JUVENTUS-SPEZIA 2-0: COMMENTO E PAGELLE

 
Per il primo turno infrasettimanale della stagione, la Juventus ha ospitato lo Spezia all'Allianz, in un match facile sulla carta ma ricco di insidie.

Gli undici di Allegri sono scesi in campo con diverse novità, tra cui Gatti, per lui debutto ufficiale in Serie A e Kean preferito a Kostic. Dopo nemmeno dieci minuti, Vlahovic ha bissato la grande punizione vista già contro la Roma e ha portato in vantaggio la Juventus.

Tuttavia, come accaduto anche nella scorsa stagione, il gol anziché galvanizzare i giocatori, li ha addormentati e la squadra si è seduta, nel tentativo di gestire il vantaggio. Lo Spezia ha preso campo minuto dopo minuto e ha messo in difficoltà i bianconeri, apparsi anche confusi e poco lucidi.

Insomma, niente di quanto visto nel primo tempo contro la Roma, ma una Juventus ancora troppo uguale a se stessa, incapace di comandare il gioco, di correre e di offendere con convinzione. I giocatori troppo spesso hanno preferito la giocata sicura, magari all'indietro, piuttosto che provare qualcosa di nuovo e pericoloso.


Nemmeno il secondo tempo ha portato novità. La Juventus non ha cambiato atteggiamento e ha continuato a far girare sterilmente la palla, lasciando tutto all'improvvisazione del singolo.

Dopo nemmeno dieci minuti della ripresa, Allegri ha provato a movimentare le cose buttando dentro Di Maria e Kostic, ma la squadra è rimasta lenta e svogliata, come se i giocatori non sapessero cosa fare e come muoversi sul campo. 

L'impressione è di trovarsi davanti una squadra in totale autogestione che si affida all'estro e alla voglia dei singoli. Non c'è uno straccio di gioco o di ragionamento, i movimenti degli stessi calciatori sono spesso disordinati.

La Juventus gioca con troppa paura, si abbassa non appena gli avversari danno l'impressione di volerci provare e non riesce a tenere un ritmo adeguato a controllare la partita senza alcuna sofferenza

Soffrire fino al 90' contro lo Spezia non andava bene l'anno scorso e non va bene oggi. A questo punto, non si sa neppure cosa potrebbero fare Pogba e Paredes, perché in campo si gioca in undici e ciascuno deve dare il proprio contributo.

Si portano tre punti importanti a casa, ma ormai, davvero, non c'è modo per descrivere  e giustificare una squadra così schizofrenica e incostante. Certo, non può essere tutta colpa di Allegri per cui "bisogna soltanto passare la palla a quello con la maglia uguale alla tua", ma dopo un anno e oltre di sua gestione, non si sono visti progressi.



PAGELLE:

Szczesny 5.5: Si infortuna dopo aver commesso un banale errore in uscita, ma senza essere mai impegnato dagli avversari. Dal 43' Perin 6: Fa quasi da spettatore, ma fa sentire la sua presenza ai compagni. 

Danilo 5: Forse perché è quello che sta spesso più vicino ad Allegri, ma sta diventando la sua incarnazione in campo. Troppo prudente, preferisce sempre il passaggio all'indietro piuttosto che rischiare una giocata. 

Bremer 6: Gioca una partita sicura contro un avversario che non è mai troppo pericoloso. Gestisce con sicurezza e tranquillità. Dall'84' Alex Sandro SV

Gatti 6: Debutta bene, crescendo minuto dopo minuto e conquistando sicurezza giocata dopo giocata.

De Sciglio 4.5: Continua a giocare, ma anche stasera commette tanti errori sia d'impostazione sia di posizione. 

Cuadrado 5: Dopo la prova incolore contro la Roma, il colombiano si ripete, commettendo tanti errori e mostrandosi nervoso in diverse situazioni. Dal 53' Kostic 6: Deve ancora lavorare per entrare bene nei meccanismi della squadra. 

Locatelli 6: Con Miretti riesce anche lui a giocare meglio e a prendersi i suoi spazi, ma ancora non è al meglio e si vede. 

Miretti 7: Altra ottima partita, le azioni più pericolose passano quasi sempre da lui e dalla sua incoscienza giovanile che lo spinge a giocate che altri, più esperti, non provano mai. 

Rabiot 6.5: Per la seconda volta è uno dei migliori, soprattutto nel primo tempo. Corre e si propone come mai visto prima, nella seconda frazione di gioco cala fisicamente. 

Vlahovic 7: Il solito calciatore generoso che dà tutto, ma troppo spesso non riceve l'adeguato appoggio dai compagni. Un'altra punizione capolavoro. Dall'84' Milik 6.5: È la classica riserva di lusso, perché entra sempre bene e stasera ha segnato il gol della sicurezza, seppur a tempo ormai scaduto.  

Kean 5: Entra poche volte nel gioco della squadra, spesso costretto ad aiutare De Sciglio sulla fascia sinistra. Dal 53' Di Maria 6: Al rientro dopo l'infortunio mette minuti sulle gambe.

Allegri 4: Aspettiamo da oltre un anno che dia una forma e un'identità alla squadra, ma ancora non si vede nulla. 




GLI APPUNTAMENTI IN BIANCONERO DI SETTEMBRE


Settembre sarà un mese importante per la Juventus che, oltre a dover cambiare marcia in Campionato, comincerà l'avventura in Champions League in un girone in cui dovrà affrontare anche il PSG dei fenomeni

Il primo appuntamento di settembre è il 3, con la delicata sfida di Firenze contro la Fiorentina di Italiano. Un match molto importante per gli undici di Allegri che dovranno dimostrare di aver cambiato rotta rispetto alla scorsa stagione.

Appena tre giorni dopo, il 6 settembre, ci sarà il debutto in Champions League, a Parigi contro la squadra di Messi, Neymar e Mbappé. Un test davvero difficile per la Juventus che metterà subito alla prova le sue chance di andare avanti nella competizione. 


L'11 settembre tornerà il Campionato con Juventus-Salernitana, partita sulla carta abbordabile, ma che può riservare qualche insidia, visto il momento di parziale rodaggio delle squadre.

Il 14 settembre ci sarà un nuovo appuntamento di Champions, stavolta in casa contro il Benfica. I portoghesi sono i maggiori competitor dei bianconeri per il passaggio agli ottavi di finale, per cui la partita potrebbe già rivelarsi decisiva

Infine, il 18 settembre la Juventus farà visita al nuovo Monza di Berlusconi e Galliani, al momento in grosse difficoltà e a zero punti in classifica. Sarà l'ultima partita prima della sosta per le Nazionali, per cui gli undici di Allegri sono chiamati a una prestazione convincente e utile a scalare posizioni in classifica. 


