GLI APPUNTAMENTI IN BIANCONERO DI GENNAIO


Covid permettendo, gennaio sarà un mese molto impegnativo per la Juventus che dovrà affrontare diversi scontri diretti e, salvo rinvio, anche la finale di Supercoppa Italiana.

In piena rincorsa per il quarto posto, i bianconeri devono provare a fare filotto, così da inserirsi nuovamente nella lotta per la qualificazione in Champions e, perché no, dire la propria nella corsa scudetto. 

La prima partita si giocherà il 6 gennaio e vedrà la Juventus scontrarsi con il Napoli, diretto concorrente alla zona Champions. Tuttavia, tenuto conto dei diversi casi di Covid registrati in questi gioni in casa partenopea, non è scontato che la partita si svolga regolarmente.  

Appena tre giorni dopo, i bianconeri sono attesi allo stadio Olimpico dalla Roma, anch'essa diretta concorrente per i primi quattro posti in classifica. 

Il 12 gennaio, salvo diverse decisioni della FIGC, si dovrebbe giocare la finale di Supercoppa Italiana contro l'Inter. Il match si svolgerà a San Siro e sarà il primo trofeo della stagione per la Juventus, detentrice della Coppa. 


Il tour de force prosegue il 15 gennaio con Juventus-Udinese, partita da non sottovalutare assolutamente e da portare a casa. 

Gennaio sarà anche il mese della Coppa Italia, con i bianconeri impegnati negli ottavi di finale che si disputeranno il 18, contro la Sampdoria

Infine, altro scontro diretto il 23 gennaio, con la Juventus che farà visita al Milan attualmente secondo in classifica.


Di seguito i dettagli di tutti gli appuntamenti in bianconero di gennaio:

Giovedì 6 gennaio 2022 ore 20.45: Juventus-Napoli (diretta su DAZN)

Domenica 9 gennaio 2022 ore 18.30: Roma-Juventus (diretta su DAZN)

Mercoledì 12 gennaio 2022 ore 21.00: Inter-Juventus (diretta su RAI1)

Sabato 15 gennaio 2022 ore 20.45: Juventus-Udinese (diretta su DAZN e SKY)

Martedì 18 gennaio 2022 ore 21.00: Juventus-Sampdoria (diretta su Mediaset)

Domenica 23 gennaio 2002 ore 20.45: Milan-Juventus (diretta su DAZN)


JUVENTUS: RAMSEY BLOCCA IL MERCATO E COSTA PIU' DI CRISTIANO RONALDO

 

A pochi giorni dall'apertura della finestra invernale di calcio mercato, la Juventus è alle prese con diversi intrecci sia in entrata sia in uscita.

Se, come dichiarato diverse volte dalla dirigenza, prima di effettuare operazioni in entrata, c'è bisogno di vendere e alleggerire il monte ingaggi, allora i bianconeri si trovano davanti un difficile ostacolo chiamato Aaron Ramsey.

Il gallese è ormai fuori rosa da diversi mesi e anche se, ogni volta, si parla di infortuni, è chiaro che la Juventus e Allegri non contano più su di lui. Il suo apporto in questa stagione è stato praticamente nullo, al contrario del peso sulle casse bianconere.


Nelle scorse settimane si era parlato con insistenza di un suo ritorno in Inghilterra, sia in prestito o definitivamente, ma a oggi nulla si è concretizzato, soprattutto per le richieste economiche del giocatore.  

La difficoltà a disfarsi di Ramsey è un problema per la Juventus che, bisognosa di qualche ritocco a centrocampo e in attacco, non può muoversi liberamente e programmare il futuro. 

Tra l'altro, è di queste ore la notizia di una statistica seconda la quale il gallese, nel 2021, è costato alla Juve più di Cristiano Ronaldo e del suo ingaggio faraonico di circa 30 milioni all'anno.


Con la maglia bianconera, Ramsey ha, infatti, giocato soltanto 840 minuti e ha guadagnato 8.928 euro ogni minuto, mentre CR7 ha giocato 11.507 minuti e ha incassato 7.821 euro ogni 60 secondi. 

Possiamo anche considerarli numeri che lasciano il tempo che trovano, ma, oggettivamente, il gallese è diventato un vero problema da risolvere al più presto, sia per disfarsi di un ingaggio pesante sia per rinforzare la squadra. 

Ultimamente, si è parlato di un prestito di sei mesi al Newcastle, ma l'atteggiamento del giocatore non fa sperare nulla di buono.


(Marcello Gagliani Caputo)


FEDERICO CHIESA E QUELLO "SPIRITO JUVE" CHE A TROPPI MANCA

 
In questi giorni, hanno fatto molto discutere le dichiarazioni rilasciate da Federico Chiesa a "Repubblica", dove l'attaccante bianconero ha raccontato di aver rinunciato alle vacanze di Natale per recuperare dall'infortunio e tornare al top dopo la sosta.

I tifosi hanno accolto con entusiasmo le parole di Chiesa, il quale si è dimostrato, ancora una volta, un giocatore maturo e legato alla maglia della Juventus, incarnando quello spirito che, in questa stagione, sembra che altri suoi compagni di squadra abbiano smarrito.

Tra chi è perennemente infortunato e chi arriva tardi agli allenamenti, la situazione dello spogliatoio bianconero non è sempre esemplare, soprattutto agli occhi dei milioni di tifosi che sperano in un veloce ritorno al vertice.

