FIORENTINA-JUVENTUS: ARBITRO E PROBABILI FORMAZIONI

 
Mentre gli accertamenti medici a cui si è sottoposto Denis Zakaria hanno confermato l'infortunio e gli oltre venti giorni di stop per lo svizzero, la Juventus si prepara alla semifinale di andata di Coppa Italia contro la Fiorentina.

Proprio a causa degli infortuni, Allegri si trova con gli uomini contati e l'infermeria piena. Tuttavia, il mister non è uomo da aggrapparsi ad alibi di sorta, per cui manderà in campo la formazione migliore e spererà nella straordinaria vena realizzativa di Dusan Vlahovic, atteso al ritorno a Firenze.

In vista del delicato impegno, le scelte dell'allenatore bianconero non saranno facili e, gioco forza, ci sarà pochissimo turn-over. In porta, spazio a Perin, titolare in Coppa Italia, mentre in difesa Cuadrado e Pellegrini dovrebbero giocare sulle fasce e Danilo- de Ligt dovrebbe essere la coppia centrale.


A centrocampo, scelte obbligate con il trio Locatelli, Arthur e Rabiot, mentre in attacco dovrebbe esserci spazio per un altro tridente inedito, formato da Kean, Morata e Vlahovic.

Di seguito i probabili schieramenti delle due squadre:

FIORENTINA: Terracciano; Odriozola, Milenkovic, Igor, Biraghi; Bonaventura, Torreira, Castrovilli; Gonzalez, Piatek, Saponara - All. Italiano

JUVENTUS: Perin, Cuadrado, De Ligt; Danilo, Pellegrini, Locatelli; Arthur, Rabiot, Morata; Kean, Vlahovic - All. Allegri


A dirigere la partita ci sarà Marco Guida, coadiuvato da Carbone e Lo Cicero. Al VAR, invece, opererà Di Paolo. 

Il match si giocherà mercoledì 2 marzo alle ore 21.00 e sarà trasmesso, in esclusiva, su Canale5

L'ultimo precedente tra Fiorentina e Juventus in Coppa Italia risale sempre a una semifinale, durante la stagione 2014-2015. All'andata, i viola vinsero a Torino per 1-2, ma al ritorno i bianconeri furono protagonisti di un autentico show e sbancarono il Franchi per 0-3. 


EMPOLI-JUVENTUS 2-3: COMMENTO E PAGELLE

 
Per la 27ma giornata di Serie A, la Juventus è scesa in campo allo stadio Carlo Castellani di Empoli con l'obiettivo di vincere per rafforzare il quarto posto in classifica e accorciare sulle squadre in vetta.

Allegri ha mandato in campo una formazione inedita, sia a causa dei tanti infortuni sia per dare un turno di riposo a qualche giocatore. In avanti, in particolare, l'allenatore bianconero ha concesso una chance a Moise Kean, lasciando Morata in panchina.

Dopo tre pareggi consecutivi, tra Campionato e Champions League, c'era attesa per questa partita, utile e preziosa per cambiare marcia alla stagione e rilanciare gli obiettivi dei bianconeri. 

Nel primo tempo, la Juventus ha giocato a folate, molto imprecisa e con pochissime idee. Nonostante alcune buone occasioni, la squadra non è quasi mai riuscita a costruire un'azione manovrata e si è spesso affidata a lanci lunghi.

Non è un caso, dunque, che alla prima azione impostata con costrutto e intelligenza, i bianconeri sono andati in vantaggio grazie a Kean. Tuttavia, forse perché sorpresi anche loro dal vantaggio, i giocatori di Allegri non ci hanno messo molto a far pareggiare gli avversari, facendosi un pisolino dentro l'area di rigore.

A dimostrazione dell'assenza di un gioco di squadra e con la complicità di un Empoli frenetico e disattento, ci è voluta un'altra giocata personale di Vlahovic per riportare avanti i bianconeri. 

Nonostante il vantaggio alla fine del primo tempo, si sono visti pochi progressi e poche idee, ma soprattutto una squadra confusa, imprecisa e spesso incapace di mettere insieme tre passaggi consecutivi. 


Nel secondo tempo, l'atteggiamento delle due compagini non è cambiato, con l'Empoli sempre vivace ma troppo caotico e la Juventus bassa e in attesa di poter ripartire in contropiede.

Il ritmo del match non è mai stato alto e le due squadre si sono affrontate soprattutto a centrocampo, alternando momenti di lotta a confusione degna di un campo di periferia

La Juventus ha approfittato degli evidenti limiti dell'Empoli e ha affondato il colpo decisivo con un contropiede da manuale che ha portato alla prima doppietta in bianconero per Dusan Vlahovic

Sull'1-3, i bianconeri si sono rilassati troppo e, come di consueto, il baricentro si è abbassato. La conseguenza è stata il gol del 2-3 dell'Empoli, complice anche uno Szczesny poco attento. 

Anche stasera la Juventus ha fatto vedere che quando decide di giocare e di metterci voglia e coraggio, riesce a comandare la partita e a costruire azioni molto interessanti. Il problema è che, nei 90 minuti, ciò avviene col contagocce, perché per il resto del tempo si vede solo approssimazione e pigrizia

Dopo la vittoria di stasera, è arrivata la conferma che la stagione è ancora apertissima, checché ne dica Allegri. Tuttavia, c'è anche il rimpianto (e la certezza) di aver visto, finora, una squadra molto diversa da quella che sarebbe potuta essere. 

Prendiamoci tre punti preziosissimi per classifica e morale e tappiamoci il naso (o copriamoci gli occhi). Al momento, questa Juventus è l'anticalcio




PAGELLE:

Szczesny 5.5: Dopo una partita abbastanza sicura e tranquilla, commette uno dei suoi errori di superficialità sul 2-3 dell'Empoli, riaprendo la partita e mandando in sofferenza i compagni. 

Danilo 6: Gioca una partita di sola copertura, attenta e diligente, facendosi vedere in avanti soltanto in occasione dei calci piazzati. 

Bonucci 6: Ogni tanto va in difficoltà, gioca anche lui tra luci e ombre, un po' come tutta la squadra. In difesa, stasera si poteva fare sicuramente di meglio, soprattutto sui calci piazzati.

