Niente più alibi: Obiettivo scudetto

La lotta tra Inter e Juventus per la testa della classifica prosegue serrata anche dopo la quindicesima giornata di Campionato, con i nerazzurri che hanno passeggiato sopra la malcapitata Udinese e i bianconeri che hanno vinto di misura lo scontro diretto con il Napoli. Una vittoria firmata, ancora una volta, da Gatti e che ha confermato l'ottimo momento della squadra, seppur con tutti i suoi limiti in campo e fuori.



Ora gli undici di Allegri hanno un considerevole vantaggio sia sulla terza (7 punti sul Milan) sia, soprattutto, sulla quarta (+11 su Roma e il sorprendente Bologna). Un distacco che conferma, per l'ennesima volta, quanto l'obiettivo quarto posto tanto decantato stia strettissimo alla Juventus che, ora, deve gettare la maschera e parlare apertamente di scudetto. Ogni tattica portata avanti da allenatore e dirigenti si è rivelata un'ipocrita messa in scena per gettare acqua sul fuoco delle aspettative e delle responsabilità, ma ora, quasi alla fine del girone di andata, è chiaro che sarà una corsa a due per il titolo.

In questo momento, l'Inter appare ancora la favorita, con un Lautaro in grandissima forma, un centrocampo granitico e una difesa quasi impermeabile, ma il mercato di gennaio potrebbe dare una mano alla Juventus e offrirle quella spinta che potrebbe catapultarla, complici anche le Coppe, in testa alla classifica. Non c'è più alibi che tenga, perché in questo momento la rosa dei bianconeri è inferiore (e di poco) soltanto a quella dei nerazzurri a cui, comunque, la Juventus ha tenuto testa nello scontro diretto, sfiorando la vittoria. Con tutta probabilità, al fotofinish sarà questione di dettagli e la speranza rimane quella di vedere, nelle prossime settimane, una squadra più coraggiosa e organizzata, una Juventus 3.0 che possa lasciare andare le redini e correre verso la vittoria finale.

Dopo due stagioni a dir poco disastrose, tornare al vertice farebbe bene a tutti e sarebbe il miglior viatico per aprire una nuova pagina con nuovi protagonisti, a cominciare da quei giocatori che continuano ad avere difficoltà a causa di scelte e decisioni che li penalizzano. Rivedere, per esempio, il Vlahovic formato Fiorentina non dipende tanto da lui, ma da come la squadra si mette a sua disposizione. Stesso discorso per Chiesa, ancora alle prese con compiti tattici astrusi e che ne penalizzano la pericolosità. Lo stesso Cambiaso, uno dei migliori fino a oggi, è stato "rimproverato" da Allegri perché "deve migliorare in fase difensiva": una delle tante sparate di un allenatore che vuole a tutti i costi disegnare una squadra a sua immagine e somiglianza, senza nemmeno pensare un attimo ad adattarsi lui ai giocatori che ha a disposizione. 

E, in proposito, in questi giorni impazzano voci di cessioni riguardo il gioiello Yildiz, un altro che male si inserisce negli "schemi" ottusi e difensivi di Allegri, e di Illing-Junior, da vendere perché si rifiuta di fare il terzino. Insomma, chi vorrebbe giocare nel proprio ruolo sembra non poter avere spazio in questa squadra, trasformata in una provinciale qualunque che non può ambire ad ambizioni scudetto. Ciononostante, la Juventus è lì, aggrappata all'Inter e sempre pronta a superarla, al primo passo falso dei nerazzurri. Ma la domanda ora sorge spontanea: quanto basterà vincere di corto muso?


(Marcello Gagliani Caputo)


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