Questo è, tra l'altro, uno dei fattori fondamentali che non hanno permesso alla Juventus di esprimersi al meglio, visto che tanti giocatori stanno dimostrando di non aver ancora capito cosa significa far parte del mondo bianconero. 

Il giovane Federico, invece, non perde occasione per mettere in mostra la sua mentalità vincente e la sua straordinaria professionalità, tanto da essere diventato, al suo secondo anno a Torino, uno dei maggiori idoli della tifoseria.


Nell'intervista rilasciata a "Repubblica", Chiesa ha toccato diversi argomenti, a cominciare proprio dal recupero dall'infortunio patito ai primi di dicembre: «Mi sto allenando alla Continassa! Devo recuperare da un infortunio, ho deciso di non andare in ferie. Voglio essere al 100% per il 2022».

Riguardo, invece, le sue ambizioni e quelle della squadra per il nuovo anno, l'attaccante ha detto che «dobbiamo pensare partita dopo partita, come ha detto giustamente il mister. Io torno il 30 con la squadra, ho avuto la sfortuna di farmi male, ma ora dobbiamo fare un grande 2022. Perché l’idea della Juve è sempre di vincere ogni partita».

Come ha dimostrato fin dal primo giorno di allenamento, Chiesa ha un chiodo fisso, ovvero vincere e anche per il 2022, il progetto è questo: «Sono venuto qui con la mentalità di vincere qualsiasi competizione. Ora puntiamo alla Supercoppa contro l’Inter, poi alla Coppa Italia. Per il campionato, vedremo. E siamo agli ottavi di Champions: lì è tutto da scrivere».


Nonostante sia a Torino da nemmeno due anni, per l'ex viola il bilancio è già «più che positivo. Ma penso solo al 2022 e alla prossima partita. Voglio vincere con la Juve e riportarla in alto».

Sulla sua posizione in campo, per la quale quest'anno Allegri sta faticando parecchio, Chiesa ha confermato di essere «un’ala. Io gioco sempre dove vuole il mister, come contro il Chelsea per sfruttare gli spazi. Ma, come ho dimostrato all’Europeo e con la Juve, sono un esterno. Destro o sinistro».

Infine, una riflessione sui calciatori da cui ha preso spunto e che, da sempre, considera i suoi idoli«Kakà. Del Piero. Ma poi ho avuto la fortuna di trascorrere un anno con uno dei campioni più grandi della storia del calcio: Cristiano Ronaldo. Vederlo dal vivo, la sua dedizione, la sua forza mentale, l’essere decisivo e presente in ogni situazione… è stato di costante ispirazione per me. Cristiano è su un pianeta a parte. È stato emozionante lavorare con lui e vedere dal vivo cosa fa per essere così forte».


(Marcello Gagliani Caputo)



JUVENTUS: IL PUNTO SUL MERCATO D'INVERNO

 

Tra pochi giorni si aprirà ufficialmente la sessione del cosiddetto mercato di riparazione, in cui i club potranno sistemare la squadra o correggere gli errori commessi durante l'estate.

In Italia, la Juventus è una delle squadre più attese a qualche acquisto, sia per l'attuale posizione in classifica, sia per i limiti messi in evidenza in questa prima parte di stagione. 

Senza nemmeno dirlo, i reparti che hanno maggior bisogno di un restyling sono centrocampo e attacco. Il primo è ancora privo di un calciatore in grado di guidare la squadra, un vero regista capace sia di gestire sia di verticalizzare. Il secondo, invece, si è dimostrato molto avaro di gol, tanto che al momento il migliore realizzatore della Juventus è Paulo Dybala con 5 reti in Campionato. 

Messe da parte le suggestioni, prima fra tutte il clamoroso ritorno di Paul Pogba o l'arrivo di Dusan Vlahovic, i bianconeri stanno battendo diverse piste, ciascuna delle quali non troppo pesante per le casse della società, già messe a dura prova. 


Come sappiamo tutti, prima di poter acquistare, la Juventus deve cedere, così su questo fronte, i nomi rimangono sempre quelli di cui si parla ormai da diversi mesi, ovvero Aaron Ramsey, Arthur e Dejan Kulusevski

Fino a oggi, sembra non si siano concretizzate offerte, nonostante l'interesse mostrato da diverse squadre della Premier League. Le ultime notizie parlano, addirittura, di prestiti, sia per il gallese sia per il brasiliano. 

Una soluzione che permetterebbe alla Juve di disfarsi di ingaggi pesanti, ma che non porterebbe quel  tesoretto necessario e fondamentale da poter spendere in fase di acquisto.

L'unico che potrebbe portare dei soldi freschi, sembrerebbe Kulusevski, ma anche per lui si parla dell'interesse mostrato da alcune squadre, tra cui il Tottenham di Conte e Paratici, ma di nessuna offerta concreta. 

Sul versante acquisti, invece, prosegue la girandola di nomi e, data ormai per certa l'impossibilità di arrivare subito a Vlahovic, si stanno vagliando altre possibilità. 

Per il centrocampo, si cerca un affare low cost, ma, al momento, l'unica strada potrebbe essere quella che porta ad Axel Witsel del Borussia Dortmund. Le alternative, rappresentate dal francese Tchouameni e da Zakaria e Koné del Borussia Moenchengladbach sono ancora troppo care per le casse bianconere.

