DUSAN VLAHOVIC: «SCEGLIERE LA JUVENTUS È STATO FACILE»

 
Si è tenuta in mattinata l'attesissima presentazione ufficiale di Dusan Vlahovic, nuovo attaccante della Juventus arrivato dalla Fiorentina durante la sessione invernale di calciomercato appena conclusa.

L'ex viola è sbarcato a Torino tra l'entusiasmo dei tifosi e la Juventus, per accarrarselo, ha dovuto investire circa 75 milioni di euro. Un colpo di teatro che ha scatenato felicità e polemiche, a seconda del punto di vista.

Prima di cominciare la conferenza stampa, il serbo ha tenuto a ringraziare la sua ex squadra: «Per prima cosa voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato con me alla Fiorentina: compagni, dirigenti, presidente e allenatori e anche tutta la città di Firenze e tutti i tifosi che mi hanno supportato nel bene nel male».

Riguardo al suo arrivo a Torino, Vlahovic si è detto «molto emozionato e orgoglioso di essere alla Juventus. La Juve è una società gloriosa e io sono pronto a dare tutto me stesso per la squadra. Ringrazio il Presidente della Juve e tutte le persone che hanno lavorato per portarmi qui».

A chi gli ha chiesto perché ha scelto i colori bianconeri, il serbo ha risposto che «la Juventus è il club più grande d'Italia, sono felicissimo di essere qui. Scegliere la Juve è stato facile, nel DNA della Juve c'è la voglia di vincere, non mollare mai e lottare fino alla fine anche quando c'è da soffrire. Questa è anche la mia mentalità e quindi la scelta è stata naturale».


Sull'apporto che potrà dare alla squadra, il nuovo centravanti della Juventus non ha dubbi: «Il mio obiettivo è ambientarmi il prima possibile negli schemi del Mister, poi conoscere e creare un rapporto di amicizia, direi familiare, con tutti i compagni e tutte le persone che lavorano alla Juve. Questo credo sia un aspetto chiave».

Riguardo, invece, al suo percorso di crescita, Vlahovic ha spiegato che «nel calcio di oggi ogni dettaglio fa la differenza e per questo sto cercando di migliorare sotto tutti i punti di vista, sia in campo che fuori. Voglio fare tutto quello che può aiutarmi a diventare un calciatore migliore».

Non poteva mancare un pensiero sulla maglia numero 7, molto pesante dopo il passaggio di Cristiano Ronaldo: «Conosco il peso della maglia numero 7, ma tutte le maglie della Juve pesano. Io sono qui per aiutare i compagni e mettermi a disposizione: solo tutti insieme possiamo raggiungere i nostri obiettivi. Conta come scendiamo in campo, non tanto i numeri».

Il serbo ha svelato anche di aver sentito Federico Chiesa prima di arrivare a Torino: «Noi abbiamo un bellissimo rapporto e mi dispiace che dobbiamo aspettarlo così tanto, ma io non vedo l'ora di scendere in campo tutti insieme».

Riguardo il prossimo debutto in Champions League, Vlahovic ha detto che «l'esordio in Champions sarà sicuramente un'emozione unica, dovrò essere pronto se il Mister mi chiamerà in causa. Paragoni con altri giocatori? Penso solo al mio percorso, voglio lavorare duro ed essere sempre concentrato».


Inoltre, l'attaccante ha raccontato di aver già incontrato Allegri:  «Ho parlato col Mister, mi ha dato il benvenuto e mi ha accolto benissimo. Io non vedo l'ora arrivi il momento di scendere in campo, sono davvero contento. Modelli di riferimento? Come ho detto prima, voglio pensare solo al mio percorso».

A chi gli ha chiesto cosa potrà fare al fianco di Dybala, Vlahovic ha risposto che «non ho ancora incontrato Dybala, perché è in Nazionale. Lui è un grandissimo giocatore, se giocheremo insieme e come lo deciderà il Mister. In attacco sono tutti grandi campioni». 

Nessuna preferenza, invece, sul modulo di gioco: «Moduli e modi di giocare? Farò tutto quello che serve in tutte le fasi di gioco. Sono disposto a tutto per la Juve, io sono un giocatore e devo pensare solo a giocare».

Il serbo dimostra di avere anche la testa ben piantata sulle spalle, nonostante la svolta appena avvenuta nella sua carriera: «Sono ancora un ragazzo, mi sembra assurdo poter essere un idolo per qualcuno. Ora sono in una delle società più forti del mondo e, come ho già detto, sto provando emozioni grandissime e devo solo pensare di lavorare al massimo per vincere».

Idee chiare anche sul suo ruolo all'interno della Juventus: «Non esistono giocatori che possono risolvere partite da soli nel calcio di oggi. La squadra vince e la squadra perde, per questo devo mettermi a disposizione, perché solo insieme si può vincere e si superano i momenti difficili». 

In chiusura di conferenza, altri ringraziamenti: «Infine vorrei ringraziare i tifosi della Juve per l'accoglienza. Non vedo l'ora di scendere in campo con lo stadio pieno. E grazie alla mia famiglia, ai miei agenti e al mio primo Mister che mi ha inserito nella prima squadra del Partizan da giovanissimo». 


0 Comments:

Posta un commento