Di seguito il dettaglio degli appuntamenti in bianconero di settembre:

SERIE A: Fiorentina-Juventus sabato 3 settembre 2022 ore 15.00 (diretta su DAZN)

CHAMPIONS LEAGUE: PSG-Juventus mercoledì 6 settembre 2022 ore 21.00 (diretta su SKY e Canale5)

SERIE A: Juventus-Salernitana domenica 11 settembre 2022 ore 18.30 (diretta su DAZN)

CHAMPIONS LEAGUE: Juventus-Benfica mercoledì 14 settembre ore 21.00 (diretta su SKY)

SERIE A: Monza-Juventus domenica 18 settembre ore 15.00 (diretta su DAZN)


JUVENTUS-SPEZIA, ALLEGRI: «CREDO CHE FAGIOLI RIMARRA'»

 
L'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha tenuto la consueta conferenza stampa di vigilia e ha presentato il match di domani sera che vedrà i bianconeri opposti allo Spezia.

Dopo il pareggio contro la Roma, deludente almeno per il gran primo tempo giocato dalla squadra, domani la Juventus ha una sola opzione, ovvero la vittoria. Il distacco dalla prima posizione è di soltanto due punti e va colmato al più presto. 

Sulla formazione da schierare in campo, permangono alcuni dubbi: «Non ho ancora deciso la formazione, ci saranno rientri come disponibilità di Di Maria e Fagioli. La partita più importante sarà quella di domani, poi penseremo a quella di sabato. Dobbiamo recuperare assolutamente punti dopo i 4 punti persi contro Roma e Sampdoria». Tuttavia, Allegri ha lanciato la possibilità di una chance da titolare per il nuovo arrivato Arkadiusz Milik: «Dovrò valutare se farlo partire dall’inizio assieme a Vlahovic».


Sulla questione giovani, tornata a galla dopo la notizia del prestito di Rovella al Monza, il mister ha spiegato che «chiamiamoli calciatori e non giovani. Miretti ha fatto una buona partita contro la Roma. Non deve passare il messaggio che se sono giovani devono giocare, ci sono anche delle partite da vincere. In passato ne ho lanciati diversi. Soulé sta facendo bene, ma in questo momento sto optando per altre scelte. Rovella sta andando al Monza. Ha bisogno di giocare con continuità, abbiamo fatto una scelta con la società».

Riguardo, invece, agli indisponibili, l'allenatore bianconero ha fatto il punto sui recuperi di Pogba e Bonucci. Il francese «al momento non è disponibile. Se tutto procede secondo i piani dalla prossima settimana incomincerà a correre. È un giocatore molto importante per noi», mentre il difensore centrale «da domani sarà con la squadra, con la Fiorentina tornerà a essere disponibile».


Qualche parola anche su Danilo, «avere giocatori così è molto importante perché può giocare come centrale, terzino destro e sinistro» e su McKennie, ultimamente criticato: «È stato molto bravo nelle prime due partite, avevo bisogno di rimetterlo dentro a giocare per farlo crescere di condizione. Sono contento di lui». 

Infine, Allegri ha lasciato trasparire ottimismo sulla permanenza di Fagioli, rispondendo indirettamente alla polemica accesa dal procuratore del calciatore che ieri aveva accusato la Juventus di "sacrificare i giovani": «Non commento, fa parte del mondo del calcio. Comunque di lui sono contento. Credo rimarrà alla Juventus». 


JUVENTUS - ROMA 1-1: COMMENTO E PAGELLE

 
Nel primo scontro diretto che ha visto la Juventus affrontare la Roma di Mourinho e dell'ex Paulo Dybala, la Juventus non è riuscita ad andare oltre l'1-1, giocando una partita dalla doppia faccia

Per l'occasione, Allegri ha scelto una formazione inedita, con il debutto da titolare di Miretti e Danilo spostato al centro della difesa al posto di Bonucci. Sulle fasce, De Sciglio e Alex Sandro, mentre panchina per il nuovo arrivato Milik.

Partenza sprint della Juventus che, dopo poco più di un minuto, è passata in vantaggio grazie a un magistrale calcio di punizione battuto da Dusan Vlahovic. I bianconeri sono sembrati, per larga parte del primo tempo, un'altra squadra rispetto a quella svogliata e abulica di Genova.

Con grinta e determinazione, gli undici di Allegri hanno lottato su ogni pallone e messo costantemente sotto pressione la difesa romanista che ha rischiato di capitolare almeno un'altra volta. 

Dopo venti minuti a ritmo forsennato e un gol annullato a Locatelli, la Juventus ha rallentato leggermente e cercato di gestire le forze, invitando la Roma ad avanzare. I giallorossi, però, sono parsi ancora disorientati e confusi dal pressing degli avversari e non hanno mai impensierito Szczesny.

Sugli scudi Fabio Miretti, davvero imprendibile e padrone del centrocampo juventino. L'ex under 23 ha confermato una straordinaria personalità, dettando passaggi, distribuendo la palla come un veterano e inserendosi in avanti sempre in modo pericoloso.

Primo tempo esaltante della Juventus che meritava di chiudere la frazione di gioco con un vantaggio più ampio. In 45 minuti, ha fatto vedere quanto non riusciva a fare da almeno un anno. Squadra corta e aggressiva, giocatori primi sulle seconde palle, inserimenti dei centrocampisti e gestione intelligente della palla. 


Nel secondo tempo i ritmi sono, inevitabilmente, calati, ma la Roma non è riuscita a imporsi e a guadagnare campo, anche perché la Juventus non è arretrata come accaduto, spesso, in passato. I bianconeri sono rimasti attenti e aggressivi e hanno impedito che l'inerzia della partita passasse dalla parte dei giallorossi.

Tuttavia, la squadra di Allegri ha peccato di superficialità, forse troppo esaltata dal primo tempo e ha provato a gestire la partita troppo presto. Il giro-palla è tornato lento, i giocatori hanno rallentato e la conseguenza è stata il pareggio di Abraham su assist proprio di Dybala.

Il gol subito ha risvegliato la Juventus che ha ripreso a spingere rabbiosa, ma meno ordinata rispetto a prima. La squadra si è allungata ed è andata in sofferenza sia fisica sia psicologica, rimettendo in mostra i limiti visti nelle precedenti partite.