L'agenda è, invece, più fitta per quanto riguarda l'attacco, perché negli ultimi giorni è avanzanto con prepotenza il nome di Gianluca Scamacca, attaccante del Sassuolo, già accostato alla Juve l'estate scorsa.


Stando a quanto riportano i maggiori giornali sportivi, pare che la Juventus abbia anche già presentato un'offerta di 35 milioni di euro, ma dopo la cessione di Boga all'Atalanta, sarà difficile che il Sassuolo si privi di un altro attaccante, a meno che non ne abbia già pronto il rimpiazzo.

Oltre a Scamacca, non tramontano le opzioni Icardi e Cavani, ma sono tornati di moda anche i nomi di Luis Muriel dell'Atalanta (proprio alla luce dell'arrivo a Bergamo di Boga dal Sassuolo), di Arkadiusz Milik e di Alexandre Lacazette

Tutti e tre potrebbero rappresentare un investimento low cost, ma permangono i dubbi sull'affidabilità dei giocatori e sulla loro capacità di fare meglio di Morata e Kean. 

Con un mese di gennaio ricco di appuntamenti impegnativi, tra cui la finale per la Supercoppa Italiana, la dirigenza juventina dovrà affrontare giorni di fuoco, nella speranza di dare ad Allegri una squadra all'altezza di risalire in classifica e di affrontare con maggiore serenità gli ottavi di finale di Champions League. 


(Marcello Gagliani Caputo)


LEONARDO BONUCCI VINCE IL PREMIO COME MIGLIOR DIFENSORE DELL'ANNO

 

Si è svolta oggi, a Dubai, la cerimonia per la premiazione dei Globe Soccer Awards 2021 e, tra i vincitori, c'è Leonardo Bonucci, premiato come miglior difensore dell'anno.

Il centrale della Juventus ha visto così riconosciuta l'eccezionale stagione e, soprattutto, lo straordinario Campionato Europeo disputato con l'Italia e coronato dalla vittoria finale, dal gol contro l'Inghilterra e dal premio come migliore in campo nella finale di Wembley.


Oltre a Bonucci, tra i candidati come miglior difensore c'era anche l'altro centrale bianconero Giorgio Chiellini, ancora oggi celebrato per la grinta e lo spirito di sacrificio mostrato durante l'Europeo.

Si è trattata di un'edizione molto italiana, visto che i premi andati alla Nazionale sono stati diversi. Oltre a Bonucci, infatti, Gianluigi Donnarumma ha vinto il premio come miglior portiere e Roberto Mancini quello di allenatore dell'anno


Infine, l'Italia è stata nominata Nazionale dell'anno e la Serie A è stata premiata nella categoria "Premio all'Innovazione". Una vera boccata d'ossigeno per il calcio italiano, ancora indietro rispetto ad altri Campionati europei, ma in costante crescita.

Il prossimo passo, sperando che il 2022 possa darci le stesse gioie e soddisfazioni dell'anno che si sta per concludere, sarà la qualificazione ai prossimi Mondiali, ancora in bilico e che si deciderà a marzo e sulla quale si è espresso lo stesso Leonardo Bonucci: «Dopo un grande 2021, dobbiamo centrare a marzo l’obiettivo di qualificarci per il Mondiale».


LEONARDO BONUCCI: "LA JUVE MERITA DI ENTRARE NELLE PRIME OTTO D'EUROPA"

 

Da Dubai, dove è presente in qualità di candidato come miglior difensore al Globe Soccer Award, Leonardo Bonucci ha rilasciato un'intervista in cui parla di sé, della Juventus e della Nazionale Italiana.

Il primo pensiero del difensore centrale della Juventus non poteva essere che per l'indimenticabile e trionfale spedizione dello scorso europeo che lo ha visto segnare in finale e alzare il trofeo a Wembley: «Con la vittoria dell'Europeo siamo diventati leggenda, ma ora dobbiamo qualificarci per il Mondiale».


Tuttavia, il principale e più vicino obiettivo di Bonucci è cominciare il nuovo anno col piede giusto e recuperare punti in classifica in Campionato con la Juventus, chiamata a un gennaio davvero impegnativo e decisivo: «Con la Juve abbiamo un gennaio molto impegnativo, poi ci saranno gli ottavi di finale di Champions League. La Juve merita di entrare nelle prime otto squadre d’Europa, perciò dobbiamo andare avanti».

Oltre a Bonucci, ci sono altri calciatori italiani tra i candidati al Globe Soccer Award e, tra essi, anche Giorgio Chiellini, l'altro eroe di Wembley e che proprio in questi giorni si appresta a rientrare in gruppo dopo l'infortunio subito nelle settimane scorse.


Il primo appuntamento di gennaio per la Juventus sarà il 6 gennaio contro il Napoli, diretto concorrente alla zona Champions League e che potrebbe lanciare i bianconeri tra il terzo e il quarto posto in classifica.

Tuttavia, proprio in queste ultime ore, due calciatori partenopei sono risultati positivi al Covid e altri, invece, sono già in partenza per la Coppa d'Africa. All'orizzonte, dunque, sta facendo la sua comparsa lo spauracchio ASL che già l'anno scorso aveva causato il rinvio della sfida tra le due squadre. 