De Ligt 6: Prestazione molto simile a quella del compagno di reparto, ogni tanto si assenta, altre volte fa sentire la sua fisicità. In generale, sia lui che Bonucci soffrono più del dovuto. 

Pellegrini 5.5: Stranamente poco propositivo, commette anche qualche ingenuità di troppo.

Arthur 6: Dopo un primo tempo in ombra, accanto a Locatelli ha più spazio per impostare la manovra e gioca meglio. 

Zakaria 6: Dopo aver giocato una mezz'ora con qualche luce e un po' di ombre, si aggiunge alla lunghissima lista degli infortunati. Dal 35' Locatelli 6.5: Insieme ad Arthur, il centrocampo bianconero gira meglio e la manovra ne guadagna in qualità. 

Rabiot 5.5: Ha il merito di servire l'assist a Kean in occasione del primo gol, ma per il resto non fornisce le adeguate garanzie, né a centrocampo né in copertura. 

Cuadrado 6: Anche per lui luci e ombre, l'assist per Vlahovic in occasione del gol del 1-2, ma poca veemenza e precisione. 

Kean 6: Segna il gol del vantaggio, dando un segnale di ripresa, ma non essendo un attaccante di copertura, alla prima occasione Allegri lo sostituisce. Dal 61' Morata 6.5: Entra per coprire la fascia e difendere, ma riesce a confezionare un assist perfetto  a Vlahovic in occasione del terzo gol bianconero. 

Vlahovic 7: Senza di lui, stasera si sarebbe tornati a casa con una sconfitta. Al momento è il salvagente della Juventus. 

Allegri 4.5: Anziché spingere la squadra a chiudere la partita, a mezz'ora dalla fine e in vantaggio 2-1, cambia Kean con Morata, così da avere maggiore copertura sulla fascia di sinistra. Solita mentalità retrograda e obsoleta che porta la squadra a soffire fino all'ultimo.  


(Marcello Gagliani Caputo)


EMPOLI-JUVENTUS, ALLEGRI: «DOMANI POTREBBE ESSERCI SPAZIO PER KEAN IN AVANTI»

 
Dopo la parentesi della Champions League, la Juventus si rituffa nel Campionato a caccia di una vittoria che manca da due partite. Domani pomeriggio, i bianconeri sono attesi a Empoli, per una partita da vincere anche per vendicare la sconfitta dell'andata.

Visto che la squadra è decimata dagli infortuni, Allegri dovrà fare di necessità virtù e provare a schierare la formazione migliore. La lotta per il quarto posto è apertissima e la Juventus non si può permettere di perdere terreno.

Alla vigilia del match, l'allenatore bianconero ha tenuto la consueta conferenza stampa e ha confermato la delicatezza della partita: «Dobbiamo sapere una cosa: domani è una partita da vincere, all'andata abbiamo perso, a Empoli è complicato giocare. Ma per noi è una tappa importante, per dare seguito a quanto fatto finora. Serve una partita "pesante"».


Allegri è convinto che «all'andata contro l'Empoli abbiamo preso gol mentre stavamo facendo bene e ci siamo disuniti. L'Empoli è bravo a giocare sul corto e sul lungo ed è spensierato perché non ha problemi di classifica».

Inevitabile un punto sugli infortunati, davvero tanti: «Oggi valuterò le varie situazioni, a centrocampo e in difesa, Bonucci ha giocato un tempo in Spagna e non era in previsione. Dispiace per McKennie che è un giocatore con caratteristiche uniche. Sono tanto dispiaciuto per Kaio Jorge, lo aspettiamo. Dybala potrebbe esserci per la Fiorentina, Alex Sandro non c'è domani, Chiellini ancora out la prossima settimana».

La prima indicazione riguardo la formazione, è per l'attacco dove «potrebbe esserci spazio per Kean in avanti, e in quel caso riposa uno fra Morata e Vlahovic. Se giocherà domani, Kean dovrà mettersi a disposizione della squadra. Poi ha sempre occasione di fare gol, quindi sono sereno».

A chi chiede se sia arrivato il momento di schierare qualche giovane dell'Under 23, Allegri ha risposto che «Aké è un giocatore lineare, che gioca nell'uno contro uno, Soulé è più tecnico e rifinisce l'azione».
Sulla possibilità, invece, di chiudere la stagione senza trofei, l'allenatore bianconero non ha dubbi: «Stagione da zero titoli? Lo vedremo alla fine, intanto siamo lì su tutti i fronti e non è poco. Per ora siamo dentro alla Coppa Italia, alla Champions e abbiamo l'obiettivo di essere fra le prime quattro. Vedremo cosa riusciamo a portare a casa».

Allegri conferma la sua soddisfazione rispetto alle ultime prestazioni: «La squadra sta facendo le sue prestazioni migliori, dobbiamo però ancora giocare meglio nella gestione, nel possesso palla. Contro il Villarreal abbiamo avuto giocate frettolose, cedendo il possesso: in quel caso bisogna essere più sereni. Il Villarreal invogliava ad attaccare la linea, questo è il suo gioco e Vlahovic ha giocato meno palloni. Sono felice però di come sta lavorando e come sta facendo in partita».

A proposito della partita di Champions, il mister ha visto importanti progressi: «La squadra ha fatto un passaggio in avanti molto buono nel capire come colpire gli avversari nei loro punti deboli. Quando si gioca ad alti livelli non bisogna dare la possibilità all'avversario di rientrare in partita e martedì è successo».


VERSO EMPOLI-JUVENTUS: ARBITRO E PROBABILI FORMAZIONI

 
Dopo gli impegni in Champions League, sabato torna il Campionato con la Juventus attesa dall'insidiosa trasferta di Empoli

Nonostante sulla carta possa sembrare una partita agevole, la squadra di Andreazzoli ha già dimostrato il suo valore e può mettere in difficoltà i bianconeri, decimati dagli infortuni.

Proprio per questo motivo, molte scelte di Allegri potrebber essere obbligate, a cominciare dalla difesa priva di Chiellini, Rugani e Alex Sandro. In porta, giocherà Szczesny, mentre al centro si rivedrà la coppia Bonucci-De Ligt, con Danilo e De Sciglio, rispettivamente, a destra e a sinistra.


A centrocampo, dopo il grave infortunio a McKennie, dovrebbero essere Locatelli, Zakaria e Rabiot a formare la linea, con Arthur pronto a subentrare. 