Per provare a vincerla, Allegri ha buttato dentro Milik al posto Cuadrado, ma la Juventus è parsa ormai appannata e stanca soprattutto fisicamente. Come accaduto diverse volte nella scorsa stagione, i bianconeri hanno tenuto solo un tempo e hanno peccato nel non chiudere la partita prima dell'inevitabile crollo fisico

Insomma, un passo avanti e due indietro e una partita dalle due facce diametralmente opposte: un primo tempo davvero esaltante e una ripresa di sofferenza e poca lucidità che ha evidenziato come il vero problema della Juventus sia proprio la capacità di tenere fisicamente per 90 minuti. 


PAGELLE:

Szczesny 6: Nel primo tempo non viene praticamente mai impegnato, nella seconda frazione di gioco compie una o due parate, ma nulla può sul gol del pareggio della Roma.

De Sciglio 6: All'inizio spinge pure lui, trascinato dalla voglia di tutta la squadra, nel secondo tempo si eclissa gradualmente. 

Danilo 6.5: Da centrale se la cava egregiamente e guida la difesa con sicurezza e tranquillità. 

Bremer 6: Torna a mostrare la sua forza fisica, annullando per buona parte del match gli attaccanti avversari. 

Alex Sandro 6: Anche per lui buon primo tempo, ma calo vistoso nella ripresa. 

Miretti 8: Il migliore in campo per distacco, gioca un primo tempo maiuscolo, ma nel secondo cala con tutta la squadra, in debito d'ossigeno. Una prova molto incoraggiante che lo lancia come titolare fisso. Dal 67' McKennie 5: Evanescente. 

Locatelli 6.5: Al fianco di Miretti si ritrova e gioca, anche lui, un ottimo primo tempo, andando anche in gol, poi annullato. Alla lunga, la stanchezza ha la meglio. Dall'84' Rovella SV

Rabiot 7: Il francese gioca un ottimo primo tempo, molto dinamico e aggressivo. Corre, recupera palla e pressa gli avversari, in netta crescita rispetto al passato. Speriamo soltanto che non sia un fuoco di paglia, esce per un guaio muscolare. Dal 57' Zakaria 5: Sembra essere ormai lontano con la testa.

Cuadrado 5.5: Si propone con regolarità, ma sbaglia spesso l'ultimo passaggio o la scelta finale. Spreca troppo, sia quando tira in porta sia quando vuole servire i compagni. Dal 67' Milik 6: Tocca pochi palloni, ma ha il merito di salvare sulla linea un rimpallo. 

Vlahovic 7: Pronti via e splendido gol su punizione. Si batte come un leone e, nel primo tempo, avrebbe meritato maggiore fortuna. Nella seconda frazione, si ritrova, ancora una volta, isolato in avanti. Dall'84' Kean SV

Kostic 6.5: Sulla fascia è sempre pronto a scattare e a crossare, una vera spina nel fianco, ma, purtroppo, i suoi assist spesso finiscono nel deserto. 

Allegri 6: Ci ha sorpreso tutti con una formazione imprevedibile e per un tempo sembrava aver compiuto il capolavoro, poi siamo tornati alla realtà. 


(Marcello Gagliani Caputo)


JUVENTUS-ROMA, ALLEGRI: «SOLO I RISULTATI DIRANNO SE SIAMO PIU' FORTI»

 
Alla vigilia dell'importante sfida casalinga contro la Roma, l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha tenuto la consueta conferenza stampa di presentazione, in cui ha parlato di «una bella partita e una bella serata di sport. Siamo solo alla terza giornata, c’è solo da migliorare la condizione e la gestione della partita. Bisogna rimanere sereni e tranquilli, in una partita non si decide il campionato. Ci sarà bisogno dei tifosi, che col Sassuolo sono stati straordinari. Ci saranno domani momenti di difficoltà contro una Roma forte. Ci vorrà aiuto da parte di tutti».

A chi gli ha chiesto se, dopo il mercato, la Juventus è diventata più forte della scorsa stagione, il mister ha risposto che «solo i risultati diranno se è più forte. Per essere più forte, la Juve deve migliorare la posizione, che è il minimo. Detto questo, Paredes non è ancora arrivato, non so se arriverà, bisogna concentrarsi sulla partita di domani che è la cosa più importante. Su Milik sono molto contento, è stata fatta una scelta importante, è un giocatore che ha dei numeri impressionanti. Potenzia l’attacco. Come caratteristiche gli piace più venire incontro piuttosto che dare la profondità, per questo potrebbe giocare con Vlahovic. Aspettiamo il nulla osta a livello burocratico, a livello di visite tutto a posto, spero arrivi nel pomeriggio così domani sarà a disposizione».

A proposito del centravanti serbo, Allegri si è soffermato anche sulla sua prestazione contro la Sampdoria, in cui si è spesso trovato isolato e poco servito dai compagni: «Se toccasse un pallone e facesse un gol sarei contento. Con la Sampdoria abbiamo fatto un brutto primo tempo, è appurato l’ho visto anche io, però le partite di calcio durano 95 minuti. La cosa che mi ha fatto arrabbiare è che nel secondo tempo la partita dovevamo azzannarla perché loro erano in difficoltà: non abbiamo sfruttate le occasioni, è stato annullato un gol per poco».


Qualche parola anche sulla prestazione della coppia centrale Rugani-Bremer che, con tutta probabilità, verrà riproposta domani, ma che a Genova non sempre è stata convincente. Secondo il mister il brasiliano «non ha avuto difficoltà, ha mancato un intervento su una palla in diagonale. Di lettura, rimbalzo falso della palla. Però sta facendo molto bene». Rugani, invece, «ha fatto una buona partita, le sue caratteristiche migliori sono la fase difensiva. Daniele è affidabile, so il valore che ha e quando fa quelle prestazioni sono contento».

Riguardo la formazione che scenderà in campo contro la Roma, l'allenatore bianconero ha specificato che Bonucci «non sarà convocato perché non sta ancora bene. Ieri si è allenato con la squadra, stamattina non sentiva bene la gamba, se la sentiva un po’ strana. I giocatori devono essere a disposizione quando stanno bene. Leo è un giocatore talmente importante che abbiamo una partita ogni tre giorni quindi abbiamo bisogno di recuperare tutti».

Sul recupero degli infortunati, il mister ha detto che Di Maria «si è allenato parzialmente in gruppo, l’obiettivo è portarlo a Firenze. Se tutto dovesse andare bene sarà a disposizione con lo Spezia ma sarà molto difficile». Szczesny, invece, è recuperato, mentre Kaio Jorge «ha avuto un problema serio» e Chiesa «è sulla via del recupero ma non sappiamo quando tornerà».