LA RINCORSA BIANCONERA DI GENNAIO

 

Dopo aver chiuso l'anno e il girone di andata al quinto posto in classifica, staccata soltanto di 4 punti dal quarto posto e di 5 dal terzo, per la Juventus si aprirà presto il periodo più delicato della stagione.

Se gli uomini di Allegri vogliono agganciare la zona Champions e, magari, salire anche più in alto, sarà fondamentale affrontare il mese di gennaio nel migliore dei modi. Sarà infatti tra il giorno dell'Epifania e la fine del mese che la Juventus affronterà diverse partite decisive per il suo futuro.

La prima sarà contro il Napoli, a Torino, e i bianconeri avranno la possibilità di portarsi a -2 dai partenopei che hanno chiuso l'anno in malo modo, perdendo in casa contro lo Spezia.

È proprio sulla squadra di Spalletti che la Juventus potrebbe fare la corsa al terzo o quarto posto, visto che a dicembre le ha recuperato 11 punti in 8 partite. Inoltre, dopo le feste rientreranno alcuni giocatori molto importanti per i bianconeri, da Dybala a Chiesa fino a Danilo e Chiellini, per cui sarà necessario credere nella rimonta. 


Il 9 gennaio sarà la volta del match in trasferta contro la Roma per dare, magari, la spallata definitiva alla squadra di Mourinho e distanziarla di un margine di sicurezza.

Gennaio sarà anche il mese del primo trofeo stagionale in ballo, con la Juventus che si giocherà la Supercoppa Italiana contro l'Inter, al momento la squadra più in forma del Campionato.

Infine, il 23 gennaio i bianconeri faranno visita al Milan, nel tentativo di accorciare anche sulla squadra di Pioli e rientrare, perché no, nella lotta per lo scudetto.

Insomma, il prossimo mese dirà tanto sia sulle ambizioni della Juventus sia sul lavoro di Allegri che, dopo alcuni mesi di difficoltà, sembra aver trovato il bandolo della matassa. 


Tuttavia, gennaio è anche il mese della riapertura del calciomercato, per cui la dirigenza potrebbe decidere di rinforzare la squadra proprio in ottica rincorsa in Campionato e ottavi di Champions league.

Naturalmente, le zone del campo che avrebbero bisogno di nuovi innesti sono centrocampo e attacco e i nomi che stanno girando in questi giorni sono tanti e molti di essi anche interessanti, per cui non resta che vedere come si muoveranno i dirigenti. 

Visto che, fino a oggi, non si è vista una squadra in grado di "ammazzare" il Campionato, è dovere della Juventus e dei suoi tifosi credere nella rimonta, sia in ottica qualificazione Champions che scudetto


(Marcello Gagliani Caputo)


LA RINASCITA DI FEDERICO BERNARDESCHI

 
Con la vittoria di ieri sera contro il Cagliari, la Juventus si è avvicinata ulteriormente alla zona Champions League, ma ciò che è emerso in queste ultime partite è, soprattutto, la crescita esponenziale di Federico Bernardeschi.

Per anni, l'ala bianconera è stata considerata un oggetto misterioso, capace di grandi giocate come di black out inspiegabili. Da quando è arrivato alla Juventus dalla Fiorentina, non era mai riuscito a esprimersi al meglio, frenato dai suoi stessi limiti caratteriali e comportamentali.

In questa stagione, invece, sembra aver trovato il giusto equilibrio e la propria dimensione, diventando uno dei punti di riferimento della squadra di Allegri, il quale, dal canto suo, ha il merito di avergli dato fiducia anche nei momenti meno fortunati.


A oggi, Bernardeschi è uno dei giocatori più importanti della Juventus, soprattutto per la sua capacità di saltare l'uomo, ma, soprattutto, perché è uno dei pochi che non ha paura a rischiare e a provare qualche giocata poco prevedibile.

Anche ieri sera, contro il Cagliari, mentre i suoi compagni di centrocampo si limitavano a passaggi elementari o, addirittura, preferivano dare la palla all'indietro piuttosto che verticalizzare, lui provava il dribbling, tirava in porta, cercava varchi in avanti al limite del razionale.

Il Bernardeschi di quest'anno sembra un calciatore diverso nella testa e nella fiducia. Ha trovato quella continuità che gli è sempre mancata e l'ovazione di ieri al momento della sua sostituzione, ha sugellato un ritrovato feeling anche con la tifoseria.


Per anni, l'ex viola è stato uno dei più criticati, è stato inserito spesso nella lista dei partenti e, a volte, ammettiamolo, anche a ragione. Tuttavia, questi primi mesi della nuova stagione ci stanno facendo vedere un giocatore ritrovato.

Certo, spesso è un po' frenetico e va incontro a degli errori, ma, come si dice, chi non risica non rosica, per cui sembra proprio che sia arrivato, per lui, il momento di rimettersi in gioco, prendendosi i suoi rischi, ma facendo vedere di che pasta è fatto. 

Un po' di merito sarà anche di Mancini e di Allegri, i quali gli hanno dato fiducia nonostante tutto, ma gran parte del lavoro lo ha fatto da solo, rimboccandosi le maniche e cercando di dare il suo contributo in uno dei momenti più delicati per la Juventus.

Certo, a ricadere dalle stelle alle stalle è un attimo, per cui speriamo che quanto ci ha fatto vedere Bernardeschi fino a oggi sia il segnale che tutti noi tifosi aspettavamo da anche troppo tempo. 