In avanti, Allegri dovrebbe schierare lo stesso "falso tridente" visto contro il Villareal, con Vlahovic supportato da Morata e Cuadrado.

Dopo la sconfitta dell'andata per mano di Mancuso, la Juventus cerca la rivincita e, soprattutto, tre punti dopo i due pareggi consecutivi con Atalanta e Torino. 


Di seguito i probabili schieramenti delle due squadre:

EMPOLI: Vicario; Stojanovic, Romagnoli, Viti, Parisi; Zurkowski, Asllani, Bandinelli; Bajrami; Di Francesco, Pinamonti - All. Andreazzoli

JUVENTUS: Szczesny, Danilo, Bonucci; De Ligt, De Sciglio, Locatelli; Zakaria, Rabiot, Cuadrado, Morata, Vlahovic - All. Allegri

Fino a oggi sono state 27 le sfide già disputate tra le due squadre e il bilancio racconta di 4 vittorie dell'Empoli, 3 pareggi e 20 vittorie della Juventus

L'ultima volta che i bianconeri sono usciti vittoriosi dallo stadio Castellani risale al 30 marzo 2019, quando si imposero per 1-0 con gol di Moise Kean.

A dirigere il match ci sarà Fabio Maresca, coadiuvato da Palermo e Perrotti, mentre al VAR ci sarà Valeri

La partita si giocherà sabato 26 febbraio alle ore 18.00 e verrà trasmessa (in esclusiva), su DAZN


VILLAREAL-JUVENTUS 1-1: COMMENTO E PAGELLE

Dopo tanta attesa, è tornata la Champions League, con la Juventus impegnata nell'andata degli ottavi di finale contro gli spagnoli del Villareal.

La squadra di Allegri è arrivata all'appuntamento falcidiata dagli infortuni e senza alcuni dei suoi migliori giocatori, tra cui Dybala, Chiesa e Chiellini.

Per l'occasione, il mister ha schierato una formazione più prudente rispetto alle ultime uscite, tornando al 4-4-2 e lasciando in panchina il nuovo arrivato Denis Zakaria per dare spazio a Rabiot, al fianco di Locatelli e McKennie.

Pronti, via e subito vantaggio della Juve con Vlahovic che, alla prima palla toccata in Champions, la mette all'angolino dopo una pregevole giocata. Come avvenuto in Campionato, il serbo non si è fatto attendere e ha segnato all'esordio.

Il gol subito dopo nemmeno un minuto ha stordito il Villareal che ha faticato a riprendersi e ha spento l'entusiasmo del pubblico. In questo modo, i bianconeri hanno provato a gestire la partita nel loro modo preferito, ovvero in contenimento e contropiede.

Tuttavia, gli spagnoli non ci hanno messo molto a tornare a spingere e sono andati vicinissimi al pareggio dopo nemmeno un quarto d'ora, fermati solo dal palo

Nonostante il pericolo, la Juventus non si è scomposta e ha mantenuto equilibrio e tranquillità. Ha alternato momenti di sofferenza ad altri di aggressione e controllo palla, ma non è riuscita a piazzare la zampata letale del raddoppio.

I bianconeri hanno giocato un primo tempo solido, di quelli "seri" come direbbe Allegri. Dopo il vantaggio, hanno controllato abbastanza agevolmente le folate del Villareal, ma hanno forse peccato di poca cattiveria in avanti. 

Gli spagnoli, infatti, hanno dato la sensazione di non essere molto attenti in difesa e hanno lasciato diversi spazi. Probabilmente, con un po' più di coraggio e con un Vlahovic meno isolato, si sarebbe potuta chiudere la partita già dopo i primi 45 minuti.


Nella ripresa, la Juventus ha potuto continuare nella sua gestione, complice anche un Villareal poco aggressivo, ma è sempre stata troppo lenta nel capovolgere l'azione. 

L'ordine e la disciplina della squadra poteva essere sconvolto soltanto da un errore individuale e, infatti, ci ha pensato il solito Rabiot (con la complicità di de Ligt) che ha lasciato via libera al pareggio degli spagnoli.

Dopo il gol del Villareal, la Juventus si è smarrita e ha perso lucidità, incapace di reagire e di riprendere il comando delle operazioni. Dal canto loro, gli spagnoli hanno ripreso vigore e l'hanno messa anche sul piano fisico.

Tuttavia, ciò che ha preoccupato di più è che, nemmeno dopo aver subito il pareggio, la Juventus ha cambiato il modo di giocare. I centrocampisti non hanno mai appoggiato gli attaccanti e anche i contropiede più interessanti non hanno avuto chance di sviluppo.

Campionato o Champions che sia, la Juventus continua a mostrare i suoi limiti nel chiudere le partite. Se prima, la colpa poteva essere dell'assenza di un vero centravanti, oggi non è più così.

Ancora una volta, la squadra ha mancato di cattiveria e di cinismo. Soprattutto nel primo tempo, la partita poteva essere chiusa, ma l'atteggiamento è stato sempre quello di aspettare, nell'attesa non si sa di cosa. 

Se fino all'anno scorso, un 1-1 in trasferta poteva essere prezioso, da quest'anno vale poco, ovvero come non aver nemmeno giocato la partita. Aveva ragione Allegri, la qualificazione si deciderà al ritorno.



PAGELLE:

Szczesny 6: Non corre particolari pericoli e quando è chiamato in causa, se la sbriga con tranquillità. Purtroppo non può fare nulla sul gol del Villareal.

De Sciglio 5.5: Soffre per tutta la partita e, nel secondo tempo, perde un paio di palloni potenzialmente sanguinosi. Esce colpito dai crampi. Dall'86' Pellegrini: SV

Danilo 6: Gioca prima da centrale e poi, con l'uscita di Alex Sandro, torna nel suo ruolo, dando il solito contributo solido e generoso.

De Ligt 6.5: Ha confermato di essere in un momento ottimo, chiudendo ogni spazio e anticipando sempre gli avversari. Si infuria, giustamente, in occasione dell'1-1 del Villareal.

Alex Sandro 6: Non gioca male, ma esce a fine primo tempo per motivi precauzionali, dopo aver accusato qualche fastidio fisico. Dal 46' Bonucci 6.5: Il suo ingresso dà maggiore solidità alla difesa e un aiuto alla fase di impostazione. 