Qualche parola anche sul ritorno, da avversario, di Paulo Dybala a Torino: «Con Paulo abbiamo passato anni straordinari: alla Juventus è cresciuto, è diventato il giocatore che è. Ha fatto tanti gol, ha fatto dei bellissimi gol, con le sue giocate ha fatto divertire pubblico, tifosi e me, perché io ammiro le giocate singole dei giocatori. Domani lo troviamo da avversario, è un piacere rivederlo».


Ancora incerta, invece, la convocazione del nuovo arrivato Milik: «Visto che non ho ancora deciso la formazione, magari lo faccio allenare dall’inizio. Mi è balenata un’idea così quando stavo tornando nello spogliatoio. Vediamo, undici li facciamo giocare altrimenti ci squalificano».

Un commento sul sorteggio di Champions che ha visto la Juventus finire nel girone insieme al PSG: «In Champions sono partite difficili. Il PSG è l’avversario più forte in Europa, sarà bello giocare questo doppio scontro. Il passaggio del turno passa nel doppio confronto col Benfica, ma sono tutte partite difficili. In Europa è difficile che ci siano partite facili».

Infine, una riflessione sul lavoro svolto fino a ora e sul valore della nuova rosa dopo i diversi interventi sul mercato: «Finiamo il mercato e vediamo chi abbiamo a disposizione. C’è un buono spirito e voglia di arrivare agli obiettivi. Giuste le critiche dopo il primo tempo di Genova, ma di questo dobbiamo fare scudo. Dopo quel primo tempo, ripeto, dovevamo portare a casa la partita. Dobbiamo rimanere sereni e non andare in frustrazione».


UN SORTEGGIO DI CHAMPIONS IN CHIAROSCURO

 
Il giorno dopo il sorteggio della prima fase di Champions League, la Juventus può permettersi un cauto ottimismo. Il girone in cui è stata sorteggiata è, infatti, alla portata dei bianconeri che dovrebbero giocarsi il primo posto con il Paris St. Germain, la vecchia squadra di Angel Di Maria.

Insieme ai francesi, la Juventus dovrà affrontare i portoghesi del Benfica e gli israeliani del Maccabi Haifa. Sfide ampiamente abbordabili per gli undici di Allegri che, tuttavia, non dovranno commettere l'errore di sottovalutare avversari, comunque, insidiosi. In particolare il Benfica è, storicamente, una squadra ostica, soprattutto quando gioca in casa con il supporto del suo pubblico.

L'obiettivo di questa Champions è andare avanti oltre gli ottavi di finale che, nelle ultime tre stagioni, sono risultati fatali alla Juventus, eliminata dal Lione, dal Porto e dal Villareal. 

Anche il PSG è reduce da un'eliminazione agli ottavi di finale, per mano del Real Madrid, mentre il Benfica la scorsa edizione è riuscito ad arrivare fino ai quarti di finale, dove è stato eliminato dal Liverpool. Per il Maccabi Haifa, invece, si tratta di un ritorno dopo alcuni anni di assenza dal grande palcoscenico europeo, ma gli israeliani si presentano ai gironi dopo aver eliminato, ai preliminari, la Stella Rossa Belgrado


Forte di un calciomercato che, in questi ultimi giorni, dovrebbe consegnare all'allenatore bianconero anche il tanto sospirato regista, nei panni di Leandro Paredes, anche lui ex PSG, la Juventus potrà affrontare con maggiore serenità sia il Campionato sia, appunto, la Champions League. 

Non si conoscono ancora le date in cui i bianconeri giocheranno le partite del girone eliminatorio, ma il torneo comincerà il 6 settembre, appena una settimana dopo la chiusura ufficiale del calciomercato che dovrebbe restituire ad Allegri una squadra di nuovo competitiva. Starà al mister trovare la giusta quadra e il modo di far rendere al meglio i calciatori. 


Di seguito l'elenco dei gironi eliminatori della Champions League 2022-23:

Gruppo A: Ajax, Liverpool, Napoli, Rangers

Gruppo B: Porto, Atletico Madrid, Bayer Leverkusen, Club Brugge

Gruppo C: Bayern Monaco, Barcellona, Inter, Viktoria Plzen

Gruppo D: Eintracht, Tottenham, Sporting, Marsiglia

Gruppo E: Milan, Chelsea, Salisburgo, Dinamo Zagabria

Gruppo F: Real Madrid, Lipsia, Borussia Dortmund, Celtic

Gruppo G: Manchester City, Siviglia, Borussia Dortmund, Copenhagen

Gruppo H: PSG, Juventus, Benfica, Maccabi Haifa




JUVENTUS-ROMA: ARBITRO E PROBABILI FORMAZIONI

 
Tempo di scontri diretti per la Juventus di Allegri che, dopo il deludente pareggio di Marassi contro la Sampdoria, è chiamata a dare una risposta alle polemiche e critiche seguite allo scialbo 0-0.

Per l'occasione, i bianconeri recuperano due pedine importanti come Szczesny e Bonucci, ma dovranno ancora fare a meno di Pogba e Di Maria, considerati i due unici calciatori in grado di poter risollevare le sorti della squadra.

Nonostante la pioggia di critiche ricevute nel dopo partita contro la Samp, Allegri non dovrebbe stravolgere la formazione che scenderà in campo, anzi. In porta potrebbe essere confermato Perin, autore di due partite davvero importanti, mentre in difesa Bonucci tornerà a fare coppia con Bremer e, sulle fasce, agiranno Danilo e Alex Sandro.


A centrocampo, nonostante i giovani che scalpitano in panchina, dovrebbero essere confermati i tre visti a Genova, dunque Locatelli con McKennie e Rabiot. Lo stesso vale per l'attacco, dove Vlahovic sarà supportato da Kostic e Cuadrado

Dal canto suo, anche Mourinho è alle prese con diversi infortuni, ma punterà tutto sulla voglia di rivalsa di Dybala e sul cannoniere Abraham, ancora a caccia del primo gol in Campionato. 