(Marcello Gagliani Caputo)


JUVENTUS-CAGLIARI 2-0: COMMENTO E PAGELLE

 

L'ultima partita dell'anno, nonché ultima giornata del girone di andata ha messo di fronte Juventus e Cagliari, due squadre che, seppur in maniera molto diversa, stanno attraversando un momento difficile.

I bianconeri sono, infatti, ancora alla ricerca di un'identità che gli possa permettere di scalare le posizioni in classifica, mentre i sardi sono in piena lotta per la salvezza e non sembrano più in grado di vincere

Dopo la vittoria di Bologna, Massimiliano Allegri ha cambiato ancora la formazione e ha messo in campo Alex Sandro al posto dell'acciaccato Pellegrini, ma soprattutto un centrocampo inedito formato da Arthur, Bentancur e Rabiot. Sulle fasce Kean e Bernardeschi, a supportare l'unica punta Morata.

La Juventus è partita subito all'arrembaggio, decisa a mettere le cose in chiaro fin dall'inizio e dopo nemmeno dieci minuti ha colpito un palo clamoroso con Kean.

Il Cagliari, dal canto suo, ha provato a pressare e a mettere in difficoltà il centrocampo bianconero, grazie alla marcatura a uomo di Pereiro su Arthur, ma gli undici di Allegri sono sempre riusciti a far girare bene la palla, senza farsi prendere dalla frenesia.

Seppure il gol del vantaggio sia arrivato soltanto alla fine del primo tempo, la Juventus ha tenuto il controllo della partita e non ha dilagato soltanto per la superficialità dei suoi attaccanti o per alcune scelte sbagliate nel momento più importante.

I migliori del primo tempo sono stati Bernardeschi e Kean: il primo sempre propositivo e autore, seppur involontario, del quinto assist in stagione; il secondo perché molto generoso e bravo a trasformare in gol un tiro deviato. Ancora sottotono, invece, Alex Sandro e Bentancur, ormai dei veri oggetti misteriosi. 


Nel secondo tempo, la Juventus ha scelto di non alzare troppo il ritmo e ha giocato con pazienza, in attesa di mettere in ghiaccio la partita, forse fin troppo fiduciosa nei propri mezzi. 

Tuttavia, il Cagliari non è stato a guardare ed è andato vicinissimo al pareggio, prima con Dalbert e poi con Joao Pedro. La Juventus è parsa fin troppo flemmatica e ha mantenuto la partita aperta per troppo tempo, incapace di mettere in campo la cattiveria e la concretezza necessaria (15 tiri di cui solo 4 nello specchio della porta). 

Come già accaduto con il Genoa, i bianconeri sono riusciti a chiudere il match soltanto a dieci minuti dalla fine, grazie al gol di Bernardeschi che ha, finalmente, coronato il suo periodo propizio. 

Nel complesso, non è stata una bella partita, perché la Juventus ha giocata a un ritmo troppo basso e cadenzato. I bianconeri hanno portato a casa il massimo risultato con il minimo sforzo e proseguono la corsa verso la zona Champions, ora lontana soltanto 4 punti.



PAGELLE:

Szczesny 6.5: Sarebbe potuta essere una tranquilla serata da spettatore, ma nel secondo tempo deve sventare un'occasionissima per il Cagliari.

Cuadrado 6.5: Molto diligente a tenere la posizione, per cui ha meno possibilità di incidere in attacco, ma è sempre molto pericoloso, perfino sui calci d'angolo. 

Bonucci 6: Gestisce bene una partita che, a tratti, avrebbe potuto farlo addormentare.

De Ligt 6.5: Mette la solita fisicità, impedendo agli attaccanti cagliaritani di rendersi pericolosi e cerca di giocare sempre in anticipo. 

Alex Sandro 5.5: Non è ancora uscito dal tunnel in cui è entrato da qualche settimana, gioca spesso in maniera troppo elementare e mette pochissimi cross in area di rigore.

Bentancur 6: Nel primo tempo si limita al compitino e dimostra di avere troppo poco coraggio, nel secondo ci mette un po' più di grinta. 

Arthur 6.5: Come a Bologna, gioca un ottimo primo tempo, dirigendo il centrocampo e arrivando spesso per primo sulle seconde palle. Nel secondo tempo cala vistosamente. Dall'82' Locatelli 6: Dà maggiore dinamismo rispetto ad Arthur e controlla la sua zona senza problemi. 

Rabiot 6.5: Gioca con un dinamismo diverso dal solito e si propone diverse volte in attacco. Esce alla fine del primo tempo, probabilmente per un problema fisico. Dal 46' McKennie 6.5: Mette in campo la frizzantezza che era mancata a un centrocampo troppo statico. 

Bernardeschi 7: Dopo diverse prove convincenti, trova anche il gol della liberazione. Ce la mette tutta, a volte esagerando, ma sempre con quella intraprendenza che manca agli altri compagni. Dall'88' De Sciglio: SV

Kean 6.5: Gioca un primo tempo molto generoso e segna un gol da opportunista. Tuttavia, è ancora troppo frenetico e impreciso nelle giocate più semplici. Dal 71' Kulusevski 6.5: I suoi scatti e la sua imprevedibilità sono un'arma letale e, infatti, è lui a servire l'assist a Bernardeschi per il gol del 2-0.