Locatelli 6.5: Nel primo tempo regala alcuni palloni deliziosi e si fa sempre trovare pronto davanti alla difesa, nel secondo soffre quando il Villareal alza la pressione. Dal 70' Arthur 5.5: Rischia di combinare la frittata in un paio di occasioni, non entra mai nel vivo dell'azione. 

Rabiot 5: Fino alla fatale disattenzione costata il gol, aveva giocato una partita discreta e di sostanza. A volte, era addirittura andato a coprire i difensori centrali, ma l'ingenuità sulla rete degli spagnoli è stata davvero imperdonabile. 

McKennie 6.5: È un costante pericolo per la difesa avversaria, l'unico centrocampista a dare appoggio agli attaccanti. Dall'80' Zakaria: SV

Cuadrado 6: Gioca più da difensore aggiunto che da ala, ma almeno dà segni di risveglio. 

Vlahovic 7: Straordinario nell'occasione del gol, gioca l'ormai consueta partita facendo a sportellate con i difensori avversari e mai supportato dal resto della squadra.

Morata 6: Corre e insegue gli avversari dappertutto, così, quando gli capita di arrivare davanti alla porta avversaria, deve avere la vista annebbiata. 

Allegri 5: Poteva sicuramente gestre meglio il secondo tempo, ridisegnando la squadra in modo tale che non si facesse schiacciare dagli avversari e fosse più propositiva, ma ha sempre bisogno della scossa, ovvero del gol degli avversari. 


ALLEGRI: «IL PASSAGGIO DEL TURNO DIFFICILMENTE SI DECIDERA' DOMANI»

 
Alla vigilia dell'andata degli ottavi di finale di Champions League, Massimiliano Allegri e Alvaro Morata hanno presenziato alla consueta conferenza stampa.

Il primo a parlare è stato l'attaccante spagnolo che ha fatto il punto sul momento della squadra: «Arriviamo a questa partita con un'altra dinamica rispetto a prima, reagiamo bene alle difficoltà, siamo positivi, non vediamo l'ora di giocare domani. L'arrivo di Zakaria e Vlahovic ha fatto bene a tutti».

Morata ha poi aggiunto che «Vlahovic oggi aveva già negli occhi la partita di domani. Questa è una cosa che dà entusiasmo a tutti, speriamo che domani segni per la prima volta in Champions League».


Il numero 9 bianconero ha poi raccontato il suo momento:  «Ho sempre sentito la fiducia di Allegri, è il primo che mi chiede tanto, mi conosce. Mi ha detto che dovevo restare e che si fidava di me, gli devo rispondere in campo. Non conta la posizione in cui gioco: l'importante è che la Juve vinca e le prestazioni invitano all'ottimismo. Domani abbiamo un test importante: è difficile vincere in Champions, ma è anche difficile vincere contro di noi».

Infine, un pensiero sugli obiettivi della Juventus: «Abbiamo ancora tanti obiettivi, vogliamo sognare perché lavoriamo duro tutti i giorni. La Champions League è tutta da giocare. Dove possiamo arrivare è difficile dirlo, questa competizione si gioca sui dettagli e sui minuti. Dovremo dare tutto, perché il Villareal ha idee chiare, gioca bene a calcio e si muove bene con e senza pallone. Dovremo essere completi e concedere poco, sappiamo cosa fare».

Arrivato il momento di Allegri, il mister ha precisato che «non è un ottavo scontato, il Villareal ha un allenatore bravo, ha tecnica, fisicità e inoltre loro arrivano da un buon periodo. Dovremo portare gli episodi dalla nostra parte. Ordine, tecnica e pazienza: il passaggio turno difficilmente si deciderà domani».


L'allenatore bianconero è tornato a parlare del derby: «Il Derby? Una partita combattuta, la Juve ha fatto una buona partita, ma ci vogliono sempre calma ed equilibrio nell'analisi. A inizio campionato col Torino avremmo perso. Sono contento dell'approccio della squadra, domani voglio vederli giocare bene con e senza palla. Dovremo essere bravi e fortunati, ma nel Club da qualche anno c'è una consapevolezza diversa».

Un pensiero anche per Vlahovic, dopo la pioggia di critiche arrivate dopo il match contro il Torino: «Non dobbiamo dare un carico eccessivo di responsabilità a Vlahovic: domani è il suo esordio, non dimentichiamolo e io devo anche proteggerlo come ho fatto con altri: ha 22 anni».    

Una conferma sugli obiettivi della Juventus: «Noi giochiamo per vincere, sia la Coppa Italia che la Champions League, poi ovviamente tutto dipende dagli episodi» e sulla nuova regola dei gol in trasferta: «Come cambia il nostro approccio con la nuova regola sui gol in trasferta? Non lo so ancora, intanto pensiamo a fare risultato domani». 

Infine, qualche indicazione sulla formazione che scenderà in campo domani sera: «Bonucci si è allenato con la squadra e non ha sentito dolore, averlo a disposizione è un successo, sicuramente sarà pronto per sabato. Rientra Pellegrini, Rabiot ha solo preso un colpo, nessun problema. Domani giocano Morata e Vlahovic davanti, poi vediamo domani. Ho qualche dubbio a centrocampo. Bernardeschi dovrebbe iniziare a correre domani».
  


VILLAREAL-JUVENTUS: ARBITRO E PROBABILI FORMAZIONI

 
Domani sera la Juventus è attesa da un appuntamento cruciale per la sua stagione, l'andata degli ottavi di finale di Champions League. L'avversario sarò il Villareal, allenato da Unay Emeri, avversario ostico e pericoloso soprattutto tra le mura amiche. 

I bianconeri arrivano alla sfida in condizioni precarie e falcidiati dagli infortuni. Non prenderanno parte al match diversi giocatori, tra cui la coppia centrale Bonucci-Chiellini (anche se il primo ha svolto la rifinitura e trapela ottimismo), l'altro difensore Rugani, Federico Bernardeschi e Paulo Dybala.

Insomma, sarà una Juventus d'emergenza che, però, dovrà lottare con tutte le forze per ottenere un risultato positivo. Grazie, infatti, alla nuova regola che annulla il valore doppio dei gol segnati fuori casa, l'approccio alla gara dovrà essere diverso da quanto visto nelle ultime settimane.


