13 gennaio 1907: Il primo derby della Mole

Juventus e Torino sono tra le squadre più antiche e nobili del calcio italiano. La prima, fondata nel 1897 da un gruppo di studenti desiderosi di tuffarsi in un mondo che, fino ad allora, era stato appannaggio soprattutto dell’Inghilterra, prese questo nome proprio dalla volontà di avere un’identità e un ampio respiro europeo più che locale. 


Il Torino, invece, iniziò sotto diversi nomi già dal 1887: prima fu Torino FCC, poi Nobili Torino, nel 1891 si trasformò in Internazionale Torino e, infine, nel 1906 nacque il Football Club Torino come oggi lo conosciamo. 

All’inizio di quegli straordinari anni pioneristici, la rivalità tra le due squadre torinesi non era per nulla sentita, allora si giocava ancora per divertirsi, senza alcun campanilismo o tifo organizzato.

L’idillio, però, terminò nel 1906 e nemmeno per cause calcistiche, ma per un classico tradimento di cui fu protagonista l’allora Presidente della Juventus Alfredo Dick

L’uomo era un imprenditore svizzero che nella futura compagine bianconera aveva visto una straordinaria occasione, tanto da farci giocare anche il figlio, e che avrebbe voluto portare progresso e innovazione nel nascente calcio italiano. 

Il suo attivismo, però, non era visto di buon occhio da una parte della dirigenza juventina, che organizzò un vero e proprio complotto ai suoi danni, facendolo accusare di un fantomatico “traffico di distintivi”

Travolto dallo scandalo da cui, tra l’altro, Dick si professò sempre innocente, fu costretto alle dimissioni, senza però perdere l’occasione di promettere vendetta

La sua rabbia fu tale che non perse tempo e passò subito alla sponda opposta, alla FC Torinese, portando con sé anche alcuni calciatori juventini suoi dipendenti. 


Pochi mesi più tardi dal suo insediamento, Dick diede vita al moderno Football Club Torino e il primo match ufficiale che la compagine granata giocò fu proprio contro l’odiata Juventus. 

Era il 13 gennaio del 1907, Campionato di Prima Categoria, quando le due compagini, ora acerrime nemiche, incrociarono le spade allo stadio Velodromo Umberto I dove, tra l’altro, era solita giocare la Juventus ma che, poiché era di proprietà di Dick, era nel frattempo passato ai cugini granata. 

Quel giorno, Torino era sotto una coltre di neve, ma questo non fermò i tifosi delle due squadre, che si assieparono sugli spalti, speranzosi di godersi uno spettacolo indimenticabile

ventidue calciatori scesero in campo forse inconsapevoli di stare per inaugurare una rivalità che sarebbe durata negli anni e contando tra le file, quattro stranieri per la Juventus, e ben otto per il Torino, tutti agli ordini dell’arbitro Edoardo Pasteur

Le cronache del tempo ci raccontano di un match “brillante, animatissimo e oltremodo interessante”, in cui i granata passarono in vantaggio dopo venti minuti grazie a Ferrari e raddoppiarono al 60’ con Kempher, subendo il gol juventino soltanto a due minuti dalla fine, grazie a un calcio di rigore trasformato da Ernesto Borel, padre di quel “Farfallino” che avrebbe segnato la storia della Juventus

Ciò che, però, trasformò quel primo derby della Mole in un evento memorabile, fu il terribile e perfido “scherzo” di cui fu vittima il Presidente del Torino Dick il quale, sceso nei bagni dello stadio, vi fu chiuso dentro da qualche dirigente juventino ancora furioso per il tradimento. 

Dick non riuscì a farsi liberare, nonostante le urla e i pugni sulla porta e vi rimase imprigionato per tutta la durata della partita, senza avere la possibilità di godersi la sua vendetta dagli spalti. 


(Marcello Gagliani Caputo)


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