Morata 6: Si muove a tutto campo e ha poche possibilità di tirare in porta, ma dimostra di essere in un buon momento di forma. Dall'88' Kaio Jorge: SV

Allegri 6: Nel primo tempo, è bravo a far scambiare posizione a Kean e Morata, ma nei cambi è sempre troppo ripetitivo e poco fantasioso. 


(Marcello Gagliani Caputo)


NICOLÒ FAGIOLI: PARLA L'AGENTE ANDREA D'AMICO

 

Da quando è arrivato alla Cremonese, dopo aver giocato una manciata di partite con la Juventus, Nicolò Fagioli è diventato un pilastro del centrocampo della squadra lombarda.

Il suo trasferimento in prestito ha fatto discutere molto i tifosi della Juventus, speranzosi di vedere valorizzato un talento giovane e proveniente direttamente dal vivaio bianconero.

Tuttavia, la dirigenza juventina, in primis Massimiliano Allegri, ha deciso di farlo partire così da giocare e accumulare esperienza. Fino a oggi, il risultato è stato forse anche al di sopra delle aspettatie, visto che Fagioli ha giocato 15 partite, segnato 3 gol e servito 4 assist.


Proprio in virtù delle sue buone prestazioni, da più parti si è ipotizzato un suo ritorno in bianconero, sul quale è intervenuto direttamente il procuratore del calciatore, ovvero 
Andrea D'Amico.

A chi gli ha chiesto se fosse rimasto sorpreso dalla decisione della Juventus, l'agente ha risposto: «Assolutamente no, ognuno deve fare il suo percorso. Nicolò lo sta facendo con la Cremonese e sta maturando moltissimo. Per quest’anno resta lì, per il futuro vedremo. Per lui era ed è fondamentale giocare con continuità».


Nella serie cadetta, da sempre fucina di grandi talenti, Fagioli rappresenta un valore aggiunto che la Juventus dovrà sicuramente sfruttare al meglio, anche in virtù dei diversi problemi che la squadra sta incontrando a centrocampo.

Se non ci saranno particolari colpi di mercato a gennaio, nel prossimo giugno potrebbe essere il momento di riportare a casa Fagioli e affiancarlo a Locatelli, in una coppia tutta italiana che potrebbe fare grandi cose anche in prospettiva Nazionale, dove Roberto Mancini ha sempre visto di buon occhio i giovani. 


JUVENTUS-CAGLIARI: LA CONFERENZA STAMPA DI MASSIMILIANO ALLEGRI

 

Alla vigilia dell'ultima partita dell'anno contro il Cagliari, l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha tenuto la consueta conferenza stampa.

Per il mister, quella di domani sarà «una partita delicata perché poi ci sono le vacanze, invece bisogna essere concentrati su domani, perché il Cagliari non merita la sua classifica, ha valori tecnici importanti in tutte le zone del campo. Se pensiamo che domani sarà facile, ci sbagliamo».

Dopo la vittoria di Bologna, la Juventus sembra in un buon momento di forma, come conferma lo stesso Allegri: «Stiamo bene, fisicamente e anche mentalmente. L'ottimismo c'è sempre, non bisogna perdere l'equilibrio nei momenti di difficoltà. Ci mancano i punti di quelle "famose" cinque partite, ma bisogna pensare al futuro, migliorando l'aspetto realizzativo».

Sui giocatori disponibili per il match contro il Cagliari, l'allenatore bianconero ha confermato che «siamo gli stessi di Bologna. Valuterò domani su Cuadrado, De Sciglio e Bentancur per vari motivi.  Kulusevski? A Bologna bene. Vorrei evitare di prendere un rischio domani per Dybala».  


Inoltre, ha annunciato che «domani dovrebbe giocare Kean. Sono soddisfatto di lui, soprattutto per come ha giocato a Bologna a livello caratteriale, con grande disponibilità. Il comportamento e la voglia di migliorare sono fondamentali per recuperare punti».

Sui giocatori ancora indisponibili, invece, Allegri ha spiegato che «Dybala, Danilo, Chiesa e Chiellini il 30 saranno con la squadra. Danilo sarà un po' più indietro, ma gli altri saranno a disposizione». 

Poi, si è soffermato su alcuni giocatori, tra cui De Ligt, migliore in campo contro il Bologna e al centro di preoccupanti voci di mercato: «De Ligt ha enormi qualità, ha ventidue anni e come molti nostri giocatori ha grandi margini di crescita».


Sulle possibilità di una rimonta almeno in zona Champions, il mister ha detto che «non possiamo fare previsioni, intanto dobbiamo vincere domani e fare un buon mese di gennaio, a fine febbraio si capirà se possiamo lottare per la stagione. Ma se domani non si vince, il successo di Bologna si vanifica».

A chi gli ha chiesto del prossimo mercato di gennaio, Allegri ha ripetuto che «dobbiamo arrivare a giugno con questa rosa, lavorando per migliorare, ognuno nel suo lavoro. Abbiamo cinque mesi per farlo, e dobbiamo stare sereni e concentrati». 

Infine, sul suo rapporto con i giocatori, l'allenatore bianconero ha spiegato che «mi trovo bene in questa situazione particolare di lavoro, mi fa sentire giovane. Ho giocatori differenti da quelli che avevo avuto anni fa, miglioreremo un po' per volta». 