La squadra scesa in campo contro l'Atalanta e, soprattutto, contro il Torino ha evidenziato diversi limiti, per cui è arrivato il momento di ingranare una nuova marcia e cambiare volto.

Come detto, molte scelte di Allegri saranno obbligate, per cui in porta ci sarà Szczesny, mentre in difesa Danilo dovrebbe adattarsi a fare il centrale al fianco di de Ligt. Sulle fasce, dovrebbero agire De Sciglio e Alex Sandro.

A centrocampo, il mister dovrebbe schierare Locatelli, McKennie e Rabiot, mentre in avanti un "falso" tridente composto da Cuadrado, Morata e Vlahovic. Panchina, dunque, per il nuovo arrivato Zakaria, apparso in difficoltà nel derby.


Di seguito i probabili schieramenti delle due squadre:

VILLAREAL: Rulli; Foyth, Raúl Albiol, Pau Torres, Pedraza; Chukwueze, Iborra, Parejo, Alberto Moreno; Lo Celso, Danjuma - All. Emery

JUVENTUS: Szczesny, De Sciglio, Danilo, de Ligt, Alex Sandro; Locatelli, Rabiot, McKennie; Cuadrado, Vlahovic, Morata - All. Allegri

Ad arbitrare il match sarà il tedesco Daniel Siebert, coadiuvato da Jan Seidel e Rafael Foltyn. Al VAR agirà Bastian Dankert. Villarreal e Juventus non si sono mai affrontate fino a oggi e, al contrario dei bianconeri ormai presenza fissa a questo punto della Champions, gli spagnoli tornano a disputare gli ottavi di finale dopo ben 13 anni


E ORA COSA DOBBIAMO ASPETTARCI DALLA CHAMPIONS?

 
Dopo la pessima prestazione contro il Torino nel derby e uno dei pareggi più insulti e inutili degli ultimi anni, la Juventus è attesa tra pochi giorni dall'andata degli ottavi di finale di Champions League.

L'interrogativo del titolo è d'obbligo, perché quest'anno i bianconeri sono stati una vera scheggia impazzita, capaci di cadute inaspettate e partite al limite della denuncia penale e di prestazioni esaltanti e convincenti, queste ultime arrivate soprattutto in Europa.

Ieri sera la Juventus è uscita dal campo con le ossa rotte e con tutti, giocatori e allenatore, sul banco degli imputati. Allegri ha commesso tanti errori, seppur dalla sua abbia l'alibi di una difesa praticamente annientata dagli infortuni. Tuttavia, tenere in campo Rabiot 90 minuti, sostituire Vlahovic con Kean e fare i cambi sempre e soltanto quando si deve recuperare il risultato, continua a essere una strategia incomprensibile.


Se in panchina c'è stata tanta confusione, le cose non sono andate diversamente in campo, con giocatori molli e poco reattivi, imprecisi e poco compatti. Il centrocampo non ha mai sorretto Vlahovic, Dybala e Morata si sono spesso trovati nella nostra area di rigore a recuperare palloni, il pareggio del Torino è arrivato su una dormita del solito Alex Sandro.

Insomma, dopo i progressi intravisti nelle settimane scorse, è improvvisamente tornata la Juventus di inizio stagione. Una squadra senza gioco e senza idee, priva di identità e con giocatori non all'altezza di indossare la maglia bianconera. 

Alla luce di quanto visto ieri sera, per la Champions League non c'è da stare per niente tranquilli, ma non si può nemmeno essere catastrofisti, visto il cammino europeo della Juventus fino a oggi. Ciò che preoccupa sono, piuttosto, gli infortuni che impediranno ad Allegri di schierare la migliore formazione possibile.


Oggi sapremo, probabilmente, l'entità del fastidio accusato da Dybala e della botta al ginocchio subita da Pellegrini. Inoltre, bisogna sperare nel recupero di Bonucci e nel rientro di Danilo, ieri squalificato. 

Il Villareal sarà un avversario tosto, come tutte le squadre spagnole, la metteranno probabilmente sul piano fisico e sulla corsa e, fino a oggi, la Juventus ha sempre sofferto questo tipo di partite. Insomma, siamo davanti a una vera incognita, per cui è molto difficile azzardare qualsiasi previsione.

L'unica speranza è che si veda una squadra molto diversa da quella scesa in campo ieri nel derby, molto più reattiva e in palla, in grado di comandare il gioco e di ammazzare la partita con la giusta fame di vittoria


(Marcello Gagliani Caputo)


JUVENTUS-TORINO 1-1: COMMENTO E PAGELLE

 
Per la 26ma giornata di Campionato, la Juventus ha ospitato all'Allianz Stadium il Torino, nel derby della Mole numero 181. Per l'occasione, Allegri ha dovuto fare a meno di Bonucci, infortunato e, all'ultimo secondo, anche di Rugani. L'allenatore bianconero è stato costretto a schierare una difesa d'emergenza, ma ha confermato il tridente d'attacco.

Dal canto suo, Juric ha puntato su Belotti e sulla sua voglia di rivincita, dopo i ripetuti infortuni che lo hanno tormentato nei mesi passati. 

Dopo il pareggio contro l'Atalanta che ha fatto discutere molto, ma considerato dal mister un punto guadagnato, la Juventus era chiamata a una vittoria per rafforzare il quarto posto in classifica e accorciare sulle squadre che la precedono.

Nei primi dieci minuti è stato un monologo del Torino, con la Juventus che ha sofferto e rischiato, ma che, alla prima occasione, ha piazzato la zampata vincente, anzi la testata vincente con de Ligt, al suo secondo gol ai granata.

Gli undici di Juric hanno provato a reagire, ma la Juventus ha sfruttato il momento positivo per darsi una scrollata e cominciare a macinare gioco e occasioni. La squadra ha alzato il baricentro ed è riuscita a sfruttare gli spazi che il Torino ha lasciato, spaesato e intimorito dalle accelerazioni del tridente d'attacco bianconero.

Il primo tempo è stato, tutto sommato, equilibrato, ma per larghi tratti si ha avuta la sensazione che la squadra che giocasse in casa fosse il Torino. Fatta eccezione per la fiammata dopo il gol del vantaggio, la Juventus non ha mai imposto il proprio gioco né il proprio ritmo, ma ha preferito adattarsi a quello degli avversari.

