Juventus-Empoli 1-1: Un brusco stop

L'inatteso pareggio casalingo contro l'Empoli ha segnato un brusco stop nella rincorsa al primo posto della Juventus. Dopo le belle e convincenti vittorie delle settimane scorse, ci si aspettava molto di più dagli undici di Allegri che, invece, si sono lasciati irretire da una squadra rognosa ma ampiamente alla propria portata, perfino in 11 contro 10. 



Il motivo della pericolosa frenata non può certo essere individuato soltanto nella prematura espulsione di Milik, ma va esaminato in modo molto più ampio e, soprattutto, fuori dal campo. Le scelte iniziali di formazione, infatti, hanno subito suscitato grandi perplessità, sia per l'utilizzo di un giocatore come Alex Sandro, ormai fuori dai progetti della Juventus, sia per l'inattesa panchina di Yildiz, uno dei calciatori più in forma della squadra.

Se a questo aggiungiamo il solito atteggiamento attendista e poco coraggioso, ecco che la frittata è fatta. Perfino quando la Juventus è andata in vantaggio con il solito Vlahovic, il modo di stare in campo non è mutato e la rete del pareggio dell'Empoli ne è stata la dimostrazione, visto che prima del tiro di Baldanzi, peraltro tutto tranne che imprendibile, c'erano ben 7 giocatori bianconeri su 9 dentro la propria area di rigore, un vero Fort Apache. Insomma, un gol figlio di varie cause, attribuibili sia alla squadra (troppo bassa) sia ai singoli (Szczesny poteva fare molto meglio).

La conseguenza dello scivolone è stata pesante, perché l'Inter è tornata in vetta e ha anche una partita in meno. A questo punto, la corsa della Juventus si fa in salita, ma soprattutto sarà condizionata dalle scelte di Allegri che non perde mai occasione per dimostrarsi arrogante, sottovalutando gli avversari e penalizzando i propri giocatori nel nome di un discutibile quanto insopportabile "qui comando io".

Manca ancora parecchio al termine della stagione, dunque non bisogna perdere le speranze, ma sappiamo già che il percorso sarà colmo di ostacoli. La vera preoccupazione è la consapevolezza che tali ostacoli non sempre vengono messi dagli avversari. 


(Marcello Gagliani Caputo)

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