DANILO: "HO IMPARATO MOLTO GIOCANDO CON CRISTIANO RONALDO"

 

In questi giorni, sono diversi i calciatori della Juventus impegnati nelle partite per la qualificazione ai prossimi Mondiali di Qatar 2020 e, tra di loro, c'è anche Danilo, il difensore jolly molto amato da Allegri per la sua versatilità e la sua esperienza. 

Prima dell'ultimo match che vedrà il suo Brasile impegnato contro l'Argentina del compagna di squadra Paulo Dybala, il giocatore ha rilasciato una lunga intervista a "Goal Brasile", in cui ha raccontato molto della sua esperienza a Torino.

Arrivato alla terza stagione con la maglia della Juventus, Danilo è ormai diventato un punto fermo della squadra. Dopo la scelta di indossare la pesantissima maglia numero 6, appartenuta a Gaetano Scirea, durante l'ultima partita contro la Fiorentina, il brasiliano ha avuto anche l'onore e l'onere di indossare la fascia di capitano, evidenza del suo importante ruolo sia in campo che negli spogliatoi.

Max Allegri punta molto su di lui, sia per l'esperienza sia per la straordinaria duttilità che permette a Danilo di poter giocare sulla destra e sulla sinistra e perfino difensore centrale. Un vero jolly per una difesa che, negli ultimi tempi, non è parsa sempre solida e sicura come nel passato.


Il brasiliano è consapevole del suo nuovo ruolo all'interno della squadra: “So di non essere una star o il giocatore che concede spettacolo, ma so di essere importante tatticamente per l’equilibrio difensivo e mi piace molto partecipare alla costruzione del gioco. Non c’è squadra che arrivi al terzo passaggio con una palla “pulita” se i difensori non fanno un buon lavoro di costruzione, se non hanno il coraggio di tenere la palla sotto pressione e non si espongono nei momenti in cui perderla può costare un gol”. 

Danilo spiega quanto, alla base della sua crescita, sia stata importante la filosofia del lavoro e del sacrificio: “Mi sono sempre concentrato sul lavoro, sulla coerenza e sulla consapevolezza della mia importanza per ogni squadra. Una volta che lo capisci, e lavori per massimizzare il tuo potenziale e minimizzare le tue debolezze, è allora che sarai al massimo livello per molto tempo”.

Con l'arrivo di Kaio Jorge, la truppa di brasiliani a Torino è aumentata e secondo Danilo, la Juventus ha fatto un ottimo investimento per il futuro: “È un ragazzo che non avevo visto giocare molto, ma si parlava bene di lui. È calmo, sereno, laborioso e ha voglia di imparare. Quest’anno non sta avendo tanto spazio ma ha risposto bene quando è stato chiamato in causa. È un giocatore che tiene bene la palla, ha tecnica ed è sopra la media, con tempi di gioco interessanti”. 

In particolare, Danilo ne elogia la freddezza e la maturità di pensiero: "È entrato alla fine di una partita in cui la squadra aveva bisogno di lui e ha tenuto la palla con carattere, non perdendola, ha subito falli e portato entusiasmo. Sono curioso di vederlo giocare molto di più, spero possa adattarsi più rapidamente possibile alla Juventus, certo che tutti sarebbero contenti di lui”.


Naturalmente, non poteva mancare un pensiero per l'amico di sempre Alex Sandro, con il quale ha condiviso l'esperienza prima al Santos e poi al Porto, prima della partenza di Alex Sandro per Torino: “È come un fratello per me, fa parte della mia famiglia. Abbiamo creato un rapporto speciale. Le nostre famiglie sono molto vicine, lui è il padrino del mio secondo figlio. Quando sono con i suoi genitori sento che mi trattano come un figlio e mi trasmettono energia, proprio come i miei trattano lui. Siamo diversi caratterialmente. Lui è più introverso, non parla molto a differenza mia che sono più comunicativo e più scherzoso. Ma andiamo molto d’accordo, ci rispettiamo a vicenda e abbiamo condiviso davvero tante esperienze insieme. Siamo sempre stati compagni di camera in ritiro, prima al Santos e poi al Porto. Ci siamo separati quando lui è andato alla Juve, anche se abbiamo sempre mantenuto i rapporti. Quando sono arrivato a Torino, mi ha accolto a braccia aperte. Sarei curioso di sapere quante partite abbiamo giocato insieme…”.

Infine, non poteva mancare una riflessione sul difficile momento della Juventus e sul travaglio seguito all'addio di Cristiano Ronaldo: “Qualsiasi squadra dalla quale se n’è andato ha sofferto la sua mancanza. Gli anni passano e lui è ancora dominante. I numeri non mentono, con lui ogni occasione è un gol, non c’è storia né parole, è estremamente competitivo. Ho imparato molto giocando insieme a lui, lo avevo conosciuto già al Real ma alla Juve ancora di più, e ancora oggi ci parliamo e ci auguriamo buona fortuna prima delle partite, ogni tanto. Si sentirà e si sente la sua mancanza. Ma la Juventus ha la capacità e il DNA per rimettersi in piedi pure senza di lui e per porter raggiungere le vittorie con tanto lavoro e sacrificio. E anche Cristiano lo sa”.


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