Fra i due portieri, quello più impegnato è stato, senz'altro, Szczesny, autore di qualche buon intervento e di un paio di pregevoli uscite, ma il Torino non ha mai avuto chance importanti, limitandosi a un predominio territoriale abbastanza sterile. 


Nel secondo tempo, le squadre hanno continuato ad affrontarsi in modo molto fisico. I granata, che già nella prima frazione avevano messo la partita sul piano della grinta e, a volte, anche oltre, hanno continuato a spingere e a pressare. La Juventus, invece, ha mantenuto il suo atteggiamento sornione, in attesa di sfruttare l'occasione giusta. 

I frequenti falli hanno interrotto spesso il gioco, senza permettere al match di decollare e alle due squadre di imporre un ritmo apprezzabile. Contro un Torino mai domo, la Juve ha dimostrato i suoi soliti limiti, primo fra tutti l'incapacità di ammazzare la partita.

Proprio da questo atteggiamento ormai patologico dei bianconeri, è nato l'improvviso pareggio del Torino, su una dormita colossale della difesa, pigra e disordinata e che si è concessa il lusso di lasciare tutto libero in area di rigore Belotti.

Abbiamo visto, per l'ennesima volta, una squadra senza gioco e senza idee che, dopo la fiammata d'entusiamo per l'arrivo di Vlahovic, è tornata quella di inizio stagione. Lo stesso serbo non ha ricevuto una sola palla giocabile e, in avanti, si è trovato a fare a sportellate da solo, come già accaduto a Bergamo. A fine partita il suo score parla chiaro: 0 tiri in porta

Chi, anche stasera, dopo questo pareggio insulso, si ostinerà a vedere il bicchiere mezzo pieno o a parlare di progressi e di crescita della squadra, dovrebbe forse seguire altri sport o darsi all'ippica. I segnali visti a Bergamo erano stati chiarissimi, ma qualcuno ha preferito mentire a se stesso.




PAGELLE:

Szczesny 6: Nel primo tempo si destreggia bene, ma non è estraneo da colpe in occasione del pareggio di Belotti. 

Cuadrado 5.5: Ormai da diverse partite non sembra più lui, è distratto e impreciso, non spinge e non regala quei guizzi spesso decisivi in passato. 

De Ligt 6.5: Ha il merito di segnare il gol del vantaggio ed è sempre puntuale nelle chiusure, ma non è ancora pronto a fare reparto da solo. 

Alex Sandro 5.5: Viene schierato centrale in seguito all'emergenza difensiva e, almeno nel primo tempo, se la sbriga anche abbastanza bene. Tuttavia, in occasione del gol del Torino, pecca di superficialità. 

Pellegrini 6: Scende in campo a sorpresa, dopo l'infortunio di Rugani e gioca bene fino a quando un colpo al ginocchio lo mette K.O. Dal 46' De Sciglio 6: Gioca un tempo intero, ma si fa fatica a giudicarlo.

Locatelli 6: Goca una partita oscura e alterna il ruolo di regista davanti alla difesa a quello di frangiflutti. Non riesce a prendere il controllo del centrocampo, poco aiutato dai compagni. Dal 74' Arthur 6: Prova a dare qualcosa in più alla manovra in fase di costruzione, ma ormai la squadra è scollata e confusa. 

Zakaria 5.5: Gli manca lo sprint e la fisicità messa in mostra al debutto, corre tanto e sbaglia anche tanto, ma soprattutto non sembra mai perfettamente a suo agio. 

Rabiot 5: Altra partita incolore che lo vede pascolare per il campo senza arte né parte.

Morata 5.5: Ormai è talmente impegnato a voler soddisfare ciò che gli chiede l'allenatore, che l'area di rigore avversaria la vede con il binocolo. 

Dybala 5.5: Gioca un primo tempo di sostanza, occupandosi più di impostare dal centrocampo che di affondare, ma a inizio secondo è costretto a uscire. Recupererà per la Champions? Dal 52' McKennie 6: Cerca di dare un po' di vivacità, ma spesso non sa a chi passare la palla.

Vlahovic 5.5: Soffre tanto la marcatura di Bremer, ma, soprattutto, non riceve alcun appoggio dai compagni di squadra, incapaci di servirgli una sola palla giocabile. Dal 74' Kean 5: Solito caos.

Allegri 4: Ogni commento è ormai superfluo, l'accanimento terapeutico è una cosa brutta.


(Marcello Gagliani Caputo)


ALLEGRI: «I RAGAZZI HANNO MESSO DA PARTE GLI OBIETTIVI PERSONALI E GIOCANO DA SQUADRA»

 

Alla vigilia del derby della Mole, l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha tenuto la consueta conferenza stampa. Dopo il pareggio di Bergamo contro l'Atalanta, i bianconeri hanno bisogno di fare risultato per mantenere e, possibilmente, rafforzare il quarto posto in classifica.

La squadra di Juric, dal conto suo, è a caccia di un risultato prestigioso per dare lustro a una stagione, fino a questo momento, contraddistinta da alti e bassi e che vede i granata battagliare a metà classifica. 

Sull'importanza del match, Allegri non ha dubbi: «Domani giocheremo contro una squadra che ha ritrovato il DNA della sua storia e ci sono da fare i complimenti a Juric. Avremo bisogno dei tifosi, la partita sarà complicata, la terza contro squadre che giocano in maniera simile, speriamo di avere imparato. I derby non sono mai sbilanciati. Domani sarà difficile e importante per il campionato, poi loro saranno arrabbiati. Servirà una grande prestazione anche in vista di martedì». 


Ritornando, invece, sulla partita di Bergamo, il mister ha ribadito che «stavamo facendo bene, abbiamo preso gol in una situazione favorevole. Guardiamo il bicchiere pieno: non era semplice giocare con l'Atalanta. Dobbiamo fare un tot di punti per arrivare nelle prime quattro, e domenica era più persa che vinta. Detto questo, il risultato di Bergamo diventerà ottimo solo se vinceremo domani. E ricordiamoci che, nell'ottica di una stagione, anche il singolo punto è importante».