Di seguito i probabili schieramenti delle due squadre:

JUVENTUS: Perin; Danilo, Bonucci, Bremer, Alex Sandro; Locatelli, McKennie, Rabiot; Cuadrado, Vlahovic, Kostic - All. Allegri

ROMA: Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Matic, Spinazzola; Pellegrini, Dybala, Abraham - All. Mourinho


Ad arbitrare il match ci sarà Massimiliano Irrati di Pistoia, coadiuvato da Preti e Berto, mentre al VAR agiranno Di Paolo e Paganesi

I precedenti tra le due squadre sono ben 196, di cui 176 in Serie A. Fino a oggi, il bilancio parla di 85 vittorie della Juventus, 50 pareggi e 41 vittorie della Roma. La scorsa stagione, i bianconeri si sono imposti per 1-0, grazie a un gol di Moise Kean

La partita si giocherà sabato 27 agosto alle ore 18.30 e verrà trasmessa su DAZN


SAMPDORIA - JUVENTUS 0-0: COMMENTO E PAGELLE

 
Nella seconda giornata di Campionato, la Juventus ha fatto visita alla Sampdoria, a caccia dei primi punti della stagione. I bianconeri hanno schierato una formazione molto prudente, in cui Kostic ha preso il posto di Di Maria e Rugani quello di Bonucci infortunato.

Dopo le vittorie di Napoli, Inter e Roma, ora a punteggio pieno in testa alla classifica, la squadra di Allegri era chiamata a rispondere e a bissare l'incoraggiante prestazione offerta contro il Sassuolo.

Nonostante un buon approccio della Juve, è stata la Sampdoria a creare la prima occasione da gol dopo appena cinque minuti, quando soltanto un miracolo di Perin ha mandato la palla a sbattere sulla traversa.

La paura ha frenato i bianconeri che hanno rallentato i ritmi e sono riusciti ad affondare soltanto grazie a un errore di Augello che ha lanciato a rete Cuadrado. Il colombiano, però, ha sparato dritto addosso ad Audero in uscita. 

In un primo tempo a tratti comandato dalla Sampdoria, la Juventus ha giocato in modo molto deludente e ha offerto la brutta copia di molte prestazioni della scorsa stagione. Giocatori che camminano sul campo, nessuna accenno di manovra o di verticalizzazioni, Vlahovic abbandonato in avanti e cercato soltanto con lunghi lanci dei difensori.


Non è servito nemmeno l'intervallo a far cambiare atteggiamento alla Juventus che è tornata in campo con la stessa svogliatezza e superficialità. Per gran parte della frazione di gioco si sono visti giocatori confusi e spaesati, incapaci di capire come cambiare marcia e come mettere in difficoltà la Sampdoria.

Il centrocampo, in particolare, ha evidenziato gravissimi problemi sia in fase di costruzione sia di contenimento. Rabiot prosegue a essere un "oggetto non identificato", alla faccia dell'ottima stagione passata raccontata da Allegri. Locatelli ha provato a gestire la manovra, ma non è il suo ruolo e ha faticato oltre misura, rischiando anche di finire negli spogliatoi in anticipo. McKennie, infine, ha perso tutte le qualità ammirate nel suo primo anno. 

Nella seconda metà del secondo tempo, anche complice un pesante calo fisico della Sampdoria, alle prese con diversi giocatori coi crampi, la Juventus è riuscita a prendere un po' di campo ed è anche andata in gol con Rabiot, ma la rete è stata annullata per fuorigioco di Vlahovic, autore dell'assist.

Evidentemente, la prova contro il Sassuolo è stata solo un fuoco di paglia, perché questa sera non si è vista alcuna differenza rispetto alla scorsa stagione. Improvvisamente siamo tornati indietro di tre mesi e abbiamo rivisto una Juventus brutta, apatica, confusa e senza alcun punto di riferimento.

Per gran parte del match, la musica è stata "buttiamola in avanti e vediamo cosa succede", ma, come già accaduto nella scorsa stagione, anche stasera non è servito a nulla, se non a evidenziare gli impietosi limiti di una squadra non solo incompleta ma costruita senza capo né coda


PAGELLE:

Perin 6.5: Si merita il voto più alto per la parata decisiva che nega il vantaggio alla Sampdoria e manda la palla a sbattere sulla traversa. Nel secondo tempo, fa praticamente da spettatore non pagante. 

Danilo 6: Non fa molto per meritarsi un voto superiore, limitandosi a svolgere il suo compito in modo diligente ma senza strappi o iniziative. 

Rugani 6: Non assicura, di certo, la sicurezza di Bonucci, ma cerca di cavarsela in ogni situazione, improvvisando anche qualche lancio in avanti. 

Bremer 5.5: Mezzo passo indietro rispetto all'esordio contro il Sassuolo. Soprattutto nel primo tempo compie un paio di brutti e pericolosi errori, nel secondo viene impegnato raramente. 

Alex Sandro 5: Dopo i sussulti visti contro il Sassuolo, è prontamente tornato nella sua ormai insopportabile mediocrità, costringendo spesso Kostic a fargli da badante. Dal 46' De Sciglio 6: Il pupillo del mister entra in campo per presidiare la fascia sinistra e, infatti, supera raramente la metà campo. 

Cuadrado 5: Prestazione sotto tono del colombiano che oltre all'occasione sprecata nel primo tempo, non fa molto altro, giocando a nascondino coi compagni. Dal 76' Kean SV

Locatelli 5: Fare il regista non è il suo compito, ma lui ci prova comunque. Tuttavia, i risultati non sono troppo soddisfacenti, anzi. Nel secondo tempo cala anche fisicamente e conclude una serata deludente lasciando il posto all'84' a Rovella SV

McKennie 5: Palesa, ancora, una forma molto precaria, ma la cosa più preoccupante è che non sembra avere più nulla del bel giocatore ammirato nella sua prima stagione in bianconero. Dal 60' Miretti 6.5: In cinque minuti riesce a fare più di tutto il centrocampo juventino, pressando, verticalizzando e cercando giocate decisive. 

Rabiot 4.5: Per qualche minuto stava per diventare l'eroe della serata, ma il destino ha voluto che il suo gol fosse annullato. Partita, comunque, pessima, soprattutto nel primo tempo, in cui corre a vuoto, avulso da qualsiasi meccanismo di squadra. 

Kostic 6: Esordio sufficiente, perché, soprattutto nel primo tempo, mette in mezzo almeno un paio di cross interessanti, ma in area sguarnita di maglie bianconere. Nella seconda frazione di gioco, anche lui rallenta e non riesce più a sgusciare via, ma sfiora il gol vittoria a tempo scaduto.

Vlahovic 6: È tornato il povero leone che combatte da solo con tutta la difesa. Senza Di Maria, gioca una partita abbandonato in avanti, sbracciandosi e lamentandosi di non ricevere palloni giocabili. 

