IL CANCRO NEL CALCIO ITALIANO C'È, MA NON È LA JUVENTUS

 

Nonostante siano passati ormai diversi giorni dal match tra Juventus e Roma che ha scatenato polemiche inutili e insensate, la guerra di alcuni giornalisti contro i bianconeri non registra alcun rallentamento.

Nel giorno del ritorno della Champions, qualche quotidiano sportivo continua la sua crociata, parlando di Campionato falsato, un noto giornalista antijuventino militante annuncia il suo ritiro dai social per colpa di un cancro che sta uccidendo il calcio italiano (inutile dire chi sia questo cancro, secondo lui).

E, in effetti, dopo quanto annunciato ieri dalla Federcalcio e dal giudice sportivo, non me la sento di dare torto a questo personaggio in esilio, perché dopo la vergognosa sentenza dello scandalo tamponi e le mancate decisioni del giudice sportivo dopo la rissa in Lazio-Inter, non mi rimane che dargli ragione.

Il Presidente della Lazio Lotito, ignorando le disposizioni governative, ha falsato i tamponi per il Covid e ha mandato in campo alcuni giocatori positivi. Un comportamento a dir poco criminale, che ha messo a rischio la salute di decine di persone, ma l'unica punizione che la Corte d'Appello della FIGC ha saputo emettere è stata un blanda inibizione di due mesi.

Nello stesso giorno, coincidenza, il giudice sportivo ha emesso le decisioni riguardo gli squalificati e, guarda un po', non c'è nessun calciatore dell'Inter dopo la vergognosa rissa scatenata in campo proprio contro la Lazio che, invece, si è vista squalificare un giocatore. E infine, nessun provvedimento nemmeno per i "buu" razzisti indirizzati dai tifosi romanisti a Moise Kean

Nei giorni scorsi sono state pubblicate immagini chiare ed eloquenti riguardo il comportamento violento e antisportivo di diversi interisti, eppure non è stata chiesta la prova TV né, tantomeno, l'arbitro ha segnalato quanto successo nel suo referto.



Insomma, il cancro nel calcio italiano c'è eccome, ma a differenza di quanto pensano i più, non è la Juventus. I bianconeri sono soltanto l'ideale capro espiatorio, l'alibi perfetto e la valvola di sfogo di chi dell'antijuventinismo ha fatto il proprio mestiere. 

Questi personaggi prendono esempio dai politici nostrani e aizzano il popolo, spargendo veleno e sospetti e giocando sul sentimento popolare molto diffuso contro la Juventus, considerata ancora, nel 2021, la squadra dei padroni e simbolo del potere.

Ogni volta che si presenta l'occasione, alcuni giornali e giornalisti sono pronti a cavalcare l'onda, sicuri dell'appoggio e dell'approvazione di centinaia di migliaia di brocchi per cui, l'unica cosa che conta, è parlare male della Juventus. Tutto per vendere qualche copia in più della loro autentica carta straccia

Quando in campo succedono episodi discutibili come la mancata espulsione di Handanovic in Sassuolo-Inter o, appunto, la rissa in Inter-Lazio, tutti, improvvisamente, fanno finta di niente e parlano di altro, derubricandoli a singoli episodi dubbi e riservandogli qualche trafiletto.

Se qualunque giocatore entra in area di rigore durante un penalty rientra tutto nella normalità, ma se è Chiellini a farlo, improvvisamente tutti se ne accorgono e gridano allo scandalo

D'altronde, al popolino dei tifosi poco interessa se a essere avvantaggiata è l'Inter o il Milan o il Napoli, l'importante è che non lo sia la Juventus, perché vederla vincere ancora è insopportabile, al di là di ogni immaginazione.


(Marcello Gagliani Caputo)

1 commento:

  1. Parole condivisibili in toto. Il mio pensiero corrisponde al 100% al suo. Mi complimento con lei e le dico che ha perfettamente ragione. Solo chi ha malafede non vede com'è la realtà delle cose. Fino alla fine...e oltre!

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