Riguardo la formazione che scenderà in campo, Allegri ha dato soltanto qualche indicazione: «Non so se domani schiererò i tre davanti. Dietro non ci sarà Bonucci per un affaticamento al polpaccio, Bernardeschi non è ancora pronto e non voglio rischiare. A centrocampo giocherà uno fra Zakaria e McKennie e uno fra Locatelli e Arthur. Cuadrado domani gioca da terzino destro. Su Kean valuterò, domenica è entrato bene, è importante in questo momento con molte partite. Sono molto contento anche di Pellegrini, è in buona condizione e affidabile».


Qualche considerazione anche sui singoli, in particolare su Morata e Zakaria: «Discutere tecnicamente Morata è follia pura. Adesso sta facendo molto bene, è sereno, ci focalizziamo insieme su questo momento e sui prossimi mesi. Non ho ancora provato Zakaria da centrale, più facile che giochi in un centrocampo a due».

Infine, inevitabile anche una riflessione sui progressi della squadra e sulle prospettive future:  «I ragazzi hanno messo da parte gli obiettivi personali e giocano da squadra. Conoscono meglio il mio linguaggio e io conosco meglio loro; c'è voglia di arrivare e tornare a vincere, quest'anno sarà difficile, ma abbiamo obiettivi importanti».


VERSO JUVENTUS-TORINO: ARBITRO E PROBABILI FORMAZIONI

 
Nell'anticipo del venerdì, la Juventus è attesa da una delle partite più sentite della stagione, il derby della Mole. Il match arriva in un momento delicato per i bianconeri, in piena lotta per il quarto posto e alla vigilia dell'andata degli ottavi di finale di Champions League.

Per questo motivo, Allegri potrebbe ricorrere a un ampio turn-over, proprio per preservare i migliori in ottica europea. In attesa della conferenza stampa in programma domani, non è facile prevedere quale Juventus scenderà in campo contro il Torino.

In porta, dovrebbe essere confermato Szczesny, nonostante le incertezze mostrate contro l'Atalanta. In difesa, De Ligt e Bonucci dovrebbero formare la coppia centrale, mentre sulle fasce dovrebbero agire Cuadrado a destra e Alex Sandro a sinistra.

A centrocampo, dovrebbe rientrare Zakaria dopo il turno di riposo nel precedente impegno di Campionato e dovrebbe essere affiancato da Locatelli, mentre per il terzo posto è ballottaggio tra Rabiot e McKennie. In avanti, infine, dovrebbe essere confermato il tridente Morata-Dybala-Vlahovic. 



Di seguito i possibili schieramenti delle due squadre:

JUVENTUS: Szczesny, Cuadrado, Bonucci; De Ligt, Alex Sandro, Locatelli; Zakaria, Rabiot, Morata; Dybala, Valhovic - All. Allegri

TORINOMilinkovic, Bremer, Didji, Rodriguez; Singo, Linetty, Pobega, Vojvoca; Brekalo, Pjaca, Belotti - All. Juric


Il match sarà diretto da Davide Massa che verrà coadiuvato da Alassio e Tolfo. Al VAR agirà, invece, Mazzoleni. Per il fischietto di Imperia si tratta del primo derby di Torino e con lui in campo la Juventus non perde dalla stagione 2019-20, quando il Verona ebbe la meglio sui bianconeri per 2-1. 

Sarà il derby numero 181 tra le due squadre e i precedenti parlano di 89 vittorie della Juventus, 47 pareggi e 44 vittorie del Torino. Il match si giocherà venerdì 18 febbraio alle ore 20.45 e verrà trasmesso, in esclusiva, su DAZN


ALLEGRI E QUEL SORRISO FIGLIO DELLA PAURA

 
Atalanta-Juventus è stata una bella partita, combattuta e giocata senza troppi calcoli. Ambedue le squadre hanno provato a vincere e il pareggio, alla fine, è stato il risultato più giusto.

Tuttavia, ciò che rimane negli occhi di noi tifosi juventini non è il gol al 92' di Danilo, né qualche bella giocata del tridente d'attacco, ma il sorriso di Allegri dopo il pareggio bianconero. Un sorriso che spiega tanto dell'annata della Juventus e, soprattutto, dell'approccio dell'allenatore a questa stagione.

Quella festa degna di un gol in finale di Champions League è l'emblema della mentalità allegriana e, soprattutto, la prova che la Juventus era arrivata a Bergamo per ottenere un pareggio, proprio come accaduto qualche settimana fa a San Siro contro il Milan.

A conferma di ciò, poi, sono arrivate le dichiarazioni nel dopo partita del mister che ha ribadito come la Juventus sia ormai fuori dalla lotta scudetto e che questo, secondo lui, andrà all'Inter. Una dichiarazione passata inosservata, ma che è lo specchio del suo atteggiamento fin dal primo giorno che è tornato a Torino.


Una resa in diretta nazionale, un messaggio brutto e pericoloso per tutto l'ambiente juventino che ha spento anche quel lumicino rimasto acceso dopo i recenti risultati. Se ieri la Juventus avesse vinto, la corsa scudetto era ancora apertissima, tenendo conto che Inter e Napoli devono ancora venire a Torino.

Invece, fino a oggi, i bianconeri non hanno vinto nemmeno uno scontro diretto con le prime cinque in classifica. Un dato chiaro e che non può essere ignorato, se si vuole arrivare a una spiegazione delle difficoltà incontrate quest'anno. 

Eppure, ormai da mesi, Allegri continua a ripetere che non c'è storia, non c'è possibilità e che si deve guardare al quarto posto. Dato per scontato che il pareggio di ieri sera non ha blindato neppure questo famigerato quarto posto, visto che l'Atalanta ha ancora una partita da giocare, mi chiedo quali siano, a questo punto, le prospettive in Campionato.

Come si comporterà la squadra sapendo che il suo allenatore, la sua guida, ha già gettato la spugna? Quale potrebbe essere la reazione di un gruppo in difficoltà da mesi, a cui il proprio allenatore tarpa le ali da inizio stagione, predicando "halma" e parlando soltanto di quarto posto? 

Il match di ieri sera era da vincere, i sogni legittimi dei tifosi e le speranze dei calciatori vanno alimentate, se il motto della Juventus è "fino alla fine" non puoi arrenderti, anche quando la realtà non ti è favorevole. 