VERSO JUVENTUS-CAGLIARI: PRECEDENTI E PROBABILI FORMAZIONI


Dopo la bella vittoria contro il Bologna, la Juventus è attesa dall'ultimo impegno prima della sosta natalizia. A sbarcare a Torino, sarà il Cagliari di Mazzarri, in crisi di risultati e di punti e mandato in ritiro dalla società.

L'allenatore Massimiliano Allegri si aspetta un'altra prova positiva e tre punti che manterrebbero la Juventus in corsa per un posto in Champions, oggi lontano soltanto sei lunghezze.

In attesa della conferenza stampa della vigilia, pare che il mister sia indirizzato a confermare, per gran parte, la formazione uscita vittoriosa da Bologna, per cui tra i pali dovremmo vedere Szczesny.


In difesa, i dubbi sono due e riguardano Luca Pellegrini, uscito prima del tempo al Dall'Ara per un fastidio al polpaccio e Giorgio Chiellini che, con tutta probabilità, rientrerà nel 2022 come Dybala.

Al centro, dunque, spazio ancora a Bonucci e De Ligt, tra i migliori nella precedente partita e sulle fasce, a destra Cuadrado e a sinistra uno tra Pellegrini e Alex Sandro.

A centrocampo, dovrebbe riprendersi il posto da titolare Locatelli, dopo essere subentrato nella ripresa a Bologna e, accanto a lui, McKennie, già in gran spolvero dopo l'infortunio. Sulle fasce, largo a Bernardeschi e al ballottaggio tra Kulusevski e Rabiot, con la sorpresa Kean dietro l'angolo.

In avanti, confermatissimo Morata che sta vivendo un ottimo momento di forma e che vorrebbe chiudere l'anno in volata, aumentando il suo score realizzativo. 


Domani Juventus e Cagliari si incontreranno per la 92ma volta e il bilancio parla, chiaramente, a favore dei bianconeri che hanno vinto per 46 volte, pareggiato 30 e perso 15. 

La partita si giocherà domani martedì 21 dicembre alle ore 21.00 e verrà trasmessa, in esclusiva, su DAZN.

In attesa di un eventuale intervento durante il mercato di gennaio, la Juventus è chiamata a vincere e a convincere, così da iniziare il nuovo anno con rinnovate ambizioni. 


JUVENTUS: ARRIVABENE E RAIOLA SCATENANO IL PANICO TRA I TIFOSI

 

Le dichiarazioni rilasciate ieri da Maurizio Arrivabene nel pre-partita di Bologna-Juventus hanno messo in allarme molti tifosi della Juventus, ansiosi di vedere la propria squadra rinforzata nel prossimo mercato di gennaio.

Secondo il nuovo AD bianconero, infatti, non c'è alcun legame tra il recente aumento di capitale e presunti colpi clamorosi per rinforzare la Juventus: «Voglio chiarire che l'aumento di capitale serve per dare stabilità ai conti della squadra, non è un'operazione che ci proietta sul mercato facendo colpi di teatro», ha detto Arrivabene ai microfoni dei giornalisti di DAZN. «Scordiamoci questo aspetto: la società è stata colpita soprattutto da due anni di Covid e oggi siamo impegnati sul rilancio, a riflettere e valutare bene per poi fare quello che il conto economico ci permetterà di fare. Ci serve chiudere questo semestre e guardare molto bene i conti. Dopo si faranno riflessioni finanziarie e tra fine gennaio e meta febbraio si cominceranno a fare i piani. Non sarà un mercato di gennaio particolarmente interessante e impegnativo».


Insomma, chi si aspettava l'arrivo di Vlahovic rimarrà, molto probabilmente, deluso, ma ciò non significa che la Juventus non verrà rinforzata, tenuto soprattutto conto della possibilità di ricorrere a formule di prestito, come, per esempio, potrebbe avvenire nel caso di Mauro Icardi

Dal nuovo corso della società e dalla partenza di Cristiano Ronaldo, si era capito che il risanamento del bilancio sarebbe stata una delle priorità quest'anno, come nelle prossime stagioni, per cui non resta che sperare che i dirigenti riescano a inventarsi qualcosa o a ricavare il necessario da alcune cessioni.


In proposito, sono di oggi le parole, molto allarmanti, di Mino Raiola sul suo assistito Matthijs de Ligt, ieri sera ancora una volta uno dei migliori in campo contro il Bologna e leader anche nel post partita, durante il quale ha detto che «voglio vincere sempre, voglio fare tutto per riuscirci. Qualche volta sono arrabbiato perché non capisco quando dei giocatori fanno errori di mentalità: è una cosa che non mi piace. Quando sbagli qualcosa di tecnico va bene e ci può stare, ma non si possono commettere leggerezze a causa di una mentalità sbagliata. Per questo mi sono arrabbiato».

Secondo il super procuratore, l'olandese sarebbe «pronto per un nuovo passo. Lo pensa anche lui», dichiarazioni che hanno scatenato le reazioni dei tifosi e degli addetti ai lavori e messo in ambasce l'intero ambiente juventino e che gettano un'ombra sul ruolo futuro del difensore centrale. 


BOLOGNA-JUVENTUS 0-2: COMMENTO E PAGELLE


Dopo la pesante sconfitta dell'Atalanta in casa per mano della Roma, il match tra Bologna e Juventus è diventato un'occasione imperdibile per accorciare sul quarto posto.