Allegri 4: Manda in campo una formazione talmente scriteriata che già nell'intervallo è costretto a cambiare. Quando, finalmente, decide di buttare dentro qualche giovane rampante, la Juventus cresce, ma è ormai troppo tardi. 


SAMPDORIA-JUVENTUS, ALLEGRI: «DOMANI RABIOT GIOCA»

 
Alla vigilia della sfida di Marassi contro la Sampdoria, l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa, presentando la partita che vede la sua squadra a caccia di una conferma dopo la bella vittoria casalinga contro il Sassuolo.

Sulle difficoltà del match, il mister ha spiegato che «troveremo di fronte una squadra che ha giocato bene contro l'Atalanta, bisognerà fare una partita giusta. Lì a Genova sono sempre partite complicate. In alcuni momento dovremo difenderci bene».

Dopo l'infortunio di Di Maria, l'affaticamento di Bonucci e i problemi sul mercato, non è stata una settimana facile per l'ambiente juventino. Tuttavia, Allegri si è mostrato ottimista e ha raccontato che sono stati giorni «buoni. Dico sempre che è importante vincere perché vivi meglio la settimana». 


Sulle polemiche riguardanti gli infortuni, l'allenatore ha risposto che «se succede a noi sembra che venga giù il mondo. Di Maria ha avuto un problema all'adduttore, sarà fuori un'altra settimana, forse 10 giorni. Pogba è menisco e non ci possiamo fare nulla. Se a McKennie gli esce una spalla in America, non ci posso fare niente. Szczesny è stato un infortunio all'adduttore ma è un problema risolvibile, ma tanto abbiamo Perin che è molto bravo e affidabile. Bisogna lavorare in silenzio, tenere il profilo basso perché si è alzato molto il livello. Ci saranno 8 squadre che si giocheranno l'accesso in Europa: Milan, Inter, Roma, Napoli, Juventus, Lazio, Atalanta e Fiorentina. Noi dobbiamo fare un passettino alla volta».

L'allenatore bianconero ha risposto anche sulla vicenda Rabiot, dato per vicinissimo al Manchester United, ma ora di nuovo a disposizione: «Domani gioca. È normale che ci sono delle possibilità che dei giocatori possano partire e che le squadre vadano a chiedere informazioni, lui lo scorso anno ha fatto un'ottima stagione e l'ho sempre considerato un giocatore della Juventus». 

Si riparla di squadre favorite per lo scudetto e Allegri ha confermato quanto detto nelle settimane scorse: «Il Milan sulla carta, perché ha vinto lo scudetto. Ma anche l'Inter si è rinforzata molto. Noi in questo momento non possiamo essere i favoriti: dobbiamo solo lavorare e stare in silenzio. Dobbiamo rimanere attaccati alle prime per lottare per lo scudetto nella seconda metà di stagione».


Riguardo, invece, la formazione che scenderà in campo, il mister ha confermato il ballottaggio tra Rugani e Gatti: «Attualmente sono pari. Domani tiro la monetina, se esce un gatto gioca Gatti, se esce un cane gioca Rugani». E lancia Kostic: «L'inserimento va bene, è un ragazzo intelligente. Deve conoscere i compagni, ma anche quando è entrato con il Sassuolo ha fatto bene».

A chi gli ha chiesto quanto rientrerà Federico Chiesa, Allegri ha risposto che «sarei contento se rientrasse prima della sosta del Mondiale. Non possiamo sognare, guardiamo le cose con realismo. In questo momento non posso fare affidamento su Federico, ma è normale che sia così».

Infine, sugli obiettivi di questo inizio stagione, l'allenatore bianconero ha ripetuto quanto detto in passato: «Passare il turno in Champions e rimanere tra le prime quattro fino a novembre, quando ci sarà la sosta per il Mondiale, per andarci a giocare le nostre carte nella seconda metà di stagione. Domani abbiamo una partita importante, difficile, che andrà giocata da squadra tosta».



SAMPDORIA-JUVENTUS: ARBITRO E PROBABILI FORMAZIONI

 
Dopo la bella vittoria contro il Sassuolo al debutto in Campionato, la Juventus affronta la sua prima trasferta della stagione e fa visita alla Sampdoria del duo Quagliarella-Caputo.

Privi dell'infortunato Di Maria, per i bianconeri sarà già un importante banco di prova, in cui verranno messe alla prova le reali potenzialità di una squadra che dovrà fare a meno del suo giocatore più importante e carismatico.

Per l'occasione, Allegri potrebbe tornare al 4-3-3, schierando titolare il nuovo arrivato Kostic, in un tridente al fianco di Cuadrado e Vlahovic. In porta ci sarà ancora Perin, galvanizzato dall'ottima prestazione contro il Sassuolo, mentre in difesa c'è il dubbio Bonucci, vittima di un affaticamente muscolare. Se il nuovo capitano non recupererà, potrebbe toccare a Rugani in coppia con Bremer e Danilo e Alex Sandro sulle fasce. A centrocampo non dovrebbero esserci cambi, con il terzetto Locatelli, Zakaria e McKennie


La Sampdoria, reduce dalla sconfitta interna contro l'Atalanta, vorrà riscattarsi per evitare di finire già tra le ultime posizioni di classifica, ma Giampaolo non dovrebbe rivoluzionare la formazione in campo, affidandosi sempre alla voglia di gol di Caputo e al talento di Sabiri.

Di seguito i probabili schieramenti delle due squadre:

SAMPDORIA: Audero; Bereszynski, Ferrari, Colley, Murru; Vieira; Depaoli, Rincon, Sabiri, Leris; Caputo - All. Giampaolo

JUVENTUS: Perin; Danilo, Rugani, Bremer, Alex Sandro; Locatelli, Zakaria, McKennie; Cuadrado, Vlahovic, Kostic - All. Allegri


I precedenti in tutte le competizioni tra Sampdoria e Juventus sono 138 e vedono 27 vittorie dei blucerchiati, 37 pareggi e 74 vittorie della Juventus. Nella scorsa stagione, i bianconeri si sono imposti per 3-1 grazie a una doppietta di Morata e a un autogol.

Ad arbitrare la partita ci sarà Rosario Abisso di Palermo, coadiuvato da Palermo e Zingarelli, mentre al VAR ci saranno Banti e Lo Cicero

Il match si giocherà lunedì 21 agosto alle ore 20.45 e verrà trasmesso su DAZN.