Allegri ha prima sbagliato la formazione iniziale, sottovalutando l'aspetto fisico del match e poi è andato in confusione coi cambi, buttando dentro giocatori a casaccio soltanto dopo il vantaggio dell'Atalanta, ovvero a dieci minuti dalla fine.

Da inizio stagione, il suo atteggiamento rinunciatario e pessimista sta condizionando ogni partita, siamo passati dal catenaccio anni '80 a un tridente smussato dalla  spasmodica e ossessionata ricerca di un presunto equilibrio.

Checché ne dica Allegri, la stagione della Juventus è ancora tutta da scrivere, bisogna gridarlo ai quattro venti, alla faccia del suo pessimismo. C'è da lottare su tre fronti e la squadra deve fare di tutto per andare il più avanti possibile, credendoci #finoallafine.


(Marcello Gagliani Caputo)


ATALANTA-JUVENTUS 1-1: COMMENTO E PAGELLE

 
Dopo il passaggio del turno in Coppa Italia, la Juventus si è rituffata in Campionato facendo visita all'Atalanta. Vista la posizione delle due squadre in classifica, si trattava di un vero e proprio spareggio per il quarto posto.

Inoltre, dopo il pareggio tra Inter e Napoli, per la squadra di Allegri il match rappresentava una ghiotta occasione per accorciare e continuare a coltivare il sogno rimonta. 

Il mister ha scelto l'ennesima formazione inedita, mandando Zakaria in panchina e schierando un centrocampo a tre con Locatelli, Rabiot e McKennie. In avanti, confermato il tridente Morata-Dybala-Vlahovic, soprattutto dopo il brutto primo tempo visto contro il Sassuolo in Coppa italia.

La Juventus ha cominciato la partita con il piglio giusto, ordinata, attenta e aggressiva e già nei primi quindici minuti è andata vicino al gol in due occasioni, con Vlahovic e Dybala. L'Atalanta, da conto suo, ha messo in campo tanta fisicità e corsa, ma non ha mai impensierito Szczesny, anche grazie a due interventi miracolosi di de Ligt.

Le due squadre hanno giocato un buon primo tempo, la Juventus ha dominato nella prima metà e dopo ha lasciato campo all'Atalanta. La manovra bianconera è stata abbastanza fluida, ma i tre davanti non sono stati molto precisi, in particolare Dybala che ha perso tanti palloni e sbagliato troppi passaggi. 


Nel secondo tempo, le posizioni si sono ribaltate, con l'Atalanta più spregiudicata e la Juventus più prudente. Tuttavia, sono stati ancora i bianconeri ad andare vicini al gol, sempre con Vlahovic

Per gran parte della ripresa, le due squadre si sono equivalse, con folate da una parte e dall'altra. Entrambe hanno provato a vincere, ma senza dimenticarsi di quanto importante fosse la partita.

In un match bloccato, soltanto un colpo del singolo poteva sbloccare lo 0-0 e, infatti, sono arrivati due gol su calcio piazzasto. Prima il gran calcio di punizione di Malinovsky, una bomba da fuori area su cui, comunque, Szczesny avrebbe potuto fare qualcosa di meglio. Poi, il colpo di testa di Danilo su calcio d'angolo. 

Dopo aver subito il gol, la Juventus si è smarrita e ha perso la sicurezza che l'aveva contraddistinta per gran parte del match. I giocatori sono sembrati spaesati e incapaci di gestire la palla, nonché poco reattivi

Soltanto un guizzo a tempo ormai scaduto l'ha salvata da una sconfitta che avrebbe rappresentato uno stop pesantissimo per gli undici di Allegri. Visto come si erano messe le cose, si tratta di un punto d'oro che permette alla Juventus di mantenere il quarto posto e di non interrompere la striscia positiva che dura ormai da circa due mesi. 


PAGELLE:

Szczesny 5.5: Soprattutto nel primo tempo è stato un po' svagato e ha rischiato grosso con un'uscita spericolata fuori area. Nella seconda frazione di gioco, ha gestito con più tranquillità, ma nell'occasione del vantaggio dell'Atalanta ha qualche responsabilità.

Danilo 6.5: Non ha dato il solito apporto a tutto campo, rimanendo quasi sempre basso a difendere. Tuttavia, trova il gol al 92' con un gran colpo di testa su calcio d'angolo di Dybala. 

Bonucci 6: Pensa più a dare un contributo in fase di costruzione piuttosto che in difesa dove, comunque, si fa sempre trovare al posto giusto. Dal 78' Cuadrado: SV

De Ligt 7: Un autentico muro, nel primo tempo salva due gol quasi a botta sicura e tiene alta la difesa cercando sempre di giocare d'anticipo. 

De Sciglio 5: Troppo timido e poco propositivo, si limita a fare il compitino e anche lì qualcosa sbaglia. 

Locatelli 5.5: Gira un po' a vuoto, soprattutto durante la prima metà e sembra un pesce fuor d'acqua. Sta ancora cercando la forma migliore e dei compagni di centrocampo in grado di assisterlo. 

Rabiot 5: Come spesso successo in stagione, a un passo avanti ne seguono due indietro. Stasera ha vagato per il campo senza trovare una posizione precisa. Dall'85' Arthur: SV

McKennie 5.5: Non incide come di consueto, anche lui molto bloccato nella sua posizione a centrocampo. Mancano i suoi inserimenti. Dall'80' Kean: SV

Morata 6.5: Nel suo nuovo ruolo appare sempre a suo agio e stasera ha giocato su tutto il versante d'attacco, ma avrebbe dovuto peccare di più in egoismo. Dall'85' Aké: SV

Dybala 5.5: Serata in chiaro-scuro per la Joya che, nel primo tempo, gioca con troppa superficialità, sbagliando tanto e perdendo diversi palloni pericolosi.  Nella ripresa prova a inventare, ma con poca cattiveria. 

Vlahovic 6: Cerca di fare il punto di riferimento e di tenere la squadra alta, ma non tutti lo aiutano e il centrocampo spesso è troppo lontano. 

Allegri 5: In una partita prevedibilmente fisica, decide di lasciare fuori Zakaria per far giocare Rabiot e McKennie che subiscono la maggiore aggressività degli avversari. Effettua cambi che evidenziano il suo stato confusionale. Come al solito, nelle partite fondamentali, la sua mentalità non aiuta la squadra. 


(Marcello Gagliani Caputo)