Senza Locatelli e Dybala, Allegri ha scelto una formazione sperimentale, con il centrocampo in mano ad Arthur e Rabiot e Morata affiancato da Kean in avanti.

Le due squadre sono partite molto bene, mettendo la partita subito sul piano fisico ed atletico, ma è stata la Juve ad andare in vantaggio dopo nemmeno dieci minuti. 

Protagonista, Federico Bernardeschi che, dopo lo splendido assist servito a Dybala contro il Genoa, si è ripetuto servendo una palla al bacio ad Alvaro Morata, al suo secondo gol consecutivo in Campionato e terzo di fila in trasferta.

Nel primo tempo, la Juventus non ha corso grossi rischi ed è stata brava a controllare una partita, comunque, sempre in bilico, in cui gli undici di Allegri hanno giocato molto compatti.

Sugli scudi Arthur, autore di diverse giocate pregevoli e vero comandante del centrocampo, un po' sottotono Cuadrado, poco incisivo in avanti. Ottima, inoltre, la coppia centrale Bonucci-De Ligt che hanno bloccato ogni iniziativa di Arnautovic. 


Nel secondo tempo, soprattutto nel primo quarto d'ora, il Bologna ha provato ad alzare il ritmo, ma, diversamente da quanto successo a Venezia, la Juventus non è rimasta a guardare e ha ribattutto colpo su colpo. 

In vantaggio, i bianconeri hanno pensato più a contenere che a spingere e si sono fatti trovare pronti a ripartire. Inoltre, hanno continuato a giocare molto più da squadra rispetto a quanto visto nelle scorse settimane.

Col passare dei minuti, alcuni giocatori sono calati, su tutti Bernardeschi e Kean, spesso molto impegnati a coprire e Szczesny ha dovuto sfoggiare un paio di ottimi interventi. 

Tuttavia, la Juventus di stasera è stata sempre compatta e unita, tutti hanno remato dalla stessa parte e, quasi naturalmente, è arrivato il raddoppio grazie a un gran tiro di Cuadrado

Vincere a Bologna era una tappa fondamentale per continuare a coltivare speranze di rimonta in classifica e la Juventus lo ha fatto giocando una partita intelligente e molto ordinata. 

Ottima la difesa, guidata da Bonucci e De Ligt, due colonne insuperabili e centrocampo molto più vivo del solito e molto più vicino agli attaccanti.




PAGELLE:

Szczesny 6.5: Non viene impegnato molto, ma quando arrivano palloni dalle sue parti, non se li fa sfuggire. 

Cuadrado 6.5: Gioca un primo tempo un po' in ombra, ma poi tira fuori il coniglio dal cilindro in occasione del secondo gol che taglia le gambe al Bologna. 

De Ligt 7: Un vero muro, dalle sue parti non si passa e anche quando i pericolo vengono da lontano, lui ci mette tutta la personalità e bravura possibile. 

Bonucci 7: Effettua alcune chiusure fondamentali e si fa sempre trovare nel posto giusto al momento giusto. Costruisce poco, ma stasera non ce n'era bisogno. 

Pellegrini 6.5: Altra buona prestazione del giovane terzino che conferma di essere in un ottimo momento di forma. Viene fermato soltanto da un fastidio al polpaccio che si spera non sia nulla di grave. Dal 60' Alex Sandro 6: Fa il suo, senza alti né bassi. 

McKennie 7: Al rientro dopo l'infortunio, gioca un'ottima partita, fatta di corsa e di sostanza, rincorrendo chiunque gli passi vicino e facendosi sempre trovare pronto a ripartire. Dal 70' Bentancur 6: Con la partita messa in ghiaccio, bada a controllare e a gestire la palla.  

Arthur 7: Primo tempo da vero maestro, gestisce il centrocampo e distribuisce una quantità enorme di palloni. Non ha ancora i 90' sulle gambe, ma il giocatore visto stasera fa ben sperare. Dal 60' Locatelli 6: Gestisce la palla per far scorrere il tempo e pensa soprattutto a coprire. 

Rabiot 6: Prova a dare segnali di risveglio, alzando il ritmo e provando qualche giocata, ma ogni tanto si scolla mentalmente dalla partita. 

Bernardeschi 7: Primo tempo superlativo, sia per l'assist a Morata sia perché è sempre propositivo in avanti e pronto ad abbassarsi per dare una mano alla difesa. Nella ripresa cala un po' e pensa, soprattutto, a coprire. 

Morata 7: Secondo gol consecutivo in Campionato e terzo di fila in trasferta, sembra aver trovato la giusta continuità e gioca sempre impegnandosi al massimo. Si abbassa a centrocampo, ma accelera appena può. Dall'84' Kaio Jorge 6: Si fa vedere e porta qualche pericolo in avanti. 

Kean 6: Allegri lo schiera sulla fascia, come seconda punta e, nel primo tempo, il giovane attaccante corre tanto e si sacrifica. Cala nella ripresa, ormai stanco. Dal 70' Kulusevski 6: Anche lui prova a gestire la palla per far correre il cronometro.  

Allegri 6.5: Disegna una formazione inedita, ma ben messa in campo. Gestisce bene i cambi e tiene i suoi giocatori sempre sul chi va là, esorcizzando pericolosi cali di tensione.