JUVENTUS PRIGIONIERA DEL MERCATO E DEGLI INFORTUNI

 
Dopo la brutta notizia dello stop di Di Maria che rischia di rimanere ai box per circa un mese, attorno alla Juventus si è scatenata nuovamente l'aspra polemica sulla preparazione e sui troppi infortuni di cui sono vittima i giocatori.

Se fino a pochi mesi fa si gridava contro Dybala, accusato di essere sempre infortunato, oggi siamo di fronte a una situazione a dir poco grottesca, con Pogba che nemmeno ha cominciato la stagione e Di Maria fuori dopo la prima di Campionato.

In queste ore, Allegri e il suo staff atletico sono tornati nell'occhio del ciclino, accusati di non essere in grado di gestire i calciatori e di organizzare allenamenti non adeguati alla tenuta fisica degli stessi. 


Eppure, contro il Sassuolo abbiamo visto giocatori in palla, atleticamente in forma e con una buona voglia di giocare e correre. Motivo per il quale si dovrebbe aprire una riflessione non solo sui metodi di allenamento, ma sulla preparazione estiva stessa, caratterizzata da viaggi lunghi e faticosi e partite troppo ravvicinate

La conseguenza principale di questa difficile situazione è una Juventus in costante affanno nel trovare alternative sul mercato. Ogni giorno leggiamo nuovi nomi accostati ai bianconeri, ma le conferme ufficiali stentano ad arrivare. Si parla, soprattutto, di Depay e di Paredes, ma, nello stesso tempo, la società è alle prese con le grane Rabiot e Arthur

Se quest'ultimo ha perso, addirittura, il numero di maglia ora sulle spalle di Locatelli, il francese sembrava, fino a ieri, destinato al Manchester United, ma c'è stata una frenata improvvisa nella trattativa, a causa delle pretese folli della madre-agente.


In queste ultime due settimane di calciomercato, la Juventus è chiamata a rinforzare la rosa, sia per la mancanza cronica di un regista e di un vice Vlahovic sia, soprattutto, per gli infortuni che continuano a ripetersi. Quello di Di Maria, tra l'altro, è il terzo di carattere muscolare, dopo De Sciglio (rientrato) e Szczesny (ancora fuori). 

Tuttavia, se la pista Depay sembra più calda e meno complicata, quella di Paredes è legata a doppio filo al destino del capriccioso Rabiot. Purtroppo, in questo momento, la Juventus sembra alla mercé della "simpatica" Veronique che vuole vedere soddisfatte le sue esose richieste economiche. 

In attesa di una soluzione, la Juventus farebbe bene a spedire in tribuna sia il francese sia Arthur, proprio come fatto con Ramsey nei mesi scorsi. In questo modo, i bianconeri potrebbero sfruttare l'imminente Mondiale che i due, continuando nella loro azione disturbatrice, potrebbero rischiare di saltare proprio perché fuori squadra


(Marcello Gagliani Caputo)


JUVENTUS-SASSUOLO 3-0: COMMENTO E PAGELLE

 
La stagione della Juventus è ricominciata da Torino, contro il Sassuolo di Dionisi che l'ultima volta ha fatto bottino pieno all'Allianz, imponendosi per 2-1. 

Per l'occasione, Allegri ha lasciato in panchina il nuovo arrivato Kostic e si è affidato ai suoi fedelissimi, optando per un più classico 4-4-2 con Bonucci e Bremer centrali, Danilo e Alex Sandro sulle fasce, Cuadrado e McKennie larghi a centrocampo, Locatelli e Zakaria centrali e in avanti la coppia Vlahovic-Di Maria.

L'inizio della Juventus è stato incoraggiante, ma è parso subito chiaro che la squadra stia ancora lavorando per trovare la quadratura e un'identità precisa. Dopo un'ottima partenza e un calcio di rigore negato, infatti, i bianconeri hanno rischiato grosso, abbassandosi troppo e lasciando giocare il Sassuolo liberamente.

Dopo il cooling break, i giocatori hanno ritrovato ritmo e forza ed è arrivato il gol di Di Maria, il cui esordio nel Campionato italiano non poteva andare meglio. Un po' fortunato l'argentino, ma, come si dice, la fortuna aiuta gli audaci e lui ha dimostrato di esserlo, provando una mezza rovesciata al volo in area di rigore.

Il 2-0, seppur su calcio di rigore, è arrivato come logica conseguenza di una Juve diversa, molto più decisa e convinta e con la coppia Di Maria-Vlahovic in grado di inventare ottime giocate


A differenza di quanto visto spesso nella scorsa stagione, nel secondo tempo la Juventus è cresciuta, trascinata sempre da Di Maria, autore dell'assist del 3-0 di Vlahovic. I bianconeri non hanno mai permesso al Sassuolo di rientrare in partita.

Stavolta, però, non si sono limitati a controllare la partita, ma l'hanno aggredita, continuando ad attaccare e a divertirsi. I giocatori hanno gestito i ritmi, accelerando e rallentando quando necessario, ma sempre tranquilli di avere in pugno il risultato.

Certo, di fronte c'era un Sassuolo ormai in disarmo dopo il 3-0, ma la Juventus ha fatto vedere di essere in grado di poter dominare le partite, soprattutto quando la forma fisica assiste i giocatori. 

Nel complesso, si sono visti segnali molto incoraggianti e interessanti, in primis dai nuovi. Su tutti il già citato Di Maria, ma anche Bremer che è sembrato già integrato con Bonucci e molto sicuro e deciso, un vero muro difficile da superare. 

Sicuramente questa partita genera nuovo ottimismo ed entusiasmo attorno alla Juventus, tuttavia c'è da essere preoccupati per il fastidio muscolare risentito da Di Maria, l'ennesimo delle ultime settimane. 



PAGELLE:

Perin 7: Una certezza dal primo all'ultimo minuto. Ogni volta che è stato chiamato in causa, si è fatto trovare pronto e ha gestito gli attacchi del Sassuolo senza troppi affanni. 

Danilo 6: Ricomincia da dove aveva lasciato, ovvero gettando nella mischia tanta generosità e sacrificio per la squadra. 

Bonucci 6: Il nuovo capitano gioca una partita attenta e lucida, controllando bene e con pochi affanni la batteria di attaccanti avversari. 

Bremer 6.5: Ottimo esordio per il brasiliano, sicuro e deciso in ogni intervento. Spesso gioca in anticipo e non dà respiro agli avversari. 

