Il giorno dopo l'ennesimo stop a cui è andata incontro la Juventus, tifosi e addetti ai lavori si interrogano sulle cause dell'andamento tanto altalenante della squadra di Massimiliano Allegri.
Dopo tre vittorie consecutive tra Campionato e Champions, si aspettava un'importante conferma da parte dei giocatori e, invece, come è capitato spesso da inizio stagione, si è fatto un passo indietro.
Tra chi addossa la colpa ai giocatori, chi punta il dito sull'allenatore e chi, invece, accusa la dirigenza, le opinioni sono disparate. Tuttavia, è sufficiente esaminare le statistiche della partita per capire i veri motivi che si nascondono dietro l'amaro pareggio di ieri sera, frutto dei soliti limiti di una squadra senza identità e senza gioco.
Come recita il match report, la Juventus ha tenuto palla per oltre il 60% dell'incontro e ha tirato ben 11 calci d'angolo, i calciatori, inoltre, hanno vinto oltre il 57% dei duelli ed effettuato 28 cross.
Eppure, se si leggono le sole statistiche in attacco, sembra di avere assistito a una partita diversa, perché, nonostante i 20 tiri dei bianconeri, soltanto 6 sono stati indirizzati nello specchio della porta.
Tuttavia, è il dato sulla precisione delle conclusioni che spiega meglio il pareggio contro il Venezia, perché la Juventus ha ottenuto un misero 30%, contro il 30,8% dei lagunari che, però, hanno effettuato soltanto 13 tiri, di cui 4 nello specchio.
Insomma, si ritorna, inevitabilmente, a parlare degli evidenti limiti tecnici di questa squadra, incapace non solo di segnare, ma di tirare con precisione e con pericolosità in porta.
Anche la partita di ieri, infatti, è stata caratterizzata da una serie impressionante di errori e di disattenzioni che sottolineano come il valore stesso della rosa bianconera non sia all'altezza della squadra.
Migliorare l'attuale rosa sarebbe un dovere da parte della società, ma le parole rilasciate da Pavel Nedved nel pre-partita, lasciano poche speranze per la prossima sessione di mercato.
La Juventus è prigioniera di se stessa, dei suoi conti in rosso e di calciatori che in altri Campionati, difficilmente giocherebbero in squadre di vertice.
(Marcello Gagliani Caputo)
0 Comments:
Posta un commento