ALVARO MORATA: IL BOMBER SILENZIOSO

 

Ieri è stata una giornata da ricordare per Alvaro Morata. Nonostante l'amarezza per un pareggio arrivato dopo aver dominato per gran parte della partita contro il Milan, il centravanti spagnolo ha raggiunto un importante obiettivo, ovvero segnare 50 gol con la maglia della Juventus.

Si tratta di un traguardo storico per gli attaccanti juventini e che lo proietta tra i grandi, visto che ha raggiunto Carlo Tevez e si trova a sole tre lunghezza da Gianluca Vialli.

Arrivato alla quarta stagione a Torino, nelle due esperienze in bianconero Morata si è dimostrato un giocatore fondamentale, soprattutto per il suo modo di interpretare il ruolo. 

Lo spagnolo, infatti, non è soltanto un finalizzatore, ma un attaccante che sa svariare, sa giocare sulla fascia ed è sempre pronto ad arretrare per dare una mano ai centrocampisti. 



In molti lo ricordano per il gol nella finale di Berlino contro il Barcellona, quando era soltanto un giovane dalle belle speranze proveniente dalla "Cantera" del Real Madrid, ma da allora Morata ha fatto tanta strada

È cresciuto, è maturato, ha imparato e fatto esperienza in diversi Campionati.  È diventato un attaccante completo, non solo in grado di buttarla dentro, ma di capire quando è il momento di affondare i colpi e quando quello di difendere. 

Il suo modo di giocare è lo specchio di un ragazzo generoso e schivo, mai protagonista della ribalta extra calcistica e mai protagonista anche di una sola parola fuori luogo. Un vero esempio per chi sogna di diventare un calciatore.

Eppure di motivi ne avebbe avuti diversi, basti pensare a quanto successo questa estate dopo il suo gol agli Europei contro l'Italia. Alvaro, invece, ama tenere un profilo basso, lavorare nell'ombra, dare il meglio di sé in ogni partita e conquistare l'affetto e la fiducia con il lavoro duro.



Certo, non avremo mai davanti l'uomo dai 30-40 gol, alla Cristiano Ronaldo per intenderci, ma il bottino stagionale di Morata sarà sempre significativo. Lo scorso anno è arrivato a 20 reti tra Campionato, Champions e Coppa Italia e quest'anno è già a 3 gol in 5 partite

Senza l'ingombrante presenza accentratrice di Ronaldo, lo spagnolo sembra muoversi meglio in campo, affinando, partita dopo partita, il suo feeling con Paulo Dybala e se solo Allegri avesse il coraggio di schierarlo in un tridente con Chiesa e lo stesso argentino, ne potremmo vedere delle belle.

Ma questo è un altro discorso e non dipende da lui, purtroppo. 


(Marcello Gagliani Caputo)

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