dell'avversario, ma fino all'altra sera, la Juventus non aveva mai tirato in porta così tanto (15 tiri di cui 8 nello specchio).


Ciò che è emerso con molta chiarezza e per l'ennesima volta, è che il destino dei bianconeri dipende proprio dalla capacità di servire bene gli attaccanti e dalla vena realizzativa dei suoi campioni. 

A inizio stagione si è ripetuto tante volte che, con l'addio di Ronaldo, doveva nascere la Juve di Dybala e contro la Salernitana si è avuto il primo interessante abbozzo.

Ogni pallone è passato attraverso i piedi dell'argentino che, non solo ha tirato diverse volte in porta e segnato un gol, ma ha messo i compagni in condizioni di rendersi pericolosi sotto porta. In undici partite, Dybala ha già eguagliato il suo score della scorsa stagione, segnando 4 reti e servendo 3 assist

Un dato statistico a cui si somma quello secondo cui dietro quasi ogni punto raccolto dalla squadra di Allegri ci sia lo zampino in zona gol della Joya. Questo ci aiuta a capire quanto sia importante il ruolo del numero 10 in questa Juventus in ricostruzione.

Di contro, però, c'è un altro dato che dovrebbe far riflettere Allegri, ovvero che, fino a oggi, Dybala e Morata sono andati a segno contemporaneamente troppe poche volte. Da quando lo spagnolo ha fatto ritorno a Torino, infatti, è stata la prima occasione che i due sono andati in gol nella stessa partita, una cosa che non accadeva dall'ottobre del 2015, in occasione di una partita con il Bologna. 

 

È chiaro, dunque, quanto Allegri debba tenere conto di questo limite e di quanto sia importante lavorarci sopra, perché il destino della Juventus dipende molto dalla capacità realizzativa dei suoi due attaccanti titolari e dal modo in cui si possano completare a vicenda.

Se Morata avesse più chance di giocare in avanti, anziché essere sempre costretto ad abbassarsi fino al centrocampo per avere qualche pallone giocabile, probabilmente tutta la squadra ne gioverebbe. 

Ciò, però, è possibile soltanto con la presenza di Dybala in campo, perché è lui che fa da collante tra i due reparti che, fino a oggi, hanno spesso dimostrato di giocare troppo lontani l'uno dall'altro. 

E se a questo aggiungessimo un maggiore contributo da parte di Kulusevski, allora è possibile che questa nuova Juventus possa trovare, finalmente, una propria identità e si possa dimostrare più coraggiosa in campo. 


(Marcello Gagliani Caputo)


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