Alex Sandro 6.5: Nel primo tempo è uno dei migliori, gli viene negato un calcio di rigore, ma lui è sempre lì, sulla fascia, a spingere e a crossare. Segnali positivi dopo le ultime disastrose stagioni. Dal 61' De Sciglio 6: Si concede qualche giocata e corre sulla fascia, facilitato da una partita ormai in discesa.

Cuadrado 6: Rientrava dopo diversi giorni e con una preparazione fisica precaria. Fa ciò che può, poi esce ormai scarico. Dal 61' Kostic 6: Fa vedere cose interessanti e crossa più lui in pochi minuti che Alex Sandro e De Sciglio in due anni.  

Locatelli 6.5: Seppur non ancora pienamente in forma, ha giocato una partita gagliarda, in cui ha alternato il ruolo di regista a quello di mezz'ala. Un vero jolly del centrocampo, presente in ogni parte del campo. Dal 75' Rovella SV

Zakaria 6: I suoi polmoni sono preziosi a centrocampo, dove c'è tanto da correre e recuperare. Non si tira mai indietro e fa sentire il suo peso. 

McKennie 6: Stesso discorso fatto per Cuadrado e Locatelli, perché anche lui rientrava dopo la lussazione della spalla e aver saltato le ultime settimane di preparazione. Tuttavia, ci mette voglia e generosità. Dal 75' Soulé SV

Vlahovic 7: Molti lo davano in ritardo di condizione, eppure il serbo ha dimostrato di essere già bello carico e voglioso. Si prende il rigore del 2-0 e segna da vero rapace d'area quello del 3-0. 

Di Maria 7: Non potevamo aspettarci di meglio al debutto in Italia. Quando ha la palla lui, tutto sembra possibile ed è una costante minaccia per la difesa avversaria. Sblocca la partita e serve l'assist del 3-0, poi esce toccandosi, preoccupato, l'adduttore. Dal 65' Miretti 6: Si piazza davanti la difesa e gioca con la sicurezza e la tranquillità di un veterano. 

Allegri 6: Decide di accantonare l'idea del 4-3-3 per tornare a un più timido 4-4-2, ma in suo soccorso arrivano le giocate dei singoli, decisive per cambiare l'andamento della partita. 


(Marcello Gagliani Caputo)




JUVENTUS-SASSUOLO: LA CONFERENZA STAMPA DI MASSIMILIANO ALLEGRI

 
Alla vigilia della prima partita di Campionato, si è tenuta la conferenza stampa di Massimiliano Allegri che ha presentato il match di domani sera, spiegando come la Juventus affronterà l'impegno e facendo il punto sulla preparazione della squadra.

Rispondendo alla prima domanda, il mister ha parlato di disponibili e indisponibili: «Abbiamo lavorato bene in questo mese ma quello che conta è la partita di domani sera. Giocheremo contro un Sassuolo che lo scorso anno ci ha battuto in casa: bisognerà fare una bella partita, la condizione non è ottimale ma è normale così. Per la formazione Rabiot e Kean sono fuori per squalifica, mentre Szczesny, Aké, Pogba, Chiesa (che a gennaio sarà nel livello ottimale della condizione), Arthur e Kaio non sono disponibili. McKennie è disponibile». 

Diversi sono, ancora, i dubbi sulla formazione che scenderà in campo domani, a cominciare dal nuovo arrivato Kostic: «Filip è un giocatore che crossa molto bene, ha un controllo di palla ottimo. Devo ancora decidere se giocherà titolare tra lui, McKennie e Cuadrado: ne giocheranno due dal primo minuto, ma la partita è lunga e ci sono cambi. Ne trarrà beneficio Vlahovic dal suo arrivo».

A proposito del centravanti serbo, l'allenatore bianconero ha detto che sta «bene. È rientrato dopo il problema che ha avuto quest'estate ed è normale che ci voglia un attimo di pazienza prima di trovarlo al 100%. Ha le potenzialità e le capacità per fare una grande stagione e sicuramente la farà». 


Sullo stato d'animo con cui la squadra sta per affrontare la stagione sul pre-Campionato abbastanza deludente, Allegri ha precisato che «capisco che i tifosi non siano al massimo dell'umore. Abbiamo giocato 3 amichevoli importanti e l'ultima sconfitta contro l'Atletico ci ha fatto bene perché ci ha fatto alzare le antenne. La Juventus è una squadra che ha il dovere di puntare a vincere, anche se vincere è difficile perché ci sono delle squadre molto attrezzate. Bisogna lavorare in silenzio, migliorare la squadra ed è un lavoro che stiamo facendo quotidianamente. La squadra è tranquilla, serena e ha entusiasmo».

Non poteva mancara una domanda sulla concorrenza che avrà la Juventus nella corsa per lo scudetto: «l'Inter e il Milan credo siano avanti rispetto agli altri, la Roma mi incuriosisce ma penso che Mou abbia fatto un ottimo lavoro. Per noi domani sarà un primo test importante. Rispetto agli anni precedenti cambia una cosa: mentre negli anni scorsi l'obiettivo era essere al top della condizione a marzo, quest?anno, dato che il campionato finisce a novembre per il Mondiale, gli obiettivi saranno due. Il primo è essere tra le prime quattro al 13 di novembre, il secondo è aver passato il turno di Champions».

Riguardo, invece, al mercato, l'allenatore bianconero non si è voluto sbilanciare, lasciando il compito alla società, ma ha specificato che Pellegrini non verrà sostituito perché «in rosa ci sono quattro terzini e abbiamo la fortuna di avere Danilo e De Sciglio che possono giocare su entrambe le fasce». 


Inoltre, ha aggiunto che su Miretti, tra i possibili partenti, «non abbiamo ancora deciso chi tenere e chi no, dipende da come si evolverà il mercato. Una cosa è certa: i giovani che abbiamo sono molto bravi. Un conto però è valutare se sono bravi, un altro è valutare il percorso giusto». 

Sulla possibilità di giocare con la difesa a tre, Allegri ha specificato che «non ricordo l'ultima volta che una mia squadra ha difeso a tre. Barzagli, in una delle sue ultime partite, mi disse che smetteva almeno non avrebbe fatto più il terzino».

Rispondendo alla domanda su quale Juve bisognerà attendersi, il mister ha risposto che «bisogna fare un passo alla volta, le cose cambiano. Nella scorsa stagione abbiamo disputato un girone di ritorno straordinario fino alla partita contro l'Inter, abbiamo dovuto rincorrere per una partenza sbagliata. Le partite ora sono diverse da quelle di ottobre, domani ci vuole una